Il professor Giovanni Saggio, docente di Elettronica presso Dipartimento di Ingegneria Elettronica dell’Università di Roma “Tor Vergata”, è a capo dell’ambizioso e innovativo progetto “VHS – Virtual Human Simulator”, presentato recentemente alla conferenza di Ingegneria biomedica “Biostec 2023” a Lisbona. Intervistato da “Il Messaggero” (13.03.2023), racconta come – grazie alla collaborazione del polo di ricerca Technoscience dell’Università San Raffaele di Roma, il concetto del “digital twin” è stato esteso all’essere umano. La definizione di “digital twin” fu utilizzata per la prima volta nel 2002 da Micheael Grieves, che durante un corso di “Product Lifecycle Management descrisse il gemello digitale come l’equivalente virtuale di un prodotto fisico.
Per creare una “copia” digitale di un essere umano al fine di controllarne la salute, prevenire patologie e curarle con maggior precisione è necessario monitorare diversi parametri attraverso la raccolta di dati, a vari livelli, la cui elaborazione richiede una enorme potenza di calcolo. «Ora siamo nella fase embrionale del progetto del Simulatore Virtuale Umano, perché vincolati ai computer tradizionali, ma virtualmente possiamo spingerci oltre nel prossimo futuro quando la nuova tecnologia, pensiamo ai Quantum Computer, ci consentiranno di lavorare dati giganteschi e permetteranno di far diventare realtà la virtualizzazione umana sull’intero corpo umano, che invece oggi ci consente di concentrarci solo su alcuni organi o porzioni di organismo», afferma il professor Saggio nell’intervista.
L’ingegnere a capo del Laboratorio di elettromagnetismo pervasivo dell’Università di Roma “Tor Vergata”, il professor Gaetano Marrocco, Dipartimento di Ingegneria civile e Informatica (DICII), intervistato da “Il Messaggero” ( 20.02.2023), racconta come funziona la tecnologia che sta alla base dei sensori Rfid e che permette l’identificazione a radio frequenza: un’etichetta elettromagnetica in cui l’informazione è concentrata in un piccolo chip, attivato dall’esterno da un’antenna.
Le case biomedicali stanno iniziando a occuparsi di queste “cyber” protesi perché hanno proprietà digitali oltre che meccaniche o chimiche.
Tecnologia – Le parole del futuro “Un microchip sarà il guardiano della nostra salute”, di Paolo Travisi, Il Messaggero, pag. 17, edizione nazionale, 20.02.2023
Nell’ intervista al quotidiano “Il Messaggero” (edizione nazionale, 12 dicembre 2022) il professore Marco Ceccarelli, ordinario di Meccanica delle macchine presso il Dipartimento di Ingegneria Industriale di Roma “Tor Vergata” e responsabile del Laboratorio di Robotica e Meccanotronica all’ Università di Roma “Tor Vergata”, racconta il progetto “TORVEastro”. Finanziato dalla Regione Lazio e realizzato in collaborazione con ENEA, in particolare con ricercatori della sede di Casaccia, TORVEastro parla le “Le parole del futuro”, quelle della pagina del lunedì su tecnologia e innovazione de Il Messaggero.
Un robot a tre arti, in grado di funzionare come braccia e gambe, che aiuterà gli astronauti nelle operazioni di manutenzione e supervisione delle infrastrutture esterne della stazione spaziale orbitale. Il prototipo dovrebbe essere finalizzato entro la primavera del 2023. Verrà presentata una demo che ne illustrerà tutte le funzioni, per resistere non solo alle alte temperature esterne alla stazione spaziale internazionale ma anche alla spazzatura spaziale che ad alta velocità rischia di perforare le tute degli astronauti.
Le parole del futuro – “Così i nostri robot andranno in orbita con gli astronauti”, Paolo Travisi, pag.19, Il Messaggero, 12 dicembre 2022