1-3/12 – 5G ITALY 2020 on line

5G Italy è l’evento del confronto tra istituzioni e comunità scientifica, industriale, economica e delle PA, per comprendere le sfide e le opportunità della rete 5G. È promossa dal CNIT (Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Telecomunicazioni). Quest’anno la conferenza è interamente on line e non prevede spese di iscrizione.

La prima edizione di 5G Italy è stata dedicata alle “Sperimentazioni”, la seconda alle “Possibili applicazioni”, questa terza alla “Realizzazione” della rete 5G (vedi l’agenda dell’evento).

Alla luce dell’emergenza sanitaria in corso e della necessità di rilancio dell’economia italiana si parlerà anche di “5G e NextGenerationEU, un’opportunità di crescita legata alla nostra capacità di produrre progetti innovativi e di realizzare nuovi servizi mobili abilitanti, su una infrastruttura che dovrà inevitabilmente essere potenziata.

L’evento include non solo la conferenza principale ma anche una scuola di dottorato internazionale, sessioni scientifiche e “CNIT talks”, brevi (10 minuti) tutorials su tematiche di 5G e 6G. Rimane disponibile il libro pubblicato l’anno scorso che fornisce una panoramica su 5G e documenta le attività svolte in Italia nella ricerca e sperimentazione sul 5G.

 

Contributo di Ingegneria “Tor Vergata” alla sostenibilità dell’architettura software vince il Best Paper Award di ECSA 2020

di Sabina Simeone

Ha ricevuto il “Best Paper Award” alla conferenza scientifica internazionale ECSA 2020 l’articolo scientifico dal titolo “Decentralized Architecture for Energy-aware Service Assembly” scritto dal prof. Vincenzo Grassi ordinario del DICII- Dipartimento di Ingegneria Civile e Ingegneria Informatica e docente di Fondamenti di Informatica nel corso di laurea in Ingegneria Informatica, con la collaborazione dei colleghi Mauro Caporuscio (Linnaeus University), Mirko D’Angelo (Linnaeus University) e Raffaela Mirandola (Politecnico di Milano).

Il lavoro presenta una metodologia per realizzare applicazioni software in grado di ridurre i consumi energetici legati alla loro esecuzione: come è noto, i consumi di energia causati dall’esecuzione di applicazioni informatiche stanno assumendo un peso sempre più rilevante nel bilancio energetico globale.

Abbiamo chiesto al prof. Grassi di commentare questo premio e il lavoro che ha portato alla pubblicazione.

D.: Applicazioni informatiche: la prima cosa che viene in mente sono le app che tutti scarichiamo sul cell, ma non sono solo queste…

R.: È difficile trovare oggi una qualche attività umana che non faccia uso di servizi e funzioni realizzate tramite strumenti informatici. Quando parlo di applicazioni informatiche intendo in generale tutto questo insieme di servizi. Includono certamente anche le app che usiamo sui nostri smartphone, ma spesso anche queste sono solo la parte terminale di funzioni realizzate da sistemi molto più complessi e distribuiti. Si pensi ad esempio al navigatore che usiamo per orientarci…

 

Consumi di energia per applicazioni informatiche/bilancio energetico globale: qual è il rapporto? di che grandezze si parla?

Qualunque applicazione informatica ha, alla fine, bisogno di energia (elettrica) per poter essere eseguita. Proprio per la pervasività di queste applicazioni, di cui parlavo sopra, i consumi diretti di energia causati dalla loro esecuzione rappresentano ormai una quota significativa dei consumi energetici globali. Si stima che attualmente questa quota sia tra il 3% e il 4% dei consumi globali, e che possa arrivare fino al 15% nei prossimi venti anni. In termini assoluti – confronta in proposito ScienceDirect -parliamo per il 2020 di circa 2000 Mt-CO2-eq (mega-tonnellate di CO2 equivalente). Contribuire a ridurre questi consumi può quindi avere un impatto importante nel raggiungimento degli obiettivi di risparmio energetico e sostenibilità.

 

Parlando del vostro lavoro che è stato premiato: di che si tratta? qual è il vostro contributo, la vostra metodologia?

