Bioelettronica: controllare il comportamento delle cellule attraverso la luce, una ricerca tra l’ingegneria e la biologia medica

Bioelettronica: controllare il comportamento delle cellule attraverso la luce,  una ricerca tra l’ingegneria  e la biologia medica
  • Figura 1 -Piattaforma bio-fotoelettrolitica a polimeri semiconduttori. Schema dell'architettura aperta (a sinistra) e chiusa a sandwich (a destra)
  • Figura 2 - Analisi della dinamica del calcio cellulare. Le immagini vengono acquisite prima (basale) e dopo (indotta) 30 minuti di fotostimolazione. La fluorescenza verde è collegata ai livelli di calcio intracellulare e indicata come fluorescenza cellulare totale correlata (CTCF) ± SEM. Barra della scala 50 µm
  • Figura 3: Segnali bioelettrici registrati utilizzando la piattaforma bio-fotoelettrolitica chiusa a sandwich (a sinistra) e il patch-clamp (a destra) da cellule coltivate sul film sottile polimerico semiconduttore

 

di Pamela Pergolini

Misurazione e controllo della proliferazione di cellule viventi mediante impulsi luminosi: siamo nel campo della bioelettronica, a cavallo tra l’ingegneria e la biologia. L’ultima frontiera è quella di riuscire a controllare selettivamente attraverso la luce l’attività delle cellule e tessuti viventi per applicazioni terapeutiche e diagnostiche. Un team internazionale di ricercatori, guidato dall’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, grazie al lavoro di ingegneri elettronici e biologi medici, ha realizzato una bio-piattaforma optoelettronica sia per la coltura delle cellule, sotto stimolazione luminosa (architettura aperta), sia per l’analisi dei segnali bioelettrici di cellule coltivate al suo interno (architettura chiusa), utilizzando un polimero organico sensibile alla luce. Il dispositivo, compatto e facile da utilizzare, permette di controllare, attraverso l’impiego di stimoli luminosi, la proliferazione di cellule tumorali e di registrare l’attività bioelettrica del sistema.
I risultati sono stati pubblicati nell’articolo “A Polymer Bio–Photoelectrolytic Platform for Electrical Signal Measurement and for Light Modulation of Ion Fluxes and Proliferation in a Neuroblastoma Cell Line” pubblicato sulla rivista internazionale open access “Advanced NanoBioMed Research”. Il team multidisciplinare è composto da Libera Università di Bolzano (Facoltà di Scienze e Tecnologie), Istituto di Struttura della Materia (CNR-ISM, Rome, Italy),  Cicci Research (Grosseto, Italy) ed Eurac Research (Istituto di Biomedicina, Bolzano), Penn State University (Pennsylvania, USA) ed è coordinato dall’Università  Roma “Tor Vergata”
Il Dipartimento di Ingegneria Elettronica ha collaborato alla realizzazione delle biopiattaforma mentre il Dipartimento di Biomedicina e Prevenzione si è occupato di studiare il comportamento cellulare riscontrando una relazione tra l’aumento di calcio intracellulare, in seguito alla stimolazione della luce, e il rallentamento della proliferazione delle cellule tumorali. I risultati della ricerca possono aprire nuove strade verso tecniche non invasive di controllo delle cellule per applicazioni in biofotonica e biomedicina e per terapie innovative nella cura dei tumori». Ne abbiamo parlato con i ricercatori. 
«Lo studio -spiega Thomas M. Brown, Dipartimento Ingegneria Elettronica di “Tor Vergata”, coordinatore del gruppo di ricerca – ha dimostrato che è possibile inibire la proliferazione cellulare del 50% in una linea cellulare tumorale sottoponendo la piattaforma a una serie di impulsi luminosi nel tempo»
BIOPIATTAFORMA FOTO-SENSIBILE PER LO STUDIO DEL COMPORTAMENTO CELLULARE
