11/10 – Per la Domenica di Carta 2020, la mostra “Sanificare la città. Ingegneria del Tevere a Roma: soluzioni tecniche e igieniche” a Sant’Ivo alla Sapienza curata da DICII e Archivio di Stato di Roma

In occasione della Domenica di carta 2020, l’Archivio di Stato di Roma allestisce al complesso di Sant’Ivo alla Sapienza “Sanificare la città. Ingegneria del Tevere a Roma: soluzioni tecniche e igieniche, una piccola ma preziosa mostra visitabile gratuitamente nel pomeriggio di domenica 11/10 dalle 15 alle 19.

La mostra, dando seguito all’esposizione incentrata sulle opere di difesa e di attraversamento del fiume – argini e ponti – allestita per le Giornate Europee del Patrimonio 2020 (26-27 settembre), si arricchisce ora di due nuove sezioni.

La prima è dedicata al racconto della progettazione e della costruzione delle “opere occorrenti per lo scolo delle acque di pioggia, di sorgiva, di rifiuti di fontane e delle materie luride”, realizzate nell’ambito dell’inalveazione del Tevere urbano e volte a garantire la sanificazione della nuova capitale d’Italia, evitando anche la diffusione di malattie infettive a seguito delle piene del Tevere. Nella seconda sezione è presentato un approfondimento sulle difficili condizioni di lavoro nei cantieri degli argini del Tevere e sugli infortuni, i rischi e le malattie, come la “malattia dei cassoni”, correlati alla costruzione di queste infrastrutture tra la metà degli anni Settanta dell’Ottocento e la metà del Novecento (è disponibile la PRESENTAZIONE della mostra).

L’evento è organizzato nell’ambito di una convenzione triennale di ricerca con il Dipartimento di Ingegneria Civile e Ingegneria Informatica (DICII) dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, per la valorizzazione storico-tecnica del Fondo Genio Civile di Roma.

La mostra è parte di una serie di contributi dedicati alla valorizzazione del fondo dell’Ufficio Speciale del Genio Civile per il Tevere e l’Agro Romano, conservato presso la sede decentrata dell’Istituto, in via di Galla Placidia, con l’obiettivo di riscoprire la ricca documentazione e la preziosa collezione di lastre fotografiche ivi conservate. L’evento si inserisce nell’ambito della conoscenza e della valorizzazione delle opere d’ingegneria del Tevere nella storia della città di Roma, ponendo l’attenzione sul ruolo operativo della documentazione per i progetti di tutela e di manutenzione di queste infrastrutture, in un momento in cui la fragilità del territorio è di drammatica attualità.

 

Gruppo di Lavoro Archivio di Stato di Roma

Elisabetta Reale

Vincenzo De Meo

Giovanna Mentonelli

Letizia Leti

Collaboratori

Marcello Carbone

 

Gruppo di Lavoro Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”

Stefania Mornati

Ilaria Giannetti

17/01 – “Donne a lavoro. Arte, architettura, cultura e istituzioni”, giornata di studi a Palazzo Sant’Andrea

GIORNATA DI STUDI “DONNE A LAVORO. ARTE, ARCHITETTURA, CULTURA E ISTITUZIONI”, si tiene giovedì 17 gennaio 2019 presso l’Archivio storico della Presidenza della Repubblica, Palazzo Sant’Andrea – via del Quirinale 30.

La Giornata, organizzata dall’Archivio storico della Presidenza della Repubblica (Sovrintendente Dott.ssa Marina Giannetto) e dall’Università degli studi di Roma “Tor Vergata” (Prof.ssa Arch. Nicoletta Marconi) costituisce un’analisi di lungo periodo che esplora l‘opera delle donne nell’architettura, nell’arte e nella società. Si tratta di un’inedita occasione di approfondimento e di confronto transdisciplinare, tesa a indagare l’impegno professionale profuso da donne capaci e valenti, il cui operato costituisce a tutt’oggi riferimento esemplare: attraverso un’analisi di lungo periodo che corre tra il Cinquecento e il Novecento, il convegno esplora l’opera delle donne nella società, nelle istituzioni, nell’arte e nell’edilizia, nonché nel lungo farsi del processo di unificazione nazionale con il suo indotto istituzionale, urbanistico e socio-economico.