Nel nostro lavoro ci siamo concentrati sulla definizione dell’architettura software di una particolare categoria di applicazioni, quelle che si collocano in ambiti come la cosiddetta Internet of Things (IoT) o gli Smart Environments, e che sfruttano l’esistenza di infrastrutture pervasive di comunicazione e calcolo, come quelle 5G. Sono applicazioni tipicamente costituite tramite l’assemblaggio di molteplici componenti: sensori in grado di catturare vari tipi di parametri ambientali, moduli di raccolta e analisi di queste informazioni, moduli di pianificazione e decisione, e così via. Nel nostro lavoro definiamo una metodologia per assemblare automaticamente questo tipo di applicazioni, facendo uso dei componenti che risultano essere disponibili in un certo ambiente; il nostro procedimento di assemblaggio riesce, tra varie possibili alternative esistenti, a selezionare quella che consente di ottimizzare i consumi energetici. Inoltre, tramite esperimenti, per ora solo di tipo simulativo, abbiamo verificato che questo risparmio energetico non sembra comportare penalizzazioni eccessive di altri parametri di qualità, per esempio la tempestività nel completare le funzioni richieste. Ma questo è un aspetto che stiamo ancora approfondendo nella prosecuzione della nostra ricerca.

 

ECSA 2020: che cos’è?

ECSA 2020 sta per “European Conference on Software Architecture” (ECSA), la cui 14ma edizione si è tenuta a L’Aquila, dal 14 al 18 settembre 2020. Si tratta di una delle principali conferenze europee sull’architettura del software, il cui scopo è fornire a ricercatori, professionisti ed educatori un contesto dove presentare e discutere i risultati e le esperienze più recenti, innovative e significative nel campo della ricerca e della pratica dell’architettura del software.

Il concetto di “architettura” nell’ingegneria del software ha una valenza analoga a quella che ha per esempio nell’ingegneria civile. Quando diciamo che un edificio è stato realizzato in accordo a un certo stile architetturale, vuol dire che riconosciamo la presenza di regole generali che sono state seguite per determinare i suoi volumi, l’organizzazione dei suoi spazi interni, la sua collocazione nello spazio esterno, e così via. È il disegno a grandi linee dell’edificio. Analogamente, nell’ingegneria del software, l’architettura software si occupa della definizione di regole e linee guida da seguire per determinare ad esempio come le funzionalità offerte vengono distribuite tra vari componenti, come questi interagiscono tra loro. Anche in questo caso, l’attenzione è sul disegno complessivo, più che su singoli dettagli realizzativi.

 

Gli autori del paper sono tutti italiani, ma alcuni in università straniere…

Dei quattro autori, due lavorano in Università italiane (a parte me, Raffaela Mirandola è prof. associato al Politecnico di Milano), gli altri due, Mauro Caporuscio e Mirko D’Angelo, in Svezia, presso la Linnaeus University. Come tanti altri validissimi ricercatori italiani, non hanno trovato in Italia lo spazio che meritavano. Per il nostro paese, è sicuramente una perdita, anche pensando all’investimento che è stato fatto nella loro formazione (che è evidentemente apprezzata all’estero). A voler pensare anche in positivo, rappresentano comunque un ponte verso altre culture accademiche. C’è da dire che c’è molto di Tor Vergata in questo gruppo di cui ho il piacere di fare parte: Raffaela Mirandola, prima di trasferirsi a Milano è stata per vari anni ricercatrice a Tor Vergata nel mio stesso dipartimento, e Mirko D’Angelo è un nostro laureato magistrale in Ingegneria Informatica.

Training “Seeds For The Future” by Huawei

Entro il 5 ottobre si può aderire, compilando il modulo di iscrizione on line, a Seeds For The Future, il programma di training di Huawei dedicato a studenti brillanti con un percorso focalizzato su tecnologia e innovazione. Tra gli argomenti trattati, 5G, AI and Machine Learning, Cloud Computing, IoT e tanti altri.

