Ingegneria Tor Vergata a Maker Faire 2018

Dal 12 al 14 ottobre 2018 alla Nuova Fiera di Roma, i 15 progetti di Ingegneria Tor Vergata – tra i 25 presentati dall’università di Roma “Tor Vergata” – hanno animato lo stand di Maker Faire assegnato anche per questa edizione al nostro ateneo.

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Ecco i 15 progetti di Ingegneria Tor Vergata a Maker Faire Roma 2018

 

Titolo Hiteglove-DamBros (Guanto sensorizzato)
Descrizione Un guanto sensorizzato ed una mano meccanica antropoforma per uno strumento che consente di operare a distanza in sicurezza. Chiunque, indossando Hiteglove-DamBros, può agire a distanza, muovendo la mano antropomorfa.
  Cosa fare col guanto sensorizzato: Training per chirurghi in sala operatoria. È possibile u­­­­sare il guanto per operare a distanza. Sensori a pressione per pilotare il braccio robotico
Dipartimento/Struttura di riferimento  Dipartimento di Ingegneria Elettronica
Autori Giovanni Saggio, Mariachiara Ricci, Vito Errico, Antonio Pallotti, Franco Giannini, Carla Cenci, Mauro D’Ambrosi, Marco D’Ambrosi, Donato D’Ambrosi, Sveva Viesti, Alessandro Pauciulo

 

 

Titolo SIXXI3DLab
Descrizione SIXXI3DLab ospita due unità di ricerca per la stampa 3D di giochi scientifici (SIXXIGames) e modelli strutturali in scala (Scale Masonry Structures). In fiera, SIXXI3DLab presenta laboratori educativi dedicati alla scoperta dei segreti della statica e della costruzione delle strutture “made in Italy”, dalle volte e gli archi del passato, alle cupole di Nervi, ai gusci “senza nome” di Musmeci. Uno spazio speciale sarà dedicato al ponte Morandi a Genova.
  SIXXIGames2.0 sono strutture per imparare a costruire. Le strutture in miniatura sono in vendita. È in vendita anche il ponte di Morandi e i ricavi andranno interamente devoluti al comune di Genova
Dipartimento/Struttura di riferimento Dipartimento di Ingegneria Civile e Ingegneria Informatica
Autori Tullia Iori & Ilaria Giannetti (SIXXIGames) / Claudio Intrigila, Paolo Bisegna, Nicola Antonio Nodargi (Scale Masonry Structures)

 

 

Titolo New solution for indoor sport training analysis
(Nuova soluzione per l’analisi dell’allenamento sportivo indoor)
Descrizione L’utilizzo di una rete di dispositivi indossabili con sensori inerziali interni consente di raccogliere dati dalla sessione di allenamento quotidiana di diversi atleti, con l’obiettivo di sviluppare algoritmi innovativi per il monitoraggio del carico esterno degli atleti di una squadra sportiva.

Captiks di Ingegneria Elettronica collabora con la squadra di calcio a 5 “Acqua e Sapone” di Chieti che ha raggiunto notevoli risultati a livello nazionale. Captiks studia grazie ai sensori applicabili movitsystem e overtraq i parametri degli atleti in allenamento

Dipartimento/Struttura di riferimento  Dipartimento di Ingegneria Elettronica
 
 
Autori CAPTIKS

 

Titolo FABSPACE 2.0
Descrizione Un progetto europeo per una rete di space-shop dedicati all’innovazione, per chiunque sia interessato a opportunità di business da osservazione della Terra e dati spaziali. Fabspace è a Ingegneria #TorVergata un laboratorio per l’accesso gratuito a dati satellitari e informazioni geo-referenziate, con l’assistenza di tutor specializzati, con software gratuiti e strumenti di elaborazione dati per sviluppare nuove applicazioni digitali.
Dipartimento/Struttura di riferimento Macroarea di Ingegneria – DICII Dipartimento di Ingegneria Civile e Ingegneria Informatica
Autori Earth Observation Laboratory dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, in collaborazione con Lazio Innova (ref. Fabio Del Frate)

 

Titolo Systems and Electronic Technologies for Security, Defence and Intelligence

