Ricerca e soccorso in montagna, nuova tecnica di rilevamento grazie all’IoT 

Ricerca e soccorso in montagna, nuova tecnica di rilevamento grazie all’IoT 

Giulio Maria Bianco, 29 anni, romano, ricercatore all’Università Roma Tor Vergata, in tasca una laurea in Ingegneria medica, ha vinto il premio nazionale CNIT, il Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Telecomunicazioni, per la migliore tesi di dottorato in elettromagnetismo con una ricerca su sistemi indossabili per il soccorso in emergenza in luoghi difficili da raggiungere.  

La ricerca si inserisce nelle attività del Pervasive Electromagnetics Lab dell’Ateneo Tor Vergata, che si occupa di studiare l’Elettromagnetismo in relazione all’intelligenza digitale distribuita negli oggetti. Il laboratorio si caratterizza per la sinergia tra l’Elettromagnetismo classico e la Scienza dei Materiali, l’Informatica, la Sensoristica, la Medicina, la Meccanica, l’Elettronica,  specialmente nel settore biomedico.

La ricerca di Giulio Maria Bianco, realizzata nel corso di dottorato in “Computer Science, Control and GeoInformation” presso la Macroarea di Ingegneria di Roma Tor Vergatasupervisore accademico prof. Gaetano Marrocco, supervisore industriale Dr. Abraham Mejia-Aguilar dell’istituto EURAC Research  di Bolzano –  si è conclusa con il lavoro di tesi dal titolo “Devices and methods for local- and remote-processing bodycentric internet of things systems” (a.a. 2021-2022) nel quale è stato sviluppato un nuovo sistema di soccorso basato su IoT – Internet of Things.

Con Internet of Things (IoT) si intende un insieme di dispositivi capaci di comunicare fra loro e prendere decisioni. Nell’IoT convergono molte discipline diverse (comunicazione wireless, identificazione, localizzazione in tempo reale, reti di sensori, calcolo pervasivo) che consentono a Internet di entrare nel mondo reale degli oggetti fisici che interagiscono con i servizi web. I sistemi IoT sono presenti in gran parte della vita quotidiana, dai sistemi di smaltimento rifiuti alla produzione industriale, dalla domotica ai trasporti urbani, quelli che includono anche il corpo umano prendono il nome di Bodycentric IoT o B-IoT. Abbiamo incontrato Giulio Maria per aiutarci a capire come funzionano i dispositivi che utilizzano il corpo umano per comunicare con altri dispositivi, quali sfide comportano e in quali campi possono essere applicati.

D. Partiamo proprio dal B-IoT, qual è la sua caratteristica principale?  

R. I sistemi B-IoT, che utilizzano sensori impiantati direttamente all’interno del corpo oppure su dispositivi indossabili, devono essere progettati per potere comunicare attraverso il corpo umano. Dal momento che i dispositivi indossabili sono sempre più diffusi, i B-IoT vengono sempre più utilizzati, ad esempio, in campo medico e nella sicurezza».

D. Per la vostra ricerca avete utilizzato una tecnologia esistente ma avete elaborato una nuova tecnica di rilevamento a lungo raggio, ci spieghi come e in quale contesto avete lavorato?

R. La tecnologia LoRa (Long Range), un protocollo di comunicazione a microonde, viene già utilizzata nel settore industriale per la sensoristica ambientale. Nel nostro lavoro di ricerca abbiamo pensato di utilizzarla in scenari di emergenza ed “estremi” – deserti, canyon, foreste – dove non funzionano altre tecnologie come, ad esempio, il GPS. In particolare LoRa è stata fatta indossare in operazioni di ricerca e salvataggio (SaR) in montagna. Nel caso specifico l’abbiamo adattata su diverse tipologie di persone e diverse aree del corpo umano in modo che potesse essere utilizzata e restare attiva per lungo tempo.

D. Che cosa è emerso dai vostri test?

R. Abbiamo dimostrato che per la progettazione di sistemi B-IoT è necessario un approccio numerico-statistico. In particolare abbiamo riscontrato che il diverso posizionamento dell’antenna indossata sul corpo e la postura di chi la indossa ha un effetto estremamente significativo. Dopo aver considerato le diverse variabili, abbiamo deciso di posizionare l’antenna sul casco. Confrontando il nostro sistema con l’ARVA, Apparecchio di Ricerca in Valanga, dispositivo di soccorso obbligatorio in ambienti montani, abbiamo osservato un rilevamento molto più efficace, quasi il doppio del raggio dell’area di localizzazione.    

