max schiraldi
16/12 – Calzedonia Call-for-ideas a Ingegneria Tor Vergata
Calzedonia coinvolge gli studenti magistrali in Ingegneria Gestionale di tre università italiane, tra cui Tor Vergata, in una challenge che permetterà loro di conoscere in modo approfondito il mondo aziendale
Il tema della sostenibilità relativa alla Supply Chain nel settore tessile e abbigliamento è cruciale, sostengono da Calzedonia: per questo i ragazzi che aderiranno alla call for ideas, organizzati in squadre, sono chiamati a dare risposte innovative nella gestionde degli sfridi di tessuto, ovvero gli scarti di tessile, dal grande impatto ambientale, ma anche di valore aziendale. Alla loro creatività e capacità è rivolta questa closed loop production challenge.
Esplora i temi della challenge di Calzedonia nella pagina web dedicata : l’appuntamento di kick-off per Ingegneria Tor Vergata in cui poter incontrare il management aziendale e avere tutte le informazioni sulla sfida oltre ad approfondire il sistema produttivo che porta agli sfridi di tessuto è lunedì 16 dicembre, Aula Convegni a partire dalle 14:00.
Il docente di riferimento è il prof. Max Schiraldi, docente di Impianti indrustriali e Production Management del corso di laurea in Ingegneria Gestionale che invita tutti a partecipare!
Con grande soddisfazione vi informo che, a valle di molti sforzi organizzativi insieme con il gruppo CALZEDONIA, siamo riusciti a lanciare il nuovissimo contest universitario
CALZEDONIA CALL FOR IDEASClosed Loop Production ChallengeUna sfida tra gruppi di quattro studenti provenienti dai corsi di Ingegneria Gestionale di tre Atenei italiani (Università di Padova, Università di Firenze ed – ovviamente – la nostra università Tor Vergata) che competeranno su una sfida relativa alla gestione della produzione industriale presentando una sintetica idea di progetto entro marzo 2020. Il gruppo vincitore di ciascun Ateneo sarà invitato a visitare uno stabilimento produttivo in Italia (oltre a ricevere un voucher per uno dei brand del gruppo) ed a presentare il progetto alla sede centrale di Calzedonia Group a Verona, per vincere un business trip in uno degli stabilimenti produttivi del Gruppo Calzedonia all’estero insieme con il Top Management aziendale.
Siete tutti invitati a partecipare, numerosi, a questo primo lancio del contest (a cui si spera ne seguiranno altri ogni anno, se l’interesse dimostrato dagli studenti sarà rilevante). Si tratta di una ottima occasione per confrontarsi con un altro mondo produttivo e con una azienda di primaria importanza internazionale. Manager della funzione Risorse Umane saranno presenti al lancio dell’iniziativa lunedì 16 per presentare le opportunità di carriera per coloro che parteciperanno alla competizione.
Giova appena ricordare che il gruppo Calzedonia SPA, di proprietà italiana, impiega 34’000 dipendenti, 4’600 punti vendita in 50 stati del mondo, ed ha un fatturato che supera i 2.3 miliardi di euro con i diversi marchi Calzedonia, Intimissimi, Tezenis, Falconeri, Atelier Eme, Signorvino; ha stabilimenti di produzione in Sri Lanka, Croazia, Romania, Bulgaria, Serbia, Bosnia ed Etiopia oltre che in Italia, con quattro centri distributivi di cui uno in Croazia ed uno in Brasile.
Non mancate di partecipare e di diffondere l’invito ai vostri colleghi di Ingegneria Gestionale!
Piccola rassegna stampa di questa avvincente challenge
- Il Sole 24 Ore Moda, 10/12/2019 https://www.ilsole24ore.com/art/il-gruppo-calzedonia-sfida-ingegneri-gestionali-sostenibilita-ACA17U4
- Corriere del Veneto/Verona, 4/12/2019 https://www.pressreader.com/italy/corriere-di-verona/20191204/281672551810384
- MF Fashion, 5/12/2019 https://www.mffashion.com/news/livestage/calzedonia-lancia-un-challenge-con-tre-atenei-201912041441355226
- affaritaliani.it, 6/12/2019 http://www.affaritaliani.it/green/gruppo-calzedonia-lancia–call-for-ideas–contest-per-studenti-di-ingegneria-641471.html
Il Team “TorVergata” – Ingegneria+Economia – vince l’Amazon Innovation Award 2018
14/02 – Amazon Innovation Award 2018, la premiazione!
Giovedì 14 febbraio nell’aula Convegni degli edifici di Ingegneria si conclude ufficialmente l’edizione 2018 dell’Amazon Innovation Award, il contest promosso dalla multinazionale di Seattle e che vede in competizione team di studenti di tre atenei italiani: il Politecnico di Torino, il Politecnico di Milano e – ovviamente – l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”.
È la seconda edizione del contest e quest’anno la sfida lanciata agli studenti riguarda lo sviluppo di idee innovative finalizzate all’efficientamento delle operations all’interno dei fulfillment centers di Amazon, come quello di Passo Corese, aperto appunto a inizio 2018 nel Centro Italia.