(Sistemi e tecnologie elettroniche per la sicurezza, la difesa e l’intelligenza)

Descrizione Sicurezza, difesa e intelligence: queste le parole chiave per un nuovo profilo professionale caratterizzato da capacità e competenze innovative.
Dipartimento/Struttura di riferimento Dipartimento di Ingegneria Elettronica
Autori Ernesto Limiti, Roberto Mugvero, Valentina Sabato

 

Titolo DEVICE- FREE RF SENSING SYSTEM
Descrizione Un sistema di monitoraggio delle attività umane basato su una metodologia innovativa che analizza il canale di propagazione radio con cammini multipli
Dipartimento/Struttura di riferimento Dipartimento di Ingegneria Elettronica
Autori Mauro De Sanctis, Simone Di Domenico, Ernestina Cianca, Tommaso Rossi, Alberto Caponi

 

Titolo Wireless sensors for last meters of Internet of Things In Healthcare and Industry
Descrizione Trasformare oggetti in generatori di dati per mezzo di sensori integrati, senza batteria, adatti alla lettura wireless: questo il cuore del progetto, nell’ambito del quale il team di ricerca del Laboratorio di Elettromagnetismo Pervasivo, in collaborazione con lo spin-off universitario RADIO6ENSE, ha sviluppato un ecosistema completo comprendente sensori epidermici wireless per l’applicazione sulla pelle umana per misurare i parametri biofisici e ripristinare i sensi di tatto perduti e sensori impiantabili per monitorare lo stato di salute di infrastrutture quali Ponti e Gallerie
  Finanziati dalla Regione Lazio i sensori epidermici wireless “Second Skin” si applicano sulla pelle e sulle superfici. E aiutano, con l’applicazione biomedicale, anche a ristabilire il senso del tatto, la cui perdita è stata causata ad esempio da neuropatie.
Dipartimento/Struttura di riferimento Dipartimento di Ing. Civile ed Inge. Informatica – RADIO6ENSE srl
Autori The Pervasive Electromagnetic Lab & Radio6ense: Gaetano Marrocco, Cecilia Occhiuzzi, Sara Amendola, Simone Nappi, Nicola D’Uva, Carolina Miozzi, Michela Longhi

 

Titolo Captiks-Hiteg-Aeronsimulator
Descrizione L’alleanza di tre partner per valutare il dispendio energetico, gli sforzi meccanici sulle articolazioni del corpo e la loro gamma cruciale di movimenti per determinare la disposizione ottimale del corpo così da valutarne l’affaticamento della parte inferiore per la migliore prestazione di guida: questi gli elementi chiave di Captiks
Dipartimento/Struttura di riferimento  Dipartimento di Ingegneria Elettronica
Autori Giovanni Saggio, Giovanni Tucci, Carlo Alberto Pinto

 

Titolo SmartHeadwear (Berretto sensoriale)
Descrizione Un copricapo sensoriale che consente alla testa umana di agire come un joystick
  I bambini che hanno visitato lo stand hanno guidato la macchinina telecomandata con il berretto sensorizzato. Grazie ai sensori di movimento, il berretto è utilizzabile dalle persone disabili nella domotica, come joystick o mouse
Dipartimento/Struttura di riferimento  Dipartimento di Ingegneria Elettronica
Autori Giovanni Saggio, Vito Errico, Mariachiara Ricci, Franco Giannini, Carla Cenci

 

Titolo A Brainterface video game
Descrizione Un videogioco controllato da segnali cerebrali, senza usare nervi e muscoli: è l’idea innovativa di Brainterface
  Il livello di attenzione e concentrazione si può monitorare grazie a BraINterface. E più si è concentrati più il pupazzetto corre. è un dispositivo che utilizza elettrodi che rilevano l’attività elettrica cerebrale. Può essere un utile esercizio per i bambini con problemi di concentrazione. Può aiutare a rendere più efficace la riabilitazione post traumatica. Monitora l’attenzione e aiuta nei casi di epilessia.
Dipartimento/Struttura di riferimento  Dipartimento di Ingegneria Civile e Ingegneria Informatica
Autori Luigi Bianchi, BraINterface LAB

 

