Piano europeo per l’Energia, all’Italia converrebbe il solare sui tetti dei capannoni industriali

Piano europeo per l’Energia, all’Italia converrebbe il solare  sui tetti dei capannoni industriali
Il Piano europeo per l’Energia “REPowerEU”, con cui l’Europa punta a ridurre la dipendenza dai combustibili fossili russi entro il 2027, contiene l’iniziativa denominata “tetti solari”, con la quale la Commissione prevede di rendere gradualmente obbligatoria l’installazione sui tetti degli edifici, pubblici e commerciali, nuovi ed esistenti, di pannelli fotovoltaici.
INIZIATIVA TETTI SOLARI
Il Piano, presentato il 18 maggio 2022 dalla Commissione Europea, intende superare le sfide connesse alla transizione ecologica, minimizzando il consumo di suolo e contenendo le voci di spesa strutturali come quelle relative all’adeguamento della rete elettrica. L’iniziativa tetti solari mira a sbloccare il grande potenziale sottoutilizzato di produzione di energia solare sui tetti al fine di rendere l’energia più pulita, sicura e accessibile dal punto di vista economico. 
CAPANNONI INDUSTRIALI E PARCHEGGI
Sul tema è intervenuto il prof. Angelo Spena, ingegnere, già ordinario di Fisica Tecnica Ambientale e Gestione ed Economia dell’Energia presso la Macroarea di Ingegneria, Università di Roma “Tor Vergata” e, da alcune settimane, presidente del GME – Gestore dei Mercati Energetici. Spena analizza gli aspetti tecnici ed economici, rivolgendo l’attenzione alla possibilità di sfruttare le superfici di strutture già edificate, in particolare i tetti degli edifici pubblici, dei capannoni industriali e le coperture dei parcheggi, per l’installazione dei pannelli solari. Una soluzione meno impattante, indicata anche nel Piano per la Transizione ecologica (Pte). Inoltre, i capannoni industriali soffrono, dall’inizio del secolo, di una sempre più preoccupante tendenza alla dismissione produttiva per eccesso di disponibilità – la forte componente manifatturiera della nostra economia si fonda proprio su questa tipologia di manufatti –  e per difetto di riconvertibilità – mentre, al contempo, dispongono già di tutti i necessari collegamenti elettrici.
 
Leggi l’articolo “All’Italia basterebbe (e converrebbe) l’energia solare sui capannoni industriali esistenti”, pubblicato su L’ Astrolabio, il giornale on line degli Amici della Terra Italia. 
Notizie correlate
Gestore dei Mercati Energetici: nuovo presidente l’ingegnere Angelo Spena, ordinario di Fisica Tecnica Ambientale

Gestore dei Mercati Energetici: nuovo presidente l’ingegnere Angelo Spena, ordinario di Fisica Tecnica Ambientale

Gestore dei Mercati Energetici: nuovo presidente l’ingegnere Angelo Spena, ordinario di Fisica Tecnica Ambientale
Il nuovo presidente del GME – Gestore dei Mercati Energetici è l’ingegnere Angelo Spena, ordinario di Fisica Tecnica Ambientale e Gestione ed Economia dell’Energia all’Università  Roma “Tor Vergata” presso l’Università di Roma “Tor Vergata”.  Il Consiglio di amministrazione del Gestore dei servizi energetici (GSE), ha fornito al Ministero dell’Economia e della Finanze  indicazioni di voto sulle nomine previste nelle assemblee delle società controllate da GSE, ovvero Acquirente Unico (AU), Ricerca sul Sistema Energetico (RSE) e Gestore dei Mercati Energetici (GME).  
Il GME è stato costituito dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE S.p.A.), società interamente partecipata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, svolge le proprie attività nel rispetto degli indirizzi del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) e delle previsioni regolatorie definite dall’Autorità di Regolazione per Energia Rete e Ambiente (ARERA).