“L’Amazon Award si è confermata una iniziativa estremamente interessante per gli studenti, a cui hanno partecipato con entusiasmo” commenta il prof. Massimiliano Schiraldi, referente a Tor Vergata per Amazon e tutor per gli studenti del contest. “I ragazzi hanno ideato interessanti soluzioni nell’ambito del warehousing e del material handling: alcune di queste erano assolutamente innovative e originali. Sono molto soddisfatto di quello che ho potuto vedere”.
Il contest ha visto gli studenti impegnati per due mesi, da inizio ottobre 2018 a inizio dicembre. “Il tempo non è stato molto, devo ammettere – continua Schiraldi – questo ha anche un po’ disincentivato la partecipazione. Alcuni studenti che si erano inizialmente registrati alla gara non sono riusciti a consegnare in tempo. Alla fine si tratta di progetti complessi e la necessità di sintetizzare il tutto in massimo sei pagine richiede comunque uno sforzo addizionale. Ci sono studenti che hanno riprogettato un modello di centro distributivo ex-novo”.
Alla cerimonia di premiazione del 14 febbraio interverranno anche i reclutatori di Amazon, per illustrare le posizioni aperte in azienda, per dare indicazioni sul processo di selezione e suggerimenti per i colloqui. “Speriamo si decidano anche ad annunciare la nuova edizione dell’Award! – conclude il professore – Gira voce che per il round 2019 è possibile che il contest venga allargato anche a studenti dell’ultimo anno delle lauree triennali e dottorandi di ricerca. Sarebbe molto più interessante e coinvolgente”.
11/02/2018 – NOVA-Il Sole24Ore: “Ecco Eiduco lezioni senza frontiere”
articolo di Riccardo Saporiti
A volerla pensare in termini analogici, ovvero più tradizionali, la si potrebbe definire come una sorta di dispensa digitale. In realtà Eiduco, piattaforma sviluppata dall’olandese Telpress International e utilizzata in alcuni corsi della scuola di Ingegneria dell’Università di Roma Tor Vergata, è molto di più.
Intanto perché la sua funzione inizia in aula. Mentre il professore, nello specifico Massimiliano Schiraldi, docente di Impianti industriali e Product management, spiega, l’applicazione non solo permette di trasmettere in streaming la lezione. Ma anche di sottotitolare le immagini, normalmente le slide che accompagnano la spiegazione, con le parole pronunciate dal docente. Utilizzando Google Translate, l’app è in grado anche di tradurre in simultanea la lezione in una lingua straniera. «Nella versione che stiamo sviluppando ora», spiega Schiraldi a Nòva, «ogni studente potrà scegliere in quale lingua tradurre la lezione». Un modo, per la tecnologia, di aggirare la recente sentenza del Consiglio di Stato sull’obbligo di insegnare in italiano.
Questioni giuridiche a parte, ogni studente ha a disposizione tre pulsanti sul proprio smartphone o sul proprio tablet. «C’è il tag, che permette loro di inserire degli appunti, la stella che sottolinea un passaggio importante ed il punto interrogativo». Che, ovviamente, va ad evidenziare un elemento non chiaro. Se più studenti scelgono quest’ultimo tasto in un breve lasso di tempo, sul computer del docente appare una notifica. «So, in tempo reale, se non mi sono spiegato bene, se qualcuno non ha capito». Anche se si tratta di studenti che non si trovano in aula e stanno seguendo la lezione da remoto. Grazie a Eiduco, insomma, il professore sa se è necessario chiarire ulteriormente un concetto.
Fin qui le attività in aula. «L’impatto più deflagrante», sottolinea Schiraldi, «lo si ha però nella fase successiva». La lezione viene infatti trascritta in un formato testuale ricercabile, così che «quando uno studente ricerca una parola, ottiene un elenco di tutte le volte in cui è stata pronunciata o è presente su una slide. Oppure qualcuno l’ha inserita in un appunto». Cliccando sul link scelto, si apre il video della lezione al minuto esatto in cui è avvenuto il passaggio in questione. «Si tratta di un’attività, lo vediamo dai dati di accesso, che gli studenti fanno tutti subito dopo la lezione, una sorta di ripasso immediato».
Come detto, a ideare Eiduco è stata Telpress International, società che si occupa di servizi per le agenzie di stampa. Ma che ha creato al proprio interno una divisione che sta lavorando all’app utilizzata dagli studenti di Tor Vergata con l’obiettivo di commercializzarla. L’ateneo romano è stato scelto per testarla in virtù del rapporto di amicizia che lega l’amministratore delegato dell’azienda olandese, l’italiano Vincenzo D’Innella Capano, a Schiraldi. Che, in cambio dell’utilizzo gratuito della piattaforma, è diventato insieme ai suoi studenti un vero e proprio beta tester: «sono loro i primi a suggerire delle modifiche, tanto che alcune patch portano il nome del ragazzo che l’ha proposta».
Bene, ma che impatto ha l’utilizzo di questa applicazione? «Dopo il primo utilizzo massiccio sui 200 studenti che frequentano i miei corsi abbiamo condotto una survey. I ragazzi si sono detti più che soddisfatti». E sul piano dei risultati? «Non ho una statistica. Posso dire, ma è una mia sensazione, che alle prove orali ho riscontrato un grado di preparazione maggiore». Tutto merito della “dispensa digitale”.
https://nova.ilsole24ore.com/esperienze/ecco-eiduco-lezioni-senza-frontiere/?refresh_ce=1