Titolo Scuderia Tor Vergata
Descrizione Un’auto da corsa ideata e costruita da studenti. Un team che coinvolge attivamente oltre 70 giovani. Un progetto di due anni, che porterà a un nuovo veicolo, con un nuovo design, per partecipare agli eventi del 2019
Dipartimento/Struttura di riferimento  Dipartimento di Ingegneria dell’Impresa
Autori Carmanini Fabrizio, Cesari Marco, Dal Borgo Filippo Maria, De Vita Stefano, Festa Alfonso , Frezza Davide, Lamparelli Flavio, Lecce Antonio, Maiorano Giorgio, Pescosolido Lorenzo, Petroni Gabriele, Silicani Francesco, Stirpe Nico

 

Titolo Ultra low power sensor board for wild animal tracking

(Scheda sensore a bassissima potenza per il monitoraggio degli animali selvatici)

Descrizione Un dispositivo per il monitoraggio degli animali selvatici alimentato ad energia solare. Il nodo integra numerosi sensori, un tracker GPS e un modem di comunicazione wireless a lungo raggio.
  60 iguane rosa stanno per portare in giro le nuove schede Wiguana(wireless iguana). Succederà a dicembre 2018 nella riserva del vulcano Wolf nelle isole Galapagos.
Dipartimento/Struttura di riferimento  Dipartimento di Ingegneria Elettronica
Autori Pierpaolo Loreti, Massimiliano De Luca, Alexandro Catini, Lorenzo Bracciale, Gabriele Gentile, Corrado Di Natale

 

Titolo SoundGlove
Descrizione Un guanto dotato di sensori, capace di suonare come fosse un pianoforte
  Sound glove incorpora sensori di pressione, accelerometri e resistenze variabili. Ed è un progetto di ricerca per la tesi nel master di Ingegneria del Suono
Dipartimento/Struttura di riferimento Dipartimento di Ingegneria Elettronica
Autori Fabio Ballanti, Vito Errico, Giovanni Saggio

 

Titolo Innovative Structural Safety Monitoring System

(Innovativo Sistema di monitoraggio della sicurezza strutturale)

Descrizione Un sistema innovativo per il monitoraggio wireless in tempo reale delle sollecitazioni negli edifici, sia esistenti che di nuova costruzione, in modo da registrarne la risposta e valutarne la sicurezza durante il ciclo di vita e in particolare durante terremoti o altre azioni ambientali estreme. Viene data dimostrazione di tale sistema tramite esperimenti dal vivo con l’ausilio di modelli in scala e strutture tensegrity
  Con lo Structural Safety Monitoring System del progetto Moni2BSafe la struttura sa quello che le succede grazie a sensori low-cost. Con una app è possibile avere dati sulla forza di deformazione che agisce sulla struttura e monitorarli in 3D anche sul cellulare.
Dipartimento/Struttura di riferimento Dipartimento di Ingegneria Civile e Ingegneria Informatica
Autori Donato Abruzzese, Claudio Greco, Gaetano Marrocco, Andrea Micheletti, Alessandro Tiero, Daniele Carnevale, Sara Paluzzi, Emir Boungab, Piera Cammarano, Manuel Cosentino, Riccardo Di Ruzza, Damiano Forconi, Gian Marco Grizzi, Sreymom Vuth.

 

Titolo Sound Engineering
Descrizione I progetti sono dedicati al controllo di strumenti elettronici utilizzando il controller Kinect o utilizzando un guanto elettronico.
Dipartimento/Struttura di riferimento  Dipartimento di Ingegneria Elettronica
Autori Marco Bertola, Marco Re, Gianluca Susi

 

 

Cerotti 4.0: sulla nostra pelle la realtà aumentata

Dalla misurazione della febbre, alla misurazione della temperatura di ciò che tocchiamo; dall’analisi delle sostanze chimiche intorno a noi fino all’analisi del respiro: il supporto adesivo sulla pelle umana può ospitare antenne e strumenti altamente tecnologici che comunicano in modalità wireless con altra strumentazione avanzata per analizzare l’ambiente circostante, monitorare parametri biologici essenziali e difenderci. Grazie anche al progetto RadioSkin.