All’articolazione seminariale della Giornata di Studi è associata la MOSTRA “DONNE A LAVORO”, aperta dal 17.1.2019 al 17.2.2019, una mostra documentaria rappresentativa del lavoro e del ruolo ricoperto dalle donne nella società, nelle istituzioni, nell’arte e nell’edilizia, frutto di una selezione di documenti e fotografie provenienti dall’Archivio storico della Presidenza della Repubblica, dall’Archivio storico della Fabbrica di San Pietro in Vaticano e dagli Archivi della Fondazione MAXXI e della Rivista “NoiDonne”.

Nella Giornata è inclusa altresì la PRESENTAZIONE DEL VOLUME “LE DONNE NEL CANTIERE DI SAN PIETRO IN VATICANO. ARTISTE, ARTIGIANE E IMPRENDITRICI DAL XVI AL XIX SECOLO, a cura di A. Di Sante e S. Turriziani (Il Formichiere, Foligno 2017).

Gli studi raccolti nel volume hanno riportato alla luce, inaspettato e sorprendente, il prezioso lavoro svolto da un nutrito stuolo di donne nel cantiere vaticano: umili carrettiere, intagliatrici di pietre dure, capatrici di mosaici, indoratici, stampatrici, ma anche imprenditrici vetrare, ferrare, fornaciare, capaci di competere con i ranghi più alti della gerarchia vaticana e con i più affermati artisti.
Una risorsa imprescindibile, che sconfessa il pregiudizio storico di alcuni impieghi preclusi alle donne e, viceversa, di esclusivi “mestieri da donne”, pur nella permanenza di una loro prolungata esclusione dalle organizzazioni corporative e, successivamente sino ai primi anni Sessanta del Novecento, “dai pubblici uffici e dalle professioni”.

Se il ruolo delle donne nella società, nelle istituzioni, nell’arte e nel progetto di architettura è stato indagato in molti autorevoli studi, alcuni dei quali richiamati dalle relazioni della Giornata, meno noto è l’impegno femminile nel cantiere edile e nell’artigianato afferente al suo immediato indotto, al quale può essere associato un altrettanto importante contributo offerto dalle donne alla storia delle istituzioni e della società, nonché al processo di unificazione nazionale e alla filiera socioeconomica e istituzionale da questo promossa.

La Giornata di studi Donne a lavoro. Arte, architettura, cultura e istituzioni, indaga l’opera delle donne nell’arte e nell’edilizia, nella società e nelle istituzioni, troppo spesso e troppo a lungo sottaciuta. Ai relatori, esperti studiosi di discipline storiche complementari, è affidato il compito di portare in luce, dopo secoli di oblio, la realtà del contributo femminile nei diversi ambiti lavorativi, di fatto sempre praticati, ma raramente celebrati, almeno fino al Novecento, nella perdurante distinzione di “mestieri più di ornamento che di commodo, e più da femine che da uomini”, appartenente a una realtà storico-sociale di antico corso e a radicate strutture mentali difficili da debellare. Eppure, artigiane, carrettiere, muratrici, cristallare, arazziere, oltre che pittrici e scultrici, dimostrano con la loro opera l’inconsistenza di un distinguo troppo a lungo condiviso.

Alla Giornata di Studi è associata la Presentazione del volume Le donne nel cantiere di San Pietro in Vaticano. Artiste, artigiane e imprenditrici dal XVI al XIX secolo, a cura di A. Di Sante e S. Turriziani, Foligno 2017, affidata, tra gli altri, alla Direttrice dei Musei Vaticani, Dott.ssa Barbara Jatta, la quale, con l’occasione, illustrerà anche l’attuale ruolo delle donne ai vertici delle istituzioni vaticane.

Contestualmente ai lavori della Giornata di Studi sarà possibile visitare, fino al 17 febbraio 2019, la Mostra documentaria Donne a lavoro. Immagini dagli archivi, che raccoglie un’inedita selezione di documenti e fotografie rappresentative dell’opera di donne artigiane del XVII secolo, donne architetto (tra le quali Zaha Hadid), fotografe (come Letizia Battaglia), donne operaie, ma anche scienziate, imprenditrici, politiche e militari, provenienti dagli Archivi della Presidenza della Repubblica, della Fabbrica di San Pietro in Vaticano, della Fondazione MAXXI e della Rivista “NoiDonne”.

Prof. Arch. Nicoletta Marconi

 

 

Il programma della giornata

Donne a lavoro

arte, architettura, cultura e istituzioni in età moderna e contemporanea

 

Giornata di Studi

giovedì 17 gennaio 2019

Archivio Storico della Presidenza della Repubblica – Sala Conferenze

Palazzo Sant’Andrea – via del Quirinale, 30 – Roma

 

PROGRAMMA

ore 9:30

Registrazione dei partecipanti

 

ore 10:