D. Una volta ricevuto il segnale in che modo siete riusciti ad arrivare alla persona da soccorrere?

R. una volta applicato LoRa sul corpo umano, bisognava elaborare il segnale – che varia per la postura e le condizioni ambientali – in modo da poter stimare la posizione da raggiungere. Per questo abbiamo creato e sperimentato un apposito algoritmo che simula diverse possibili posizioni fino a trovare quella più probabile.

D. Quali gli sviluppi futuri di questa nuova tecnica di rilevamento?

R. Attualmente stiamo utilizzando droni per velocizzare l’operazione di ricerca e soccorso: i droni raggiungono direttamente l’area, dotati di telecamere, e portano strumenti di primo soccorso.

I risultati dell’attività di ricerca contenuti nella tesi “Devices and methods for local- and remote-processing bodycentric internet of things systems” di Giulio Maria Bianco sono stati pubblicati su riviste internazionali, tra cui IEEE Transactions on Signal and Information Processing over Networks, IEEE Antennas and Propagation Magazine e IEEE Transactions on Antennas and Propagation

LE PAROLE DELLA SCIENZA

ONDE ELETTROMAGNETICHE   

Un’onda corrisponde a uno spostamento di energia senza spostamento netto di materia. Vi sono le onde meccaniche, perturbazioni che si propagano con oscillazione di materia in cui l’energia ha bisogno di un supporto meccanico (mezzo) per essere trasmesse (esempi di onde meccaniche sono il suono e il terremoto) e le onde elettromagnetiche ossia perturbazione del campo magnetico ed elettrico che si propagano anche nello spazio vuoto. Lo spettro elettromagnetico  è l’insieme di tutte le possibili frequenze delle onde elettromagnetiche. Esempi di onde elettromagnetiche sono la luce e le trasmissioni radio. Altri tipi di onde elettromagnetiche sono le microonde, i raggi ultravioletti e i raggi X. Ciò che differenzia tra loro le diverse onde elettromagnetiche è la loro frequenza di oscillazione e la lunghezza. La lunghezza d’onda delle microonde, ad esempio, è compresa tra qualche decina di centimetri e il millimetro, la frequenza tra 300 MHz e 300 GHz. Le microonde sono utilizzate per le comunicazioni telefoniche a lunga distanza ma anche per i telefoni cellulari oltre che nei forni a microonde.

LINUX DAY 2022: Ingegneria “Tor Vergata” ospita la manifestazione italiana dedicata all’open source