Il gruppo di ricerca del prof. Gaetano Marrocco, docente di Tecnologie Elettromagnetiche per Sistemi Wireless, Radio Sistemi Medicali e Progettazione Avanzata di Antenne, nella facoltà di Ingegneria dell’università di Roma “Tor Vergata”, ha sviluppato, anche grazie al progetto RadioSkin, sofisticati strumenti ‘indossabili’ studiati proprio per poter completare con successo l’ “ultimo metro” della Internet of Things soprattutto nei campi della salute, della medicina e della diagnostica.

Sono state progettate e realizzate pellicole adesive ultratecnologiche che incorporano sensori e antenne. Si trasformano esse stesse in strumenti di rilevamento e sono silenti finché non sono vicine allo strumento che permette di leggere i dati rilevabili: accostando loro un lettore, anche integrabile in uno smartphone, questo le alimenta in modalità wireless tramite i propri campi elettromagnetici e legge i dati memorizzati nella loro memoria.

Sono radio-sensori basati sulla tecnologia di Identificazione a Radiofrequenza (RFID): gli stessi patch anti-taccheggio che già troviamo nei libri, nelle etichette dei vestiti come evoluzione dei codici a barre. Ma ora diventano in grado di ‘sentire’ l’ambiente in modo discreto ed economico.

L’ultimo progetto riguarda un cerotto da applicare sotto il naso con cui poter monitorare da remoto la frequenza del respiro e poter vedere quando ad esempio ci troviamo nelle apnee notturne. Questo progetto ha permesso alla dottoranda Maria Cristina Caccami di vincere il premio Best Student Paper alla EUCAP 2017 – European Conference on Antennas and Propagation (Paris).

Secondo il prof Marrocco, che ha fondato lo spin-off RADIO6ENSE (http://www.radio6ense.com), questo è “il primo dispositivo flessibile, bio-compatibile e non invasivo per il monitoraggio wireless del respiro capace di integrare un sensore composto di un nanomateriale, l’ossido di grafene che, come è ben noto, data la sua natura igroscopica, offre vantaggiose capacità di sensing per potenziali applicazioni biomediche”.

 

Un cerotto per il respiro.

Respirare è un atto fisiologico e naturale che compiamo di continuo e che garantisce il necessario apporto di ossigeno per la nostra sopravvivenza. Sebbene la respirazione sia comunemente vista come una semplice funzione autonoma, l’insorgenza di condizioni cliniche e patologiche, spesso a carico del sistema nervoso centrale (SNC), oppure stati di eccitazione eccessiva o stress, come alcuni tipi di attacco di panico, possono causare l’alterazione del fisiologico susseguirsi degli atti respiratori e soprattutto della frequenza.

L’analisi del respiro rappresenta un utile indicatore dello stato di salute di una persona, ricoprendo un ruolo importante nella gestione clinica di malattie responsabili dell’alterazione della dinamica respiratoria. In particolare, il monitoraggio della frequenza e dei pattern respiratori sia nel caso di individui sani o in stato di stress, che nel caso di pazienti affetti da quadri clinici tali da compromettere le capacità funzionali dell’apparato respiratorio, consente non solo l’identificazione e la diagnosi precoce di complessi quadri sindromici come la sindrome ostruttiva delle apnee notturne, l’arresto cardiaco, l’asma o la malattia polmonare ostruttiva cronica, ma anche la caratterizzazione e classificazione di nuovi disordini respiratori.

Inoltre, tecniche di monitoraggio basate sull’identificazione di biomarkers e composti volatili organici nel respiro esalato possono essere considerate un approccio promettente in quanto permettono di monitorare in maniera non invasiva lo stato di infiammazione delle vie aeree o di infezioni, come la polmonite associata a ventilazione (VAP) e il cancro ai polmoni, nonché valutare gli obiettivi delle moderne terapie nei trial clinici.

Le convenzionali metodiche di monitoraggio sono tuttavia costose e non confortevoli in quanto richiedono generalmente l’inserimento di sonde e cannule nasali nonché l’utilizzo di attrezzature ingombranti e scomode come ad esempio strette fasce toraciche all’interno delle quali sono integrati i sensori di respirazione. Inoltre, la presenza dei cavi per permettere la connessione ai sistemi di acquisizione dei dati e la complessa circuiteria rendono difficoltoso l’uso prolungato di tali dispositivi necessario ai fini di un monitoraggio continuo.

