La Banca Centrale Europea (BCE) sta reclutando tirocinanti nel campo della sicurezza informatica. E’ possibile inviare la propria candidatura entro il 16 ottobre 2023 a Traineeship in IT Security
I candidati devono: – essere cittadini di uno Stato membro dell’UE o di un Paese in via di adesione; – aver conseguito almeno un titolo di studio di primo ciclo (laurea triennale); – parlare correntemente l’inglese e un’altra lingua ufficiale dell’UE.
Laurea e requisiti per partecipare Laureati in Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica (STEM) entusiasti e motivati con un interesse per la sicurezza informatica.
Il tirocinio presso la Banca Centrale Europea è un’opportunità per mettere in pratica le competenze e le conoscenze acquisite durante gli studi, migliorare le prospettive di impiego nel mercato del lavoro ed essere coinvolti in progetti e sfide reali in un vivace ambiente internazionale. I tirocini sono retribuiti (1.070 euro mensili, più l’indennità di alloggio). A ogni tirocinante viene assegnato un mentore per facilitare la sua integrazione nell’organizzazione. Possibilità di combinare il lavoro in sede, Francoforte sul Meno, con quello a distanza.
Quanto dura il tirocinio? I tirocini avranno una durata compresa tra i sei e i dodici mesi e inizieranno a partire dal primo trimestre del 2024.
Stai pensando di consolidare la tua formazione in Matematica di base e approfondire argomenti indispensabili alla comprensione della maggior parte dei contenuti del corso di Analisi I? La Macroarea di Ingegneria come ogni anno organizza i precorsi, lezioni facoltative in preparazione alle lezioni del primo semestre. Le lezioni, aperte a tutti, riguardano equazioni e disequazioni, geometria cartesiana e trigonometria, esponenziali e logaritmi, radicali e moduli. Quest’anno si sono svolti nel mese di settembre, dal 12 al 15 e dal 20 al 22, in modalità mista, sia online sulla piattaforma Microsoft Teams sia in presenza presso la Macroarea di Ingegneria.
Ogni giornata è stata articolata in due attività: una lezione frontale in cui professori di “Tor Vergata” tratteranno argomenti di matematica di base e una di esercitazione individuale, con tutor a disposizione a cui chiedere spiegazioni, per consolidare le nozioni teoriche apprese.
ACI Informatica per agevolare gli studenti iscritti al primo anno del Corso di Laurea in Ingegneria Informatica istituisce annualmente due borse di studio in memoria di Chiara Calleri, figlia di un dipendente AC! Informatica, preventivamente scomparsa all’età di sette anni. Le borse di studio hanno un importo di € 2.000,00 lordi ciascuna.
Possono presentare domanda di partecipazione gli studenti che si sono diplomati con una votazione pari almeno a 90/100 e che risultano regolarmente iscritti al primo anno (anno accademico 2023/2024) del Corso di Laurea in Ingegneria Informatica presso una delle seguenti Università di Roma: Sapienza, Tor Vergata, Roma Tre.
Le domande dovranno pervenire entro il 31/12/2023 all’indirizzo: aci ìnformatica@pec.informatica.aci.it (rif. Borsa di Studio Chiara Calleri).
Ingegneria Tor Vergata, come ogni anno, dà il benvenuto ai suoi nuovi studenti. L’iniziativa, che si terrà dal 25 al 29 settembre, rientra nelle attività organizzate dal Welcome Office di Ateneo per il tradizionale evento “Settimane dell’Accoglienza” (Students Welcome), che segna l’inizio della carriera accademica a “Tor Vergata”.
Studentesse e studenti Buddy, part-time, tirocinanti e del Servizio Civile Universale forniranno supporto, indicazioni pratiche e informazioni sui servizi, disponibili sia all’interno del Campus che nella città di Roma, a studenti e studentesse del primo anno.
Per le matricole internazionali è stato predisposto un servizio di supporto alla compilazione del permesso di soggiorno, attivo due volte al giorno: alle 10:30 e alle 12:30. Per conoscere tutti i desk informativi che sono stati allestiti durante le “Settimane dell’accoglienza (Students Welcome)”, che si terranno dal 7 al 22 settembre e dal 10 al 22 ottobre 2023, visita la pagina in inglese Students Welcome 2023.
