di Pamela Pergolini
di Pamela Pergolini
Tratta dal quarto numero della newsletter readING del Dipartimento di Ingegneria dell’Impresa “Mario Lucertini”, questa storia narrata da Federica Lorini è un esempio straordinario di come i ragazzi – tra cui nostri giovani ingegneri laureati in Ingegneria Gestionale – sappiano unire passioni e saperi, superando gli schemi con l’immaginazione e la conoscenza.
Nato dall’idea di sei ex studenti dell’Università di Roma Tor Vergata (ingegneri gestionali ed economisti) il progetto ORTO 2.0. è un servizio che permette a chiunque di possedere e gestire un orto personale, coltivato da esperti, semplicemente usando un’applicazione e il sito web. La struttura digitale del progetto consente una facile accessibilità alla piattaforma, dando la possibilità al cliente di interagire in tempo reale con il proprio orto, scegliendo i prodotti e in seguito gestendo la coltivazione, l’irrigazione, la raccolta e la consegna. Gli utenti possono monitorare l’orto costantemente sulla propria area personale attraverso la telecamera in diretta live e ricevere notifiche in tempo reale sullo stato dei prodotti. I prodotti in avanzo, inoltre, possono essere inseriti all’interno di una community di scambio, dove barattare le eccedenze in cambio di prodotti mancanti in modo da ridurre gli sprechi alimentari e creando così una vera e propria comunità sostenibile e responsabile. Per avere una maggior consapevolezza delle caratteristiche di ogni prodotto sulla piattaforma il cliente può anche consultare una serie di rubriche che lo aiutino a conoscere le caratteristiche, i benefici e il miglior utilizzo in cucina dei prodotti di stagione. Sul campo coltivato, oltre al team di Orto 2.0, sono presenti anche alcuni biologi specializzati del dipartimento di Biologia. La startup, infatti, punta non solo a rigenerare spazi periurbani inutilizzati, valorizzando la biodiversità, ma anche a fare ricerca riportando in auge semi di varietà antiche o estinte. Il percorso della startup è iniziato grazie all’Università di Roma “Tor Vergata” e l’associazione “Next” ed è proseguito con la partecipazione alla prima edizione di Coopup Roma, un’iniziativa volta a sostenere la nascita di startup e nuove cooperative, in occasione della quale Orto 2.0 è stata premiata e con la partecipazione all’ultima edizione della “Rome Maker Faire”. Uno dei veri punti di forza dell’iniziativa è quella di voler sensibilizzare i più giovani al tema dell’ambiente e della nutrizione, tanto che il team di sviluppo di Orto 2.0 ha avviato delle partnership con alcuni istituti agrari situati nella zona laziale dei Castelli Romani e con l’orto botanico dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata che ospita fisicamente il progetto e lo supporta con le proprie competenze. Per inscriversi, basta scaricare l’app sul telefono -disponibile sia su iOS che Android -e scegliere le proprie personali colture sui 50 metri quadrati assegnati, divisiin otto file, per un totale di circa trentasei piante. Si possono scegliere fino a sedici prodotti stagionali differenti per ogni coltivazione. Una volta pronto il raccolto, i clienti possono scegliere se andare a prenderlo “sul campo” oppure se riceverlodirettamente a casa propria.L’abbonamento, che può essere mensile, trimestrale, semestrale o annuale, varia dai 145 euro ai 1.300 euro e permette varie modalità di pagamento. Sul sito www.ortoduepuntozero.com è possibile trovare tutte le informazioni per iniziare a coltivare il proprio orto.
articolo di Riccardo Saporiti
A volerla pensare in termini analogici, ovvero più tradizionali, la si potrebbe definire come una sorta di dispensa digitale. In realtà Eiduco, piattaforma sviluppata dall’olandese Telpress International e utilizzata in alcuni corsi della scuola di Ingegneria dell’Università di Roma Tor Vergata, è molto di più.
Intanto perché la sua funzione inizia in aula. Mentre il professore, nello specifico Massimiliano Schiraldi, docente di Impianti industriali e Product management, spiega, l’applicazione non solo permette di trasmettere in streaming la lezione. Ma anche di sottotitolare le immagini, normalmente le slide che accompagnano la spiegazione, con le parole pronunciate dal docente. Utilizzando Google Translate, l’app è in grado anche di tradurre in simultanea la lezione in una lingua straniera. «Nella versione che stiamo sviluppando ora», spiega Schiraldi a Nòva, «ogni studente potrà scegliere in quale lingua tradurre la lezione». Un modo, per la tecnologia, di aggirare la recente sentenza del Consiglio di Stato sull’obbligo di insegnare in italiano.
Questioni giuridiche a parte, ogni studente ha a disposizione tre pulsanti sul proprio smartphone o sul proprio tablet. «C’è il tag, che permette loro di inserire degli appunti, la stella che sottolinea un passaggio importante ed il punto interrogativo». Che, ovviamente, va ad evidenziare un elemento non chiaro. Se più studenti scelgono quest’ultimo tasto in un breve lasso di tempo, sul computer del docente appare una notifica. «So, in tempo reale, se non mi sono spiegato bene, se qualcuno non ha capito». Anche se si tratta di studenti che non si trovano in aula e stanno seguendo la lezione da remoto. Grazie a Eiduco, insomma, il professore sa se è necessario chiarire ulteriormente un concetto.