LINUX DAY 2022: Ingegneria “Tor Vergata” ospita la manifestazione italiana  dedicata all’open source
Laboratori di informatica, prove di programmazione per il pubblico, la testimonianza di un ethical hacker e diversi appuntamenti per conoscere come il sistema “Internet of Things – IoT” viene concretamente implementato, senza mai trascurare gli aspetti legati alla sicurezza informatica. Tutto questo è Linux Day, la manifestazione italiana dedicata a GNU/Linux, software libero e open source, alla cultura aperta e alla condivisione,  che si terrà, sabato 22 ottobre, presso la  Macroarea di Ingegneria dell’Università di Roma “Tor Vergata”, a partire dalle ore 9:30. Sarà presente anche il Drone Team di “Tor Vergata”, fresco di podio, che racconterà la gara al Leonardo Drone Contest 2022 e come è stato realizzato il drone che ha volato durante la competizione.
Internet of Things: oggetti intelligenti
Tema dell’edizione 2022 di Linux Day, organizzata dall’associazione Roma2LUG – Linux User Group, è “Internet of Things – IoT”.  L’acronimo IoT sta ad indicare l’insieme degli oggetti fisici muniti di sensori e attuatori digitali, connessi tra loro e/o computer tramite reti fisse e mobili, che ricevono e trasferiscono dati con un intervento manuale limitato.  Durante la giornata si potrà sperimentare, anche in prima persona grazie ai laboratori, questo sistema interconnesso chiamato “internet delle cose”, che potremmo definire  “Internet degli oggetti dal momento che trova largo impiego negli oggetti intelligenti: non solo smartphone e tablet, ma soprattutto nella domotica, negli ambienti industriali e delle infrastrutture. In tutti questi ambienti la presenza di sensori, macchinari e dispositivi, tutti interconnessi tra loro, permette di generare, e quindi anche di elaborare, una grande quantità di dati. 
Il programma: droni, robot, ethical hacker, cybersecurity
Linux Day
a “Tor Vergata” è ricco di appuntamenti: l’evento si aprirà in aula A1 alle 9.30, a seguire, alle 10:00, Fabio Isgrò interverrà su deployment di dispositivi (I)IoT. Alle ore 11:00, nell’aula A2, Roberto Masocco, Alessandro Tenaglia, Simone Mattogno e Lorenzo Bianchi racconteranno le sfide di un sistema robotico autonomo e verrà presentato il caso studio sul drone realizzato dal team dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” per l’edizione 2022 del Leonardo Drone Contest. Verrà inoltre trattato il tema, sempre più attuale, della cybersecurity. A farlo sarà Marco Pantò, Aula A1, alle ore 12:00 mentre, in Aula A2, sempre alle ore 12:00, Leonardo Tamiano illustrerà un esempio di resilienza e adattamento nel mondo del software. Nel pomeriggio, dalle 14,30, in Aula A1, Pasquale Caporaso spiegherà come introdurre nuove funzionalità all’interno di Kernel Linux senza preoccuparsi di versioni contrastanti mentre Francesco Marano, in aula A2, mostrerà il suo lavoro da ethical hacker. Per concludere, in aula A2, alle 15,30, Alessandro Miliucci parlerà dell’algoritmo di consenso Raft.
Hackathon & Laboratori: sfide e utilizzo consapevole del software libero 
Inoltre, dalle ore 11:00, si svolgerà, in aula L5, Hackathon & Laboratori, con la collaborazione di PAR-TEC, azienda considerata uno dei system integrator più attivi della scena open source italiana: i visitatori si sfideranno in prove di programmazione e/o uso Linux pensate appositamente per loro.  Ogni partecipante dovrà essere munito di portatile con Linux, Editor/IDE e connessione Wi-Fi. Clicca qui per ulteriori informazioni. 
Per il programma dettagliato dell’evento vai qui
Per prenotare gratuitamente il tuo biglietto iscriviti al link
 
 

Tirocini: Staer Sistemi cerca ingegnere/ingegnere medico

Staer Sistemi è un’azienda italiana, con unica sede a Roma, nata, nel 2008, dal completo acquisto di un ramo d’azienda della Staer (Società manifatturiera, italiana, operante nell’elettronica dal 1953, affermata a livello nazionale e internazionale).

Leader nella fornitura di soluzioni avanzate per l’integrazione di sistema, la supervisione, il controllo e la gestione di impianti industriali complessi e reti tecnologiche. Staer Sistemi sviluppa soluzioni e servizi a supporto dei processi per le attività di esercizio e manutenzione, per l’efficientamento energetico e il controllo della qualità.

Staer Sistemi realizza sistemi integrati HS&SW (SCADA/OSS) per il controllo remoto degli impianti in diversi settori industriali.

Rai Way, SNAM, Terna, RFI, Iren e Acea sono solo alcuni dei principali clienti di Staer Sistemi che, nel suo portfolio, annovera i principali gestori di reti infrastrutturali e tecnologiche.

Il valore aggiunto dei prodotti proposti è l’alta qualità dell’offerta, garantita dalla costruzione ad hoc del prodotto che, con metodo taylor made, risponde alle specifiche esigenze del cliente. Un mix di tecnologia avanzata che si unisce alla consolidata esperienza sul campo, assicurano la piena soddisfazione della domanda.

Staer Sistemi fornisce sofisticate soluzioni integrate hardware e software, dedicate al telecontrollo e al monitoraggio degli impianti distribuiti sul territorio e all’Internet of Things (IoT).

Il contesto

Lo scenario di riferimento nel quale si collocano le attività che Staer Sistemi intende svolgere è quello dell’evoluzione dei sistemi per la Sanità Digitale, in particolare nel settore delle tecnologie per Remote Population Monitoring o Vital Signs Detection, le quali fanno parte più generalmente del mondo IoMT (Internet of Medical Things).