Quando: lunedì 25 -venerdì 29 settembre, dalle ore 9:00 alle ore 15:00. Dove: Aula Studio (vicino al Bar) – Macroarea di Ingegneria – via del Politecnico, 1- 00133 Roma Contatti: accoglienza@uniroma2.it
Laureato all’Università di Roma “Tor Vergata” in Ingegneria Elettronica, un lavoro presso Reti Ferroviarie Italiane come valutatore di ACC – Apparati di Controllo Computerizzati, Luigi Di Pardo ha sviluppato un sistema automatico di controllo dei semafori per il transito dei mezzi di soccorso di emergenza. Lo ha chiamato GLES, acronimo di “Green Light Emergency System”. L’ideazione e l’analisi di fattibilità, le scelte ingegneristiche attuate durante la fase di sviluppo del sistema e l’implementazione di migliorie e sviluppi futuri sono le fasi descritte nella sua tesi di laurea specialistica “GLES: un sistema automatico di controllo dei semafori di una intersezione per mezzi di soccorso in emergenza”, relatore il prof. Marcello Salmeri, coordinatore del Corso di Laurea in Ingegneria Elettronica, discussa nella sessione estiva 2023 a “Tor Vergata”. Abbiamo incontrato Luigi per farci raccontare il suo progetto.
D. Innanzitutto Luigi, come ti è venuta l’dea? R. Durante i miei spostamenti quotidiani in treno, almeno un paio di volte al giorno, per recarmi al lavoro, mi è capitato spesso di osservare i disagi che si creavano a un incrocio della città (Roma), tra la via Casilina e via di Tor Pignattara, da un lato, e piazza della Marranella, dall’altro, nella quale confluiscono via della Marranella e via dell’Acqua Bullicante. In diverse occasioni mi sono ritrovato in attesa con il semaforo rosso e con le ambulanze, a sirene spiegate, che non riuscivano a raggiungere l’intersezione per attraversarla. Talvolta rimanevano bloccate dagli altri veicoli, costrette ad aspettare che il semaforo mostrasse il verde anche per più cicli, prima di riuscire a passare. Così mi è venuta l’idea di un sistema che riuscisse a controllare in modo preferenziale il flusso dei veicoli di una intersezione semaforizzata.
D.Cambiare la configurazione delle luci di un semaforo può essere rischioso, ci sono regole del codice della strada da rispettare e condizioni di sicurezza per tutti gli utenti della strada… R. Sono partito da un approfondito studio dell’intersezione stradale in questione e dall’analisi delle misure dei tempi delle diverse configurazioni dei semafori, considerando quanto previsto dal codice della strada. In particolare, la normativa prevede che quando un mezzo di soccorso in caso di emergenza mette in funzione la sirena, tutti i veicoli presenti sulla sede stradale sono obbligati a liberare il passaggio al fine di porre il minimo disagio al transito del mezzo di soccorso. Per quanto i conducenti possano reagire in modo adeguato al suono della sirena, il mezzo di soccorso sarà comunque portato a trovare il percorso più agevole per superare l’ingorgo. Il mezzo di soccorso sarà portato ad avanzare a ridosso della linea di mezzadria delle corsie tra i due sensi di marcia. Sebbene questa soluzione si riveli efficace, in alcuni scenari risulta non praticabile, ed è proprio questo il caso dell’intersezione stradale che ho analizzato, dal momento che topologicamente è realizzata a corsie separate, per senso di marcia e da una corsia preferenziale adibita al passaggio di un treno metropolitano.
D. Qual è il principio alla base del sistema che hai messo a punto? R. Nel caso in cui un mezzo di soccorso in emergenza abbia la necessità di attraversare l’incrocio, GLES subentra in modo automatico nel controllo dell’aspetto delle luci mostrate dai semafori che regolano il flusso veicolare dell’intersezione stradale. Questo grazie a una scheda d’interfaccia, che traduce il comando in una comunicazione verso il semaforo, senza modificare il sistema automatico che gestisce il ciclo e le fasi dei semafori dell’intersezione.
