3/06 – Public Lecture di Carlo Ratti (MIT): “Senseable Cities” e seminario per gli studenti

Carlo Ratti, architetto e ingegnere del MIT Massachusetts Institute of Technology dove dirige il MIT Senseable City Lab sarà Visiting Professor presso il DICII –  Dipartimento di Ingegneria civile e Ingegneria informatica e animerà per gli studenti dei corsi di laurea di Ingegneria Edile-Architettura e Ingegneria e Tecniche del costruire un seminario dal titolo SENSEABLE CITIES _THE EYES OF THE CITY, che sarà svolto in quattro giorni (20-21/05 e 3-4/06) per la durata complessiva di 20 ore e darà diritto a 2 crediti formativi.

Il tema, che riguarda in particolare l’elaborazione del progetto per una installazione alla Stazione Termini, sarà svolto in piccoli gruppi e permetterà a quanti frequenteranno il seminario di partecipare anche alla selezione per la Biennale di Architettura di Shenzhen di cui Carlo Ratti è Chief Curator per l’edizione 2019.

Il lavoro di ricerca del prof. Ratti ha l’obiettivo di esplorare l’impatto delle tecnologie digitali sullo spazio urbano e sulle comunità, per capire come potrebbe cambiare la nostra relazione con le città quando gli edifici risponderanno alla nostra presenza. In diversi interventi pubblici, Ratti ha spiegato che grazie agli ultimi progressi nei campi del deep learning e dell’imaging, si sta raggiungendo uno scenario senza precedenti: lo spazio architettonico sta acquisendo la capacità di ‘vedere’ e può potenzialmente riconoscerci e reagire autonomamente alla nostra presenza. Con quali conseguenze sulla vita urbana? Probabilmente un radicale cambiamento del nostro rapporto con l’architettura e lo spazio fisico.

Il prof. Carlo Ratti terrà inoltre, al di fuori dell’attività seminariale, una PUBLIC LECTURE lunedì 3 giugno 2019 alle ore 17.30 presso l’aula convegni della Macroarea di Ingegneria, a cui tutti sono invitati.

Sul sito http://seminario-carlo-ratti.jimdosite.com si trovano le info sul seminario, coordinato dal prof. Francesco Taormina, e le modalità di iscrizione per gli studenti.

LINK utili
http://senseable.mit.edu/
http://dusp.mit.edu/faculty/carlo-ratti
https://www.youtube.com/watch?time_continue=78&v=wC7cTHzx-IU

Biennale di Architettura di Venezia: DICII a Palazzo Mora con la mostra “Time Space Existence”

I risultati didattici dei primi tre anni del Solomon Project saranno esposti al Time Space Existence della Biennale di Architettura di Venezia a Palazzo Mora, Venezia, il 24-25 maggio 2018, ore 18.00-22.00.

Il Solomon Project è un laboratorio di progettazione architettonica e urbana che ha coinvolto gli studenti del corso di laurea in Ingegneria Edile-Architettura di Roma “Tor Vergata”, gli studenti del corso di laurea in architettura dell’Università di Firenze, gli studenti dell’accademia di Belle Arti della stessa città e gli studenti di architettura della Ariel University (Israele).

I seminari si sono svolti grazie all’accordo tra il Dipartimento di Ingegneria Civile e Ingegneria Informatica (DICII) dell’università di Roma “Tor Vergata” e il Dipartimento di Architettura di Firenze (DIDA) sotto la responsabilità scientifica del prof. Francesco Taormina per quanto riguarda la nostra università e all’interno dell’accordo quadro tra Italia e Israele. Sono stati coinvolti gruppi misti di studenti delle tre università e dell’Accademia fiorentina, i quali hanno lavorato su temi comuni, sia in Italia sia in Israele e, in particolare, a Gerusalemme.

La mostra della Biennale espone una selezione dei singoli progetti, risultato del lavoro seminariale, redatti in poco tempo ma utili a mediare profonde diversità culturali in una forma condivisa e comunicabile.

Standard Montaggio Organizzazione. Le Corbusier e gli studi per “Ma maison” e per una residenza presso Chicago