Il mercato di tali tecnologie IoMT è in rapida crescita e si caratterizza per una notevole segmentazione dell’offerta a livello mondiale.

Caratteristiche del profilo richiesto

  • Conoscenza generale delle tecnologie IoMT
  • Capacità di analisi delle tecnologie alla base dei sensori utilizzati per la raccolta dei dati fisiologici
  • Conoscenza di base di metodi e tecniche per il rilevamento di parametri fisiologici (es. PPG, ECG, ecc.)
  • Conoscenza e/o approfondimento di tecniche di elaborazione dei raw data fisiologici attraverso metodi matematici
  • Capacità di individuazione delle caratteristiche distintive delle soluzioni tecnologiche esistenti
  • Capacità di scouting internazionale di soluzioni di RPM esistenti a livello mondiale
  • Arricchiscono la candidatura conoscenze in progettazione di circuiti integrati per il processamento del segnale e delle informazioni e di sviluppo di algoritmi di ML

Principali attività richieste

Progettazione, realizzazione e popolamento di un database strutturato che riporti le soluzioni individuate a partire da fonti fornite da Staer Sistemi, attraverso una dettagliata catalogazione delle caratteristiche delle stesse, dal punto di vista costruttivo, di specifica tecnica, di tipologia di sensore utilizzato, di varietà di dati raw rilevabili, di dati elaborati a partire dal dato raw, di eventuali certificazioni internazionali dei dispositivi (principalmente FDA e CE Medical Mark) e/o di eventuale pipeline futura.

Al singolo record del dispositivo andrà associata la letteratura scientifica esistente in ambito clinico, con finalità di acquisire evidenze scientifiche sull’efficacia delle soluzioni attraverso trial clinici già effettuati o di specifici studi comparativi.

Si offre

  • Tirocinio formativo curriculare
  • Tirocinio formativo, finalizzato alla stesura della tesi
  • Stage post laureaQualsiasi percorso, dalla durata trimestrale o semestrale, scelto in base alle caratteristiche del candidato, è finalizzato all’assunzione in azienda.

Facilitazioni previste

Rimborso spese 400,00 euro mensili

Inviare candidature a

HR: mariana.dovidio@staersistemi.com; +39 06-96036680

Contributo di Ingegneria “Tor Vergata” alla sostenibilità dell’architettura software vince il Best Paper Award di ECSA 2020

di Sabina Simeone

Ha ricevuto il “Best Paper Award” alla conferenza scientifica internazionale ECSA 2020 l’articolo scientifico dal titolo “Decentralized Architecture for Energy-aware Service Assembly” scritto dal prof. Vincenzo Grassi ordinario del DICII- Dipartimento di Ingegneria Civile e Ingegneria Informatica e docente di Fondamenti di Informatica nel corso di laurea in Ingegneria Informatica, con la collaborazione dei colleghi Mauro Caporuscio (Linnaeus University), Mirko D’Angelo (Linnaeus University) e Raffaela Mirandola (Politecnico di Milano).

Il lavoro presenta una metodologia per realizzare applicazioni software in grado di ridurre i consumi energetici legati alla loro esecuzione: come è noto, i consumi di energia causati dall’esecuzione di applicazioni informatiche stanno assumendo un peso sempre più rilevante nel bilancio energetico globale.

Abbiamo chiesto al prof. Grassi di commentare questo premio e il lavoro che ha portato alla pubblicazione.

D.: Applicazioni informatiche: la prima cosa che viene in mente sono le app che tutti scarichiamo sul cell, ma non sono solo queste…

R.: È difficile trovare oggi una qualche attività umana che non faccia uso di servizi e funzioni realizzate tramite strumenti informatici. Quando parlo di applicazioni informatiche intendo in generale tutto questo insieme di servizi. Includono certamente anche le app che usiamo sui nostri smartphone, ma spesso anche queste sono solo la parte terminale di funzioni realizzate da sistemi molto più complessi e distribuiti. Si pensi ad esempio al navigatore che usiamo per orientarci…

 

Consumi di energia per applicazioni informatiche/bilancio energetico globale: qual è il rapporto? di che grandezze si parla?