«La piattaforma foto-sensibile per colture cellulari che abbiamo progettato e realizzato ci permette di studiare l’effetto dello stimolo luminoso, trasdotto in stimolo elettrico, sull’attività cellulare – spiega Manuela Ciocca, attualmente assegnista di ricerca postdoc presso la Libera Università di Bolzano – Facoltà di Scienze e Tecnologia, precedentemente dottoranda presso il Dipartimento di Ingegneria Elettronica a “Tor Vergata”, dove ha iniziato il lavoro, e primo autore del lavoro pubblicato. «Abbiamo verificato che il processo di foto-trasduzione mediato dal dispositivo opto-elettronico permette di inibire del 50% la proliferazione di una linea cellulare di neuroblastoma» – aggiunge Ciocca.
Per “Tor Vergata”, oltre agli ingegneri elettronici hanno collaborato alla ricerca, per l’interfaccia biologica, Antonella Camaioni, professore associato di Istologia, e Serena Marcozzi, assegnista di ricerca postdoc, presso il Dipartimento di Biomedicina e Prevenzione
INTERFACCIA BIOCOMPATIBILE E SUE APPLICAZIONI IN BIOMEDICINA 
L’interfaccia di polimeri organici e sistemi biologici è una delle più nuove frontiere della bioelettronica e delle biotecnologie. «Abbiamo dimostrato la biocompatibilità della piattaforma e l’aumento del calcio intracellulare indotto dalla foto-trasduzione mediata dal polimero. Questo è un parametro molto importante poiché il calcio è coinvolto in molti processi cellulari come contrazione e proliferazione. Il dispositivo – prosegue la professoressa Camaioni – è dunque un nuovo punto di inizio per nuove possibilità di misure elettrofisiologiche». 
RALLENTAMENTO DELLA PROLIFERAZIONE CELLULARE
Abbiamo chiesto alla professoressa Camaioni a che cosa è dovuta la relazione tra il livello di calcio e la proliferazione delle cellule.  «Lo ione calcio è un messaggero intracellulare importante per le nostre cellule, all’interno delle quali tante proteine sono calcio-dipendenti, cioè svolgono la loro funzione solo in presenza di una certa concentrazione di ioni calcio. Consideriamo, ad esempio, che la contrazione della nostra muscolatura, quella scheletrica così come quella cardiaca e liscia, è possibile grazie alla presenza di proteine che legano il calcio. Ecco perché lo ione calcio viene normalmente tenuto “fuori” dalle cellule o “sequestrato” in compartimenti chiusi all’interno di esse e richiamato nel citoplasma solo “al bisogno”, potremmo dire “on demand”. Nella nostra sperimentazione – continua la biologa medica di “Tor Vergata” – il protocollo di illuminazione delle cellule di una linea tumorale di neuroblastoma umano ha determinato l’apertura di canali di membrana per lo ione calcio che, entrando nel citoplasma, si è andato a legare a delle proteine intracellulari, non sappiamo ancora quali, che hanno determinato un rallentamento della proliferazione cellulare, fenomeno molto interessante che vorremmo ulteriormente indagare»
APPLICAZIONI FUTURE: MEDICINA RIGENERATIVA E TERAPIA CELLULARE
I risultati della ricerca possono aprire nuove opportunità per tecniche non invasive di fotostimolazione/manipolazione e controllo delle cellule per applicazioni in biofotonica, biomedicina e terapie innovative per cure di tumori. La piattaforma bio-fotoelettrolitica e l’uso efficace della stimolazione della luce possono indicare nuove direzioni per il controllo, in vitro, del comportamento cellulare attraverso la luce per lo sviluppo di futuri nuovi strumenti non invasivi per l’applicazione in biorilevamento, medicina rigenerativa e terapia basata sulle cellule  e per il controllo e la terapia della progressione del cancro. «Recentemente, materiali elettronici organici e fotosensibili si sono mostrati molto promettenti, anche impiantati in vivo – afferma Brown –  per la trasduzione di stimoli luminosi in segnali di eccitazione per cellule e tessuti, tra cui retine degenerate. Tali materiali sono flessibili e possono essere depositati come comuni inchiostri». I ricercatori hanno scoperto che la stimolazione della luce aumenta di tre volte la concentrazione di ioni calcio all’interno delle cellule e che, al contempo, il calcio nelle cellule influisce sulla mancata proliferazione delle cellule stesse.
 