Il bando di concorso per la partecipazione al progetto Seeds for the Future 2020 è rivolto agli studenti che rispondono ai seguenti requisiti:

  • Cittadinanza italiana o di uno degli Stati membri dell’Unione Europea;
  • Appartenenza a una facoltà italiana di Ingegneria delle Telecomunicazioni, Ingegneria Informatica, Ingegneria Elettronica o Ingegneria Matematica;
  • Iscrizione al 3° anno di laurea triennale o a laurea specialistica;
  • Media degli esami universitari non inferiore al 26;
  • Ottima conoscenza certificata della lingua inglese, livello minimo B2;
  • Età non superiore ai 25 anni

La selezione dei candidati verrà effettuata da Huawei che provvederà a identificare i 50 studenti che prenderanno parte al training da remoto e i 10 che parteciperanno anche al training in presenza presso le sedi di Milano.

Gli studenti che intendono candidarsi dovranno presentare insieme alla domanda di candidatura acclusa al presente bando, una lettera motivazionale, almeno una lettera di supporto di un accademico o di una persona rilevante nel settore pubblico e/o imprenditoriale, un attestato che certifichi il possesso di un livello di conoscenza della lingua inglese pari o superiore al B2, autocertificazione della media dei voti universitari.

 

5/06 h 17 “I veri effetti del 5G”, webinar Roma2LUG con prof. Nicola Blefari Melazzi

“Le paure del 5G vanno capite e affrontate con il dialogo e lo studio e non con sufficienza. Ma il potenziale del 5G è grande e limitarne l’uso significa limitare una delle cose più belle e importanti degli esseri umani: la comunicazione”

Tele-medicina; Tele-lavoro; Sensori per monitoraggio ambientale; Trasporti; Industria 4.0; Traduzione simultanea: tutte le opportunità offerte dal 5G ma anche le discussioni sulle motivazioni dei “contro” che stanno nascendo sono descritte il 5 giugno alle ore 17 nel webinar organizzato da Roma2LUG e aperto a tutti quelli che sono interessati all’argomento, che vede come oratore il prof. Nicola Blefari Melazzi, docente di Fondamenti di Internet per il corso di studio di Ingegneria di Internet per la macroarea di Ingegneria a Roma “Tor Vergata”, e direttore del CNIT– Consorzio Nazionale Internuniversitario per la Telecomunicazioni che ogni anno organizza il 5gItaly.

“Perché paura di 5G e non delle generazioni precedenti (frequenze usate molto simili, con eccezioni di mmwaves previste in seconda fase e per situazioni particolari)?
Perché paura delle stazioni radio base (“antenne”) e non dei cellulari? Si vuole abbassare soglia delle emissioni? Si vogliono ridurre le emissioni dei telefonini? Ci vogliono più antenne… ”

Per partecipare basta registrarsi su https://www.eventbrite.it/e/biglietti-i-veri-effetti-del-5g-webinar-con-nicola-blefari-melazzi-107255020654 e il link arriverà via mail ai partecipanti iscritti

Approfondisci anche su key4biz.it e su repubblica.it

21/02 – seminario “Graph Signal Processing: Theory and Applications”

Il giorno 21 febbraio 2019 alle ore 10.00 presso l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” Macroarea di Ingegneria – Via del Politecnico, 1 – Aula B15 – Edificio Didattico

Il Prof. Sergio Barbarossa dell’ Università di Roma La Sapienza terrà un seminario organizzato dal Prof. Gaspare Galati per la Ph.D. School in Electronic Engineering – DIE – Tor Vergata University su:

Graph Signal Processing: Theory and Applications

Abstract: Graph-based representations play a significant role in machine learning as a formal way to capture (pairwise) relations among data or time series. In this talk, we review the fundamentals of graphical methods applied to unsupervised and semisupervised learning and then we present some aspects of current research in the field, including the case where the knowledge about the graph is imperfect or when it is necessary to go beyond pairwise representations.


Sergio Barbarossa is a full professor in the Information Engineering, Electronics and Telecommunications Department of Sapienza University of Rome, Italy. He is an IEEE Fellow and EURASIP Fellow. For more than 25 years, he has been working in signal processing, radar remote sensing, sensor and telecommunication networks. Since 2000 he has been involved in European projects as a Technical Manager or Principal Investigator. He is now the technical manager of a H2020 Europe‐Japan project on 5G. His main current research interests are on mobile edge computing, 5G networks, distributed optimization, machine learning and signal processing on graphs.