Qualunque applicazione informatica ha, alla fine, bisogno di energia (elettrica) per poter essere eseguita. Proprio per la pervasività di queste applicazioni, di cui parlavo sopra, i consumi diretti di energia causati dalla loro esecuzione rappresentano ormai una quota significativa dei consumi energetici globali. Si stima che attualmente questa quota sia tra il 3% e il 4% dei consumi globali, e che possa arrivare fino al 15% nei prossimi venti anni. In termini assoluti – confronta in proposito ScienceDirect -parliamo per il 2020 di circa 2000 Mt-CO2-eq (mega-tonnellate di CO2 equivalente). Contribuire a ridurre questi consumi può quindi avere un impatto importante nel raggiungimento degli obiettivi di risparmio energetico e sostenibilità.

 

Parlando del vostro lavoro che è stato premiato: di che si tratta? qual è il vostro contributo, la vostra metodologia?

Nel nostro lavoro ci siamo concentrati sulla definizione dell’architettura software di una particolare categoria di applicazioni, quelle che si collocano in ambiti come la cosiddetta Internet of Things (IoT) o gli Smart Environments, e che sfruttano l’esistenza di infrastrutture pervasive di comunicazione e calcolo, come quelle 5G. Sono applicazioni tipicamente costituite tramite l’assemblaggio di molteplici componenti: sensori in grado di catturare vari tipi di parametri ambientali, moduli di raccolta e analisi di queste informazioni, moduli di pianificazione e decisione, e così via. Nel nostro lavoro definiamo una metodologia per assemblare automaticamente questo tipo di applicazioni, facendo uso dei componenti che risultano essere disponibili in un certo ambiente; il nostro procedimento di assemblaggio riesce, tra varie possibili alternative esistenti, a selezionare quella che consente di ottimizzare i consumi energetici. Inoltre, tramite esperimenti, per ora solo di tipo simulativo, abbiamo verificato che questo risparmio energetico non sembra comportare penalizzazioni eccessive di altri parametri di qualità, per esempio la tempestività nel completare le funzioni richieste. Ma questo è un aspetto che stiamo ancora approfondendo nella prosecuzione della nostra ricerca.

 

ECSA 2020: che cos’è?

ECSA 2020 sta per “European Conference on Software Architecture” (ECSA), la cui 14ma edizione si è tenuta a L’Aquila, dal 14 al 18 settembre 2020. Si tratta di una delle principali conferenze europee sull’architettura del software, il cui scopo è fornire a ricercatori, professionisti ed educatori un contesto dove presentare e discutere i risultati e le esperienze più recenti, innovative e significative nel campo della ricerca e della pratica dell’architettura del software.

Il concetto di “architettura” nell’ingegneria del software ha una valenza analoga a quella che ha per esempio nell’ingegneria civile. Quando diciamo che un edificio è stato realizzato in accordo a un certo stile architetturale, vuol dire che riconosciamo la presenza di regole generali che sono state seguite per determinare i suoi volumi, l’organizzazione dei suoi spazi interni, la sua collocazione nello spazio esterno, e così via. È il disegno a grandi linee dell’edificio. Analogamente, nell’ingegneria del software, l’architettura software si occupa della definizione di regole e linee guida da seguire per determinare ad esempio come le funzionalità offerte vengono distribuite tra vari componenti, come questi interagiscono tra loro. Anche in questo caso, l’attenzione è sul disegno complessivo, più che su singoli dettagli realizzativi.

 

Gli autori del paper sono tutti italiani, ma alcuni in università straniere…

Dei quattro autori, due lavorano in Università italiane (a parte me, Raffaela Mirandola è prof. associato al Politecnico di Milano), gli altri due, Mauro Caporuscio e Mirko D’Angelo, in Svezia, presso la Linnaeus University. Come tanti altri validissimi ricercatori italiani, non hanno trovato in Italia lo spazio che meritavano. Per il nostro paese, è sicuramente una perdita, anche pensando all’investimento che è stato fatto nella loro formazione (che è evidentemente apprezzata all’estero). A voler pensare anche in positivo, rappresentano comunque un ponte verso altre culture accademiche. C’è da dire che c’è molto di Tor Vergata in questo gruppo di cui ho il piacere di fare parte: Raffaela Mirandola, prima di trasferirsi a Milano è stata per vari anni ricercatrice a Tor Vergata nel mio stesso dipartimento, e Mirko D’Angelo è un nostro laureato magistrale in Ingegneria Informatica.