 

In allegato: 
Comunicato Stampa – BIOELETTRONICA E TERAPIE TUMORI – BIOPIATTAFORMA CONTROLLA LE CELLULE ATTRAVERSO LA LUCE
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Ing&Media – Cyber protesi diventano generatori di dati per la salute. L’intervista al prof. Marrocco – Il Messaggero

Ing&Media – Cyber protesi diventano generatori di dati per la salute. L’intervista al prof. Marrocco – Il Messaggero
L’ingegnere a capo del Laboratorio di elettromagnetismo pervasivo dell’Università di Roma “Tor Vergata”, il professor Gaetano Marrocco,  Dipartimento di Ingegneria civile e Informatica (DICII), intervistato da “Il Messaggero” ( 20.02.2023), racconta come funziona la tecnologia che sta alla base dei sensori Rfid e che permette l’identificazione a radio frequenza: un’etichetta elettromagnetica in cui l’informazione è concentrata in un piccolo chip, attivato dall’esterno da un’antenna. 
Le case biomedicali stanno iniziando a occuparsi di queste “cyber” protesi perché hanno proprietà digitali oltre che meccaniche o chimiche.  
Tecnologia – Le parole del futuro “Un microchip sarà il guardiano della nostra salute”, di Paolo Travisi, Il Messaggero, pag. 17, edizione nazionale, 20.02.2023
Leggi l’articolo on line 
#ingegneriamedica #elettromagnetismo #ingegneriainformatica

Ing&Media – Pallone spia: tecnologia antica ma efficace – TGR Leonardo

Ing&Media – Pallone spia: tecnologia antica ma efficace – TGR Leonardo
Lo scorso 4 febbraio un pallone spia, probabilmente cinese,  scoperto a fluttuare per i cieli americani, è stato abbattuto. I resti sono stati recuperati nell’Atlantico, saranno analizzati per capirne le finalità. Dopo il pallone spia, altri tre oggetti non identificati sono stati colpiti. 
Quella di un pallone che fluttua in cielo è una tecnologia antica ma efficace:  grazie a un principio fisico un corpo immerso in un fluido riceve una spinta verso l’alto. Intervista a Roberto Verzicco, professore di Fluidodinamica, Dipartimento di Ingegneria Industriale, a TGR Leonardo – Rai 3 del 14/02/2023.
Oggetti volanti non identificati, ma non sono di origine extraterrestre” Leonardo – Il TG della Scienza e dell’Ambiente Rai 3
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Al via RESTART, il più importante progetto Pnrr per il settore delle telecomunicazioni