RASSEGNA STAMPA 28-29 gennaio 2016 – LA REPUBBLICA; TROVAROMA; CORRIERE DELLA SERA; web

_DSC1078_LGli schizzi per “Ma maison” (1929) e per i “Plans pour la résidence du président d’un collège près de Chicago” (1935) sono pubblicati nel terzo volume (1934-1938) dell’Oeuvre complète corbusieriana, nelle pagine dedicate alle Petites maisons. I disegni sono il tramite tra due architetture costruite, la “maison de week-end” alla periferia di Parigi e la “maison aux Mathes”, entrambe realizzate nel 1935 con tecniche e materiali prevalentemente tradizionali, mentre le due case schizzate sembrano fare riferimento a quella estetica della levigatezza che aveva caratterizzato quasi tutta la precedente produzione di Le Corbusier. Tuttavia, e questa può essere la ragione della loro pubblicazione nell’Oeuvre complète, le due case schizzate dimostrano come le due realizzate corrispondano, al di là della apparente diversità di linguaggio, ad eguali principi: lo standard, in modo più dichiarato, ma anche il montaggio quale mezzo per comporre l’architettura e la conseguente organizzazione della sua costruzione. La mostra si sofferma su questa prevalente attenzione ai significati del progetto, prima ancora di contribuire a colmare l’assenza di studi specifici su  “Ma maison” e sui “Plans pour la résidence du président d’un collège près de Chicago”. Standard, montaggio e organizzazione non sono infatti altro, per Le Corbusier, che aspetti di uno stesso modo del procedere del progetto di architettura e di intendere la costruzione degli spazi di vita che dal progetto deriva. La specializzazione delle tecniche, e delle tecniche del progetto in particolare, non è ancora contrapposizione in Le Corbusier, la loro qualificazione non ha ancora relegato la funzione dell’architetto al compito di gestire le conflittualità ingovernabili che separano oggi architettura e mondo della vita. Lo studio sulle due case contribuisce dunque a spiegare una distanza apparentemente incolmabile e quanto mai attuale, ed è per tale ragione che esso è stato condotto come esperienza didattica nel laboratorio di Composizione architettonica tenuto da Francesco Taormina presso l’Università di Roma Tor Vergata, prima di farsi meditata e finalizzata ricerca. La ricerca, svolta con un gruppo di laureandi, ha inteso restituire il senso degli schizzi come parte di processi incompiuti, facendo ricorso a plastici che permettono una maggiore fedeltà rispetto alle propensioni progettuali, alla varietà delle soluzioni appena indagate da Le Corbusier, a una inc_DSC1108_Lertezza che non può cedere alle forzature e alle distorsioni della precisione di una trascrizione disegnata. L’esposizione di questi plastici ne anticipa la già concordata donazione, da parte dell’Università di Roma Tor Vergata, alla Fondation Le Corbusier di Parigi, perché possa disporre di questo materiale del tutto inedito per le proprie iniziative internazionali. L’esposizione è inoltre completata dalle copie restanti dei disegni forniti nel 1987 dalla Fondation per la mostra “La casa di Le Corbusier” di Palazzo Braschi, a Roma, e oggi conservati presso il DICII_ Dipartimento di Ingegneria Civile e Ingegneria Infor_DSC1095_Lmatica della stessa Università di Roma Tor Vergata: avvicinati anche dal tema abitativo, allora come oggi il compito di questi disegni è quello di indicare ai visitatori l’importanza della qualità grafica quale espressione del pensiero architettonico. (Fonte Accademia Nazionale di San Luca)

Realizzazione plastici: Alessandro Gramiccia, Enrico Martini, Alessandro Masi (studenti del Corso di Laurea in Ingegneria Edile-Architettura)

 

La mostra è stata inaugurata lo scorso 28 gennaio.
Ecco l’intervento del prof Francesco Taormina.

 

Rimarrà aperta fino al 27 febbraio 2016, dal lunedì al sabato, dalle ore 10 alle 19, nella Galleria Accademica di Palazzo Carpegna.
Accademia Nazionale di San Luca Piazza dell’Accademia di San Luca 77, 00187 Roma
http://www.accademiasanluca.eu/
Esiste la possibilità di visitare la mostra, accompagnati dal curatore, prof. Taormina.
Visite guidate: 24 febbraio, la prima alle 15:45, la seconda alle 16:30.
Bisogna iscriversi sul sito dell’Accademia, riferimento:
Antonella Lavorgna
Accademia Nazionale di San Luca
piazza Accademia di San Luca, 77- Roma
tel. 06.6798850
e-mail a.lavorgna@accademiasanluca.it

 

RASSEGNA STAMPA

carta stampata
28 gennaio 2016
La Repubblica,  Le Corbusier privato nei disegni inediti
Trova Roma, Le Corbusier architettura occidentale del Novecento

29 gennaio 2016
Corriere della Sera, Le Corbusier, il 1929 e Ma Maison: quella casa tutta per lui…

web
BMIAA – BIGMAT INTERNATIONAL ARCHITECTURE AGENDA
http://www.bmiaa.com/le-corbusier-studies-for-ma-maison-and-a-residence-near-chicago-at-accademia-di-san-luca/

REPUBBLICA.IT
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2016/01/28/le-corbusier-privato-nei-disegni-ineditiRoma20.html

ARCHIPORTALE.COM
http://www.archiportale.com/news/2016/01/eventi/le-corbusier-standard-montaggio-e-organizzazione_49813_32.html

AICI.IT ASSOCIAZIONE DELLE ISTITUZIONI DI CULTURA ITALIANE
http://www.aici.it/index.php/dagli-istituti/148-le-corbusier-e-gli-studi-per-ma-maison-e-per-una-residenza-presso-chicago

CASABELLAweb.eu
http://casabellaweb.eu/wp/2016/01/26/standard-montaggio-organizzazione/

OKARTE.it
http://okarte.it/index.php/mostre-ed-eventi-2015/roma-mostra-eventi-2015/53172-le-corbusier-e-gli-studi-per-ma-maison-e-per-una-residenza-presso-chicago

Rassegna stampa a cura di Sabina Simeone ed Enrico Martini