Tirocini: RAI WAY cerca ingegneri delle telecomunicazioni, informatici e gestionali

Si desidera offrire due opportunità di tirocinio a giovani laureandi in Ingegneria delle telecomunicazioni/informatica che saranno indirizzati nell’area di Sviluppo e Business di RAI WAY, con i seguenti argomenti di studio:

  • Reti 5G
  • Studio delle architetture di rete 5G (core, RAN) con semplificazione degli elementi di rete periferici basate su soluzioni per Enhanced Mobile BroadBand, Massive Machine-Type Communication (MMTC), Ultra Reliable Low Latency Communication (URLLC).
  • Studio di soluzioni 5G end to end per applicazioni innovative nel mercato dei media con particolare riferimento ai seguenti casi d’uso: Distribuzione contenuti video (4K, VR, AR) ed altre tipologie contenuti (V2X  broadcast service, Public warning alert, Massive software upgrade, ecc..) basate su trasmissioni su rete 5G del tipo Point-to-Multipoint (PTM)

 

  • Architetture di rete e data center basata su Software Defined Network (SDN) e Network Function Virtualization (NFV)
  • Studio dell’applicazione di SDN alle architetture di reti WAN
  • Studio dell’applicazione delle NFV alle architetture delle content delivery network (CDN), delle reti mobili 4G/5G (temi della virtualizzazione delle funzioni di core network, cloud RAN e del network slicing)

 

  • Internet of Things (IoT)
  • Studio delle architetture e dei protocolli di rete Machine-to-Machine (MTM)
  • Studio dei protocolli di comunicazione long range (NB IOT, LoraWan, ecc…) e short range, delle piattaforme e dei sensori IoT

 

Il contratto di stage sarà di tipo curriculare con un rimborso spese di 300 euro/mese. Nel caso di candidature per stage extracurriculare, l’importo sarà di 800 euro mensili.

La durata prevista dello stage è almeno di 6 mesi. La sede di lavoro è in Via Teulada, 66 – 00195 Roma.

L’indirizzo e-mail a cui inviare le candidature è carmen.botti@raiway.it


RAI WAY intende offrire l’opportunità di 1 stage curriculare ad un laureando in Ingegneria Gestionale/Informatica con le seguenti caratteristiche e progetto formativo:

–          1 risorsa presso RAI WAY settore “Digital Trasformation”

Il tirocinante sarà coinvolto in attività di analisi e progettazione su iniziative con caratteristiche di complessità tecnologica, operativa e organizzativa. Le attività saranno volte a intraprendere relazioni con le strutture aziendali di riferimento in ottica di raggiungimento degli obiettivi di business nel rispetto del ruolo, delle competenze e tempistiche progettuali.

Si richiedono pertanto ottime competenze di analisi, di progettazione, tecnologiche.

Requisiti:

  • Laureando Ingegneria Gestionale, Informatica
    • Conoscenze dei principali sistemi operativi
    • Conoscenze dei principali applicativi di Office Automation
    • Conoscenza di Tool di Project Management
    • Conoscenza lingua inglese (livello medio)

 

Capacità richieste:

  • Team Management
  • Team building
  • Issue and risk management
  • Relationship management
  • Project Management
  • Functional analysis and design

Programma attività:

  • Relazionarsi con il cliente interno per la gestione delle attività progettuali in termini di requisiti utente e analisi
  • Relazionarsi con la divisione informatica per le specifiche funzionali e la redazione della progettazione
  • Gestione delle pianificazioni progettuali in termini di avanzamenti issues e risk management
  • Assicurare la realizzazione e condivisione della documentazione di analisi di rischio, analisi funzionale ed analisi tecnica
  • Coinvolgimento e monitoraggio attività delle strutture tecniche

Il contratto di stage sarà di tipo curriculare con un rimborso spese di 300 euro/mese. Nel caso di candidature per stage extracurriculare, l’importo sarà di 800 euro mensili.

La durata prevista dello stage è almeno di 6 mesi. La sede di lavoro è in Via Teulada, 66 – 00195 Roma.

L’indirizzo e-mail a cui inviare le candidature è carmen.botti@raiway.it