Al via RESTART, il più importante progetto Pnrr per il settore delle telecomunicazioni
Partito in questi giorni il progetto RESTARTRESearch ad innovation on future Telecommunications systems and network, to make Italy more smART – il più importante progetto nazionale Pnrr per le telecomunicazioni: un investimento da 116 milioni di euro, con 25 partner tra università, enti di ricerca e aziende.
Proposto dall’Università di Roma “Tor Vergata”, il progetto coordinato dal professor Nicola Blefari Melazzi, ordinario di Telecomunicazioni a Ingegneria  “Tor Vergata” e presidente della Fondazione che gestisce il progetto, è stato presentato al Politecnico di Milano il 26 e 27 gennaio 2023. 
GLI OBIETTIVI
Approvato dal MUR nell’agosto 2022, durerà tre anni e avrà l’ambizioso obiettivo di contribuire a delineare l’evoluzione delle Telecomunicazioni in Italia, puntando a far ripartire un settore che dispone di professionalità ed esperienze a livello di eccellenza mondiale. 
«RESTART è un’iniziativa critica e di valore strategico per l’Italia”. intende evidenziare e testimoniare il ruolo delle TLC nella nostra società: le TLC devono essere percepite dal grande pubblico per quello che sono: una risorsa essenziale, strategica per gli interessi nazionali, che deve essere affrontata con politiche adeguate e una visione a lungo termine», ha affermato il prof. Nicola Blefari Melazzi
LE MISSIONI
Il programma delle attività di RESTART si articola in sette “missioni: 1) Ricerca, 2) Laboratori; 3) Prove di Concetto e Dimostratori; 4) Innovazione e Trasferimento Tecnologico; 5) Supporto a Start-up e Spin-off; 6) Didattica e Formazione; 7) Dottorati di Ricerca; 8) Comunicazione, Standardizzazione e Soluzioni Open Source. A sua volta la missione “Ricerca” si compone di 14 progetti strutturali di grandi dimensioni a cui si affiancano 18 progetti focalizzati, con ambito più ristretto. 
I PARTNER
Gli enti coinvolti:  Università di Roma “Tor Vergata” (proponente), CNR, Politecnico di Bari, Politecnico di Milano, Politecnico di Torino, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, Università di Bologna, Università di Catania, Università di Firenze, Università di Napoli Federico II, Università di Padova, Università di Reggio Calabria, Sapienza Università di Roma, CNIT, Fondazione Ugo Bordoni, TIM, Vodafone, Wind Tre, Ericsson, Prysmian, ITALTEL, LEONARDO, Athonet, TIESSE. https://www.fondazione-restart.it/it/partner/ 
IMPATTO SOCIALE ED ECONOMICO
«RESTART fornisce fattori abilitanti che mettono in moto circoli virtuosi e un intero settore con l’obiettivo di raggiungere, alla fine del piano, un miglioramento strutturale della ricerca nel settore, la capacità di utilizzare le TLC nei settori più diversi, realizzare  iniziative specifiche rivolte ai distretti industriali e al Mezzogiorno, attuare la trasformazione digitale di industrie/amministrazioni, creare nuove aziende e aumentare la dimensione media delle aziende, accrescere il  numero di studenti, ricercatori e professionisti delle Telecomunicazioni  
LA RICERCA NELLE TELECOMUNICAZIONI
«Stiamo vivendo un  momento storico nella ricerca delle telecomunicazioni  – ha commentato Il prof. Antonio Capone del Politecnico di Milano e coordinatore scientifico di RESTART – nel quale i cambiamenti tecnologici degli ultimi anni hanno innescato una trasformazione delle infrastrutture di comunicazione che consentono di indirizzare la ricerca verso due direzioni promettenti in termini di impatto economico: da un lato la rete di comunicazione. Che diventa programmabile spostando l’innovazione sullo sviluppo software, dall’altro  la disaggregazione della rete, che consente di sfruttare le competenze nelle tecnologie di base, anche di nicchia».

La pallanuoto alle Paralampiadi: collaborazione tra Ingegneria “Tor Vergata” e la FINP

La pallanuoto alle Paralampiadi: collaborazione tra Ingegneria “Tor Vergata” e la FINP