I successivi passi della ricerca prevedono l’integrazione del sistema in un comune cerotto nasale anti-russamento e la funzionalizzazione chimica e biologica dell’ossido di grafene attraverso il legame di molecole target alla struttura reticolare del nanomateriale, allo scopo di analizzare la composizione chimica del respiro esalato dall’organismo affiancando esami più tradizionali nell’identificazione di particolari patologie o nella rilevazione di sostanze dopanti.

Un esempio di applicazione è visualizzatile all’indirizzo:

https://www.youtube.com/watch?v=cEbpfayG38c

 

Un cerotto come pelle umana.

Un device tecnologico può aiutare nel caso di poca sensibilità della pelle. La pelle umana è la primaria interfaccia d’interazione bidirezionale dell’uomo con l’ambiente circostante, continuamente campionata dal sistema nervoso centrale che convoglia flussi di dati dall’interno del corpo verso l’ambiente esterno e viceversa.

La pelle include un complesso sistema di sensori in grado di acquisire non solo segnali sulla forma e la consistenza di un oggetto, ma anche di sentire il calore dello stesso e calibrare le modalità della propria interazione con l’ambiente circostante.

In alcuni casi la sensibilità periferica degli arti è però minata da disturbi neurologici (Neuropatia Periferica) causati da danni alle vie nervose responsabili per la ricezione, la trasmissione o l’elaborazione di stimoli esterni quali il tatto ed il calore. Il deterioramento della sensazione del calore ha un rilevante impatto sull’esecuzione delle operazioni più comuni che richiedono di discriminare la temperatura delle cose quotidiane (piatto, ferro da stiro o acqua del bagno). Questa sofferenza funzionale può anche provocare gravi ustioni.

Nell’era dei Dispositivi Wearable, dell’Elettronica Bio-integrata e della Scienza dei Dati, i tempi sono maturi per ipotizzare un’interfaccia elettronica che espanda e/o ripristini le naturali capacità della pelle umana di interagire con il mondo esterno. Tale interfaccia potrebbe acquisire gli stimoli provenienti dal mondo esterno, quantificarli e produrre un supporto informativo di rapida comprensione per l’utente. Avrà la possibilità di stabilire corrette e addirittura nuove interazioni con gli oggetti superando eventuali limitazioni fisiche ma anche espandendo le potenzialità dei normali sensi tramite una ultra-abilità (Ultrability) sensoriale.

Questa dotazione tecnologica deve però essere mininvasiva e non aggiungere complessità funzionale alle normali azioni compiute dalla persona. In altri termini bisogna evitare collegamenti con cavi e realizzazioni che siano percepibili come una dimensione protesica ingombrante e, potenzialmente, discriminante.

È stato messo a punto Il sistema RADIOFingerTip per integrazione sui polpastrelli delle mani (presentato al congresso internazionale IEEE RFID 2017 IEEE Radiofrequency Identification a Phoenix), inizialmente concepito come ausilio per il ripristino della sensibilità periferica in pazienti deafferentati. Questi soggetti, mancando di sensibilità tattile vivono le normali attività quotidiane, quali regolare la temperatura della doccia, toccare inconsapevolmente un oggetto bollente, sfiorarsi la pelle per percepire se si è bagnati o assaggiare una pietanza calda, come situazioni potenzialmente molto pericolose. Questa disabilità può infatti causare ustioni di diverso grado, provocando danni persino irreversibili e comunque notevole disagio sociale.

Il sistema è composto di due moduli progettati per garantire vestibilità, basso impatto estetico e per non essere d’intralcio nei movimenti quotidiani: un piccolo radar indossato a mo’ di braccialetto che interroga un radio sensore privo di batteria, aderente al polpastrello, che a sua volta esegue una rapida misurazione in tempo reale della temperatura dell’oggetto. I primi test hanno dimostrato che è sufficiente appena mezzo secondo contatto per stimare con l’accuratezza di un paio di gradi la temperatura reale dell’oggetto.