Il Gestore dei Mercati Energetici organizza e gestisce i mercati dell’energia elettrica, del gas naturale e quelli ambientali. Nell’ambito del processo di liberalizzazione del settore energetico, al Gestore dei Mercati Energetici S.p.A. (GME) è stata inizialmente affidata l’organizzazione e la gestione economica del mercato all’ingrosso dell’energia elettrica, nel rispetto dei principi di neutralità, trasparenza, obiettività e concorrenza.

Sul mercato dell’energia elettrica gestito dal GME (anche noto come Italian Power Exchange, IPEX), i produttori e gli acquirenti vendono e acquistano energia elettrica all’ingrosso.
Il Cda rimarrà in carica fino alla data dell’assemblea convocata per l’approvazione del Bilancio 2025.
Angelo Spena, 70 anni, nato a Roma, ingegnere meccanico, dal 1990 è professore ordinario nella Macroarea di Ingegneria di Roma Tor Vergata. Ha insegnato anche negli Atenei di Roma Sapienza e di Perugia. È autore di oltre 200 lavori scientifici nel campo dell’energia e degli impianti. Ha 40 anni di esperienza in ambito europeo. Ha pubblicato su riviste internazionali in ampio spettro di problemi energetici, dalla impiantistica termotecnica al controllo ambientale, dall’efficienza energetica alle centrali termoelettriche, dalla cattura e stoccaggio della CO2 alle fonti rinnovabili, dalla valorizzazione delle aree archeologiche alle fenomenologie di scambio termico. Attivo in commissioni ministeriali, è stato consulente scientifico governativo per aspetti tecnici di rilievo strategico.

Rinnovo dell’aria e risparmio energetico: il prof. Spena alla XIV Conferenza Nazionale sull’Efficienza Energetica

Rinnovo dell’aria e risparmio energetico: il prof. Spena alla XIV Conferenza Nazionale sull’Efficienza Energetica
Il professore Angelo Spena, professore di gestione ed economia dell’energia a “Tor Vergata”, Dipartimento di Ingegneria dell’Impresa è intervenuto alla XIV Conferenza Nazionale sull’Efficienza Energetica, appuntamento annuale organizzato dall’Associazione Amici della Terra
L’INSOSTENIBILE PREZZO DELLO SPRECO
Quest’anno il tema affrontato nella due giornate 5 e 6 dicembre presso palazzo Baldassini a Roma è stato  “L’insostenibile prezzo dello spreco”, un’attenta analisi sul settore energetico che ha visto il coinvolgimento di interlocutori istituzionali, del mondo dell’imprenditoria e dell’Università e della Ricerca, e la messa in relazione tra tecnologie, innovazione e scelte politiche per favorire lo sviluppo di un ambientalismo realista in grado di presentare e ridurre le emissioni velocemente a costi sostenibili. Il prof. Angelo Spena, collaboratore storico dell’Associazione ambientalista  Amici della Terra, ha aperto il suo intervento “Risparmio di energia e contagio indoor: quel micidiale corto circuito da scongiurare”, durante la prima giornata del Convegno, parlando di un tema che aveva già affrontato  in un articolo, uscito su Il Sole 24 Ore, all’inizio della pandemia da Covid. Nell’articolo Spena sottolineava la necessità di ” fare il rinnovo dell’aria”, soprattutto negli ospedali e nelle scuole, e la necessità di inserire nelle commissioni, non solamente medici, biologi ed epidemiologi ma anche ingegneri e tecnici. 