 

di Pamela Pergolini

La sinergia fra la ricerca e la tecnica può fornire gli strumenti necessari per raggiungere l’inclusività sociale nello sport agonistico. É quanto emerso dall’incontro organizzato dal Corso di Laurea in Ingegneria Medica dell’Università di Roma Tor Vergata che si è tenuto giovedì 17 novembre, presso la Macroarea di Ingegneria con la presentazione delle attività didattico-scientifiche previste dalla convenzione tra l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” e la Federazione Italiana di Nuoto Paralimpico (FINP). La collaborazione avviata dalla FINP e dall’Ateneo, che vede coinvolti i quattro Dipartimenti dell’area di Ingegneria, si avvale delle diverse competenze degli ingegneri di “Tor Vergata” per quanto riguarda la valutazione funzionale delle disabilità degli atleti che praticano la pallanuoto paralimpica
Partendo dalla classificazione dei giocatori, illustrata  dalla dott.ssa Antonella Galvan, responsabile classificazioni nazionali, CTS “Tor Vergata” – basata sulle capacità funzionali residue che se vengono allenate diventano abilità – studenti e ricercatori di Ingegneria Roma “Tor Vergata” collaboreranno con la Federazione per la validazione delle classificazioni. In particolare, verranno identificati dei test ai quali sottoporre in un primo tempo gli atleti normodotati e, in un secondo tempo, gli atleti paralimpici “top level”, ovvero di alto livello dal punto di vista della tecnica di gioco. 
Due i laboratori coinvolti nella ricerca applicata alla Pallanuoto paralimpica, il Laboratorio di Ingegneria dello Sport e il Laboratorio di Prototipazione Virtuale – del primo ha parlato il professor Vincenzo Bonaiuto, Dipartimento Ingegneria Industriale, del secondo il professor Pier Paolo Valentini, Dipartimento Ingegneria dell’Impresa –  oltre allo spin-off di Ateneo “Captiks”, nato a “Tor Vergata” dalla ricerca su sensori indossabili, in ambito medico e sportivo, e di cui il professor Giovanni Saggio, Dipartimento di Ingegneria Elettronica, ha illustrato l’attività scientifica. 
«Quello della validazione e standardizzazione è un lavoro che richiede tempo, anni, ma l’Italia con la FINP è partita per prima: l’obiettivo è di presentare la neo disciplina all’International Paralympic Committee per il riconoscimento internazionale», ha detto Mario Giugliano, Direttore Tecnico della nazionale di pallanuoto paralimpica CTS “Tor Vergata” FINP.  
Una sfida che vede coinvolti, in prima linea, gli studenti e le studentesse delle Lauree triennali e magistrali che nel prossimo anno lavoreranno con la FINP per realizzare l’ambizioso progetto: arrivare quanto prima a includere la pallanuoto tra le discipline paralimpiche già, speriamo, dalle Paralimpiadi di Parigi nel 2024. 
«Il nostro corso di laurea in Ingegneria Medica è per definizione al servizio della salute e del benessere della persona ma può fornire contributi importanti anche allo sport. Le competenze sui sistemi di acquisizione del movimento, attraverso rilievi biomeccanici, la video analisi dei gesti e i dispositivi wearable, possono infatti essere messi al servizio dell’inclusione  degli atleti, fornendo gli adeguati strumenti tecnologici. Questa preziosa collaborazione vedrà protagonisti i nostri studenti che potranno svolgere tirocini e tesi di laurea su tematiche d’avanguardia e di elevato impatto sociale», ha affermato Gaetano Marrocco, coordinatore del Corso di Studi in “Ingegneria Medica” a Roma “Tor Vergata”, Dipartimento di Ingegneria Civile e Informatica. 
Sono intervenuti, tra gli altri, Salvatore Figuccio, referente Tecnico di disciplina, CTS “Tor Vergata” e Simone Conversini, referente federale, CTS “Tor Vergata”.
RASSEGNA STAMPA:
https://www.redattoresociale.it/article/notiziario/la_pallanuoto_verso_le_paralimpiadi_nuova_sinergia_tra_torvergata_e_fin
https://www.romatoday.it/sport/altro/pallanuoto-paralimpiadi-tor-vegata-studenti.html https://www.superabile.it/cs/superabile/sport/20221122-pallanuoto-paralimpiadi.html 
https://mysuperabile.inail.it/cs/superabile/sport/20221122-pallanuoto-paralimpiadi.html