Fin qui le attività in aula. «L’impatto più deflagrante», sottolinea Schiraldi, «lo si ha però nella fase successiva». La lezione viene infatti trascritta in un formato testuale ricercabile, così che «quando uno studente ricerca una parola, ottiene un elenco di tutte le volte in cui è stata pronunciata o è presente su una slide. Oppure qualcuno l’ha inserita in un appunto». Cliccando sul link scelto, si apre il video della lezione al minuto esatto in cui è avvenuto il passaggio in questione. «Si tratta di un’attività, lo vediamo dai dati di accesso, che gli studenti fanno tutti subito dopo la lezione, una sorta di ripasso immediato».
Come detto, a ideare Eiduco è stata Telpress International, società che si occupa di servizi per le agenzie di stampa. Ma che ha creato al proprio interno una divisione che sta lavorando all’app utilizzata dagli studenti di Tor Vergata con l’obiettivo di commercializzarla. L’ateneo romano è stato scelto per testarla in virtù del rapporto di amicizia che lega l’amministratore delegato dell’azienda olandese, l’italiano Vincenzo D’Innella Capano, a Schiraldi. Che, in cambio dell’utilizzo gratuito della piattaforma, è diventato insieme ai suoi studenti un vero e proprio beta tester: «sono loro i primi a suggerire delle modifiche, tanto che alcune patch portano il nome del ragazzo che l’ha proposta».
Bene, ma che impatto ha l’utilizzo di questa applicazione? «Dopo il primo utilizzo massiccio sui 200 studenti che frequentano i miei corsi abbiamo condotto una survey. I ragazzi si sono detti più che soddisfatti». E sul piano dei risultati? «Non ho una statistica. Posso dire, ma è una mia sensazione, che alle prove orali ho riscontrato un grado di preparazione maggiore». Tutto merito della “dispensa digitale”.
https://nova.ilsole24ore.com/esperienze/ecco-eiduco-lezioni-senza-frontiere/?refresh_ce=1
Nemetek è una realtà giovane e dinamica che opera con l’obiettivo di offrire soluzioni all’avanguardia nei settori più strategici del comparto ICT: software e applicativi gestionali, design e branding services, siti e portali web, e-commerce e APP.
Svolgendo attività di ottimizzazione ed efficientamento di processi, sistemi informativi e scelte strategiche Nemetek aspira a rispondere in modo proattivo alle esigenze dei propri clienti, a implementare infrastrutture e sistemi ICT agili e flessibili, a offrire soluzioni collegate e allineate con i vari business e i loro requisiti, a sostenere la visione integrata della funzione ICT e a suffragare l’importanza strategica di questa stessa funzione in un processo di trasformazione responsabile verso un modo migliore di lavorare.
Nell’ottica di potenziamento del team di Nemetek si ricercano giovani laureandi/e con passione per i temi di Digital Transformation.
Nel ruolo previsto il/la candidato/a selezionato dovrà:
▪ Contribuire proattivamente alle attività tecniche e gestionali nell’ottica di raggiungimento
degli obiettivi stabiliti con il cliente;
▪ Possedere capacità di gestione di progetti e flussi di lavoro in autonomia;
▪ Dimostrare propensione all’analisi e passione per l’informatica;
▪ Produrre la documentazione richiesta con precisione e rispetto dei tempi stabiliti dal
progetto;
▪ Promuovere il team work, creando le condizioni di un clima di lavoro positivo.
Il/la candidato/a ideale è in possesso dei seguenti requisiti:
▪ Notevole passione per informatica e la tecnologia in genere.
▪ Disponibilità a svolgere il tirocinio per un periodo di almeno 5 mesi.
▪ Ottime capacità di analisi e problem solving.
▪ Buone capacità organizzative, di team work e predisposizione ai rapporti interpersonali.
Conoscenze minime richieste per svolgere lo stage:
▪ PHP, HTML, CSS, opzionale conoscenza ambiente LAMP
Sede tirocinio: Via Martiri delle Fosse Ardeatine 3 – 00049 Velletri (Rm)
Orario: full time 9-18 dal lunedì al venerdì
Non sono previsti rimborsi spese
Finalità di inserimento in azienda
Per candidarsi è necessario inviare CV dettagliato al seguente indirizzo email:
rachele.fiandra@nemetek.com
Fa tappa a “Tor Vergata” il primo Moovit Mapathon, evento che raccoglie un insieme di appassionati volontari che si incontrano per finalizzare un progetto e migliorare la copertura della app sui trasporti nel territorio di Roma e Lazio. L’appuntamento è per sabato 18 novembre nella Macroarea di Ingegneria (ore 9.30, aula A2).
Obiettivo: aggiungere o migliorare le informazioni su linee e orari del trasporto pubblico di un’area, secondo un approccio di crowdsourcing (sviluppo collettivo di un progetto da parte di volontari esterni all’entità che ha ideato il progetto stesso).
L’evento rispecchia in pieno la filosofia di Moovit, app gratuita numero uno al mondo per il trasporto pubblico presente in più di 1200 città ed oltre 70 paesi nel mondo.
In Italia tutte le regioni sono coperte dal servizio, e in particolare in più di 90 province è possibile trovare le linee del trasporto pubblico locale di oltre 140 grandi centri abitati.
Il primo Moovit Mapathon Tor Vergata si focalizzerà sul Progetto Castelli Romani, per migliorare la copertura di Moovit nell’area “Roma e Lazio” aggiungendo importanti centri abitati vicini al nostro Campus quali Frascati, Grottaferrata, Monte Compatri, Monte Porzio Catone e Rocca di Papa.
Per partecipare, contribuire o proporre un’area da mappare è possibile contattare il Mobility Manager di Ateneo, prof. Umberto Crisalli, all’indirizzo crisalli@ing.uniroma2.it
Trova il programma della giornata sul sito di ateneo