 

RISPARMIO DI ENERGIA E CONTAGIO INDOOR: IL MICIDIALE CORTO CIRCUITO 
Ma che cos’è il “micidiale corto circuito” nel titolo dell’intervento?  Quando si fa un investimento per risparmiare energia ma poi è necessario rinnovare l’aria. Che cosa fare allora? In genere per risparmiare sul piano energetico si spengono i rinnovi dell’aria. «Se fa freddo o se fa caldo infatti ce ne accorgiamo. Quando entriamo in un ambiente freddo sentiamo freddo, e viceversa; invece se entriamo in un locale con aria viziata inizialmente ce ne accorgiamo ma poi stando diverso tempo nello stesso luogo prevale il fenomeno di adattamento e il cattivo odore alla fine non lo sentiamo più. Si lavora per otto ore ad alta concentrazione di CO2, virus, batteri e poi si torna a casa con il mal di testa», afferma Spena. Una delle parole parole chiave dell’intervento del professore  è  “ventilazione”, sia aprendo le finestre sia attraverso impianti di ventilazione meccanica controllata, sempre tenendo conto da un lato l’efficientamento energetico e  dall’altro il rinnovo dell’aria, detto anche ricambio “che è cosa completamente diversa dal riciclo, o ricircolo, dove la stessa aria la prendi e te la cucini continuamente aumentandone le concentrazioni”, precisa Spena. Due requisiti, ricambio e riciclo che andrebbero controllati. “Nel tutelare la salute pubblica e prevenire nuove pandemie – continua il professore – non va sottovalutato Il ruolo del ricambio dell’aria non solo in edifici sensibili (scuole, ospedali) ma anche nei trasporti pubblici».
Segui l’intervento completo del professor Angelo Spena sul sito di Radio Radicale.
Rassegna Stampa: 
XIV Conferenza Nazionale sull’Efficienza Energetica – L’insostenibile prezzo dello spreco – Seconda giornata
LA7 – Piazza Pulita – 13/01/2022 Scuole sicure: la ventilazione meccanica è una possibilità? 

Covid -19 e gli impianti di ricambio dell’aria: un‘occasione sprecata per ridurre il contagio, ma si può ancora investire

L’importanza di ventilare gli ambienti chiusi per combattere il Covid


Notizie correlate: 
Ing&Media: consumi gas, estendere l’ora legale? Meglio posticipare l’inizio delle attività – Il Sole 24 Ore
Ventilazione Meccanica Controllata, scuola e altri ambienti chiusi: l’importanza di un approccio interdisciplinare nella gestione sistemica del contrasto al COVID-19 

Ing&Media: consumi gas, estendere l’ora legale? Meglio posticipare l’inizio delle attività – Il Sole 24 Ore

Ing&Media: consumi gas, estendere l’ora legale? Meglio posticipare l’inizio delle attività – Il Sole 24 Ore
Con la crisi del gas, ci si interroga in Italia su un’estensione invernale dell’ora legale ma sono diversi anni che nella UE si discute se mantenere l’ora legale per tutto l’anno. Di seguito l’intervento a firma del professor Angelo Spena, ordinario di Gestione ed Economia dell’Energia, Dipartimento di Ingegneria dell’Impresa a “Tor Vergata”   Ora legale: case più fredde? Meglio ritardare di un’ora il riscaldamento che abbassare la temperatura interna pubblicato su Il Sole 24 Ore. 
Osservando  i profili del fabbisogno termico del grande Campus di “Tor Vergata” (dell’ordine di un milione di mc), il prof. Spena,  già Energy Manager dell’Ateneo,  propone di posticipare l’inizio delle attività. “Se si estendesse l’ora legale”, osserva Spena, “si anticiperebbe l’uso degli edifici, andando incontro alle temperature esterne minime. Conti alla mano con un’ora di slittamento in avanti dell’apertura in generale i fabbisogni di calore diminuirebbero, in assoluto, quanto più (da 2 a 3 volte) il mese è freddo”.
Vai all’articolo Ora legale: case più fredde? Meglio ritardare di un’ora il riscaldamento che abbassare la temperatura interna
#notiziedaimedia
Notizie correlate: 
Ing&Media – Gas, la crisi vista dall’Italia: le scorte non basterebbero a coprire un taglio delle forniture durante l’inverno