In base al valore rilevato, il lettore potrà poi generare uno stimolo acustico o visivo per avvertire l’utente di eventuali pericoli, nonché per fargli comunque percepire la fisicità dell’oggetto. In questo modo i danni associati all’ipoestesia potranno essere radicalmente ridotti con conseguente beneficio per la qualità della vita dell’utente.

Il sistema RadioFingerTip, messo a punto durante la tesi di laurea magistrale in Ingegneria Medica dell’Ing. Veronica de Cecco, nell’ambito del progetto di ricerca RadioSkin finanziato dall’Università di Roma Tor Vergata, è attualmente in fase di perfezionamento e verrà presto dotato di altri sensori per acquisire la pressione del tatto ma anche il pH degli oggetti, producendo così una vera percezione aumentata della realtà.

Il dispositivo potrà essere inoltre utile come ausilio alla diagnostica clinica basata sulla palpazione permettendo infatti di aggiungere alle informazioni tattili soggettive raccolte dal medico una misura oggettiva che quantifichi per esempio la percezione del medico della tensione muscolare del paziente, la presenza di un nodulo ma anche di eseguire una prima analisi chimica dell’essudato.

Un esempio di applicazione è visualizzatile all’indirizzo https://youtu.be/DGUkYqmt-5Q

 

Il cerotto-termometro

Il dispositivo si presenta come un sottile cerotto trasparente, simile a quelli utilizzati per curare le piccole abrasioni dei piedi, resistente all’acqua e traspirante. Nel cerotto è integrata un’antenna e un minuscolo microchip delle dimensioni di pochi millimetri che contiene un codice identificativo, una piccola memoria riscrivibile e un sensore di temperatura capace di rivelare variazioni di un quarto di grado fino a 65°C. Quando il cerotto si trova all’interno di un campo elettromagnetico, l’antenna raccoglie l’energia necessaria ad alimentare il microchip che si accende e, a comando, esegue una lettura di temperatura del corpo che lo ospita e trasmette il dato verso un dispositivo interrogante fino alla distanza di un paio di metri. Quest’ultimo può essere un lettore portatile, grande quanto un portachiavi, oppure un varco simile a quelli che si trovano ormai in molti negozi per il controllo degli oggetti acquistati.

Il cerotto è stato già sperimentato nell’attività sportiva per valutare l’incremento di temperatura durante lo sforzo fisico ed è ora in fase di perfezionamento. La procedura di comunicazione utilizzata è standard ed è la stessa delle nuove etichette elettromagnetiche (chiamate tag RFID) che sono ormai utilizzate nella logistica degli indumenti, libri e farmaci a complemento dei codici a barre. “Sarebbe a questo punto possibile immaginare di equipaggiare i passeggeri negli aeroporti con il sensore epidermico – commenta il prof. Marrocco – e controllare poi la loro temperatura nei vari momenti di transito, per esempio durante gli usuali controlli di sicurezza senza insormontabili cambiamenti alle procedure già in essere. Negli ospedali e nei centri di soccorso da campo, le unità di lettura potrebbero essere installate nelle porte di accesso dei vari locali in modo da monitorare lo stato di salute di medici e infermieri che interagiscono con pazienti già contagiati, individuando ed isolando situazioni critiche che richiedano maggiori approfondimenti”. 

“L’interazione positiva tra elettromagnetismo, scienza dei materiali, informatica, medicina, meccanica ed elettronica, che potremmo definire Elettromagnetismo Pervasivo – commenta il prof. Marrocco nel suo sito http://www.pervasive.ing.uniroma2.it – permette di immaginare e realizzare nuove famiglie di radio dispositivi privi di batteria che potranno sostenere la trasformazione di Internet nella Rete delle Cose (Internet Of Things), dove ogni oggetto fisico, equipaggiato con un’opportuna etichetta elettromagnetica, sarà interconnesso alla rete e interrogabile da remoto. Queste nuove entità, per metà reali e metà digitali, aumenteranno la nostra percezione della realtà, fornendo dati preziosi per il miglioramento della salute dell’uomo, la preservazione dell’ambiente e per un uso più razionale delle risorse energetiche”.