D. Dunque il sistema genera al momento dell’emergenza un’onda verde a favore della direzione da cui proviene l’ambulanza… R. Proprio così, il sistema GLES congela in quel momento la configurazione dei semafori e genera la sequenza necessaria a dare il verde nella direzione della quale proviene l’ambulanza (Configurazione di Verde Unico). Per far capire al sistema da dove arriva il mezzo di soccorso in emergenza ho definito delle zone che ho chiamato di “approccio” e che indentificano l’area verso e nei pressi dell’intersezione. La Configurazione di Verde Unico è efficace anche nei confronti dei pedoni che si dovessero trovare a dover attraversare uno dei tronchi dell’intersezione, infatti questo tipo di configurazione prevede il rosso anche per i semafori pedonali.
D. Come viene attivato il GLES? R. Il sistema è costituito da una parte di comando, che comprende due microcontrollori, il cervello della GLES che gestisce tutti i semafori presenti in quell’incrocio, e una parte di interfaccia, che comunica con l’ambulanza e con i semafori. Il sistema GLES può essere attivato direttamente dall’operatore sul mezzo di soccorso grazie a un’applicazione installata sullo smartphone. L’applicazione dopo aver verificato l’emergenza e la posizione dell’ambulanza, accetta l’emergenza soltanto se registra il mezzo in zona di “approccio” oppure di “arrivo”, questa seconda opzione è data dalla possibilità che nelle vicinanze sia presente un ospedale, in questo caso l’”Ospedale Generale Madre Giuseppina Vannini Figlie di San Camillo”, che si trova a poche centinaia di metri dall’intersezione di “Tor Pignattara”. L’emergenza potrà essere annullata sempre da telefono cellulare.
D. Che cosa succede al normale ciclo dei segnali luminosi dei semafori, come si torna alla “routine”? R. Questa domanda pone l’attenzione forse sull’aspetto più difficile, a livello ingegneristico, del funzionamento del sistema perché i semafori continuano a generare il loro ciclo di routine anche se noi non vediamo la sequenza dei colori verde-arancione-rosso. La difficoltà, terminata l’emergenza, sarà quella di riagganciare in corsa il sistema, che non ha mai smesso di funzionare. Ed è anche la parte più delicata perché una errata risincronizzazione del sistema semaforico potrebbe creare confusione e incertezza, seppur momentanea, negli automobilisti e pedoni.
D.Come sei riuscito allora a riagganciare il controllo dei semafori dell’intersezione in sicurezza? R. Il sistema deve passare sempre per la Configurazione di Rosso Unico, senza violare quanto stabilito dal codice della strada in termini di sequenza degli aspetti e dei tempi di permanenza degli stessi. Il passaggio allo stato di “all red” è previsto sia per permettere di riagganciare l’aspetto mostrato alla Routine dei semafori dell’intersezione, è il caso della Sequenza di Ritorno, sia per prendere il controllo dei semafori dell’intersezione, è il caso della Sequenza di Transizione.Qualora vengano riscontrati dei malfunzionamenti del sistema GLES prima dell’inizio della Sequenza di Transizione, il sistema GLES non interviene per non introdurre eventuali ulteriori ritardi ai tempi di attraversamento dell’intersezione; qualora invece vengano rilevati malfunzionamenti del GLES in una qualsiasi altra fase, allora il sistema passerà all’aspetto di Giallo lampeggiante per tutti i semafori. In questa fase, se il sistema ne è ancora in grado, procederà a riagganciare il controllo dei semafori dell’intersezione mediante la Sequenza di Ritorno, altrimenti il GLES fa l’unica cosa che può fare: rilasciare il controllo dei semafori in modo diretto alla routine, qualunque sia la configurazione mostrata, senza nessun passaggio intermedio.
D. Quali sono gli sviluppi futuri per il GLES? R. Il sistema è stato concepito per essere impiegato in qualsiasi impianto semaforico con il minor impatto possibile sull’impianto già in funzione. Tra le migliorie e le implementazioni future, sicuramente quella di gestire il passaggio di più ambulanze in base ai diversi codici di emergenza (rosso, arancione, azzurro, verde, bianco). Il sistema, inoltre, può interessare diverse intersezioni stradali, particolarmente problematiche e congestionate dal traffico, ed essere collegato a un sistema di navigazione satellitare che suggerisce un itinerario nel quale sono presenti intersezioni collegate a GLES che permettono di attivare la “Configurazione di Verde Unico”. Infine, in futuro, si può pensare di abilitare altri mezzi con il sistema GLES, ad esempio i mezzi dei vigili del fuoco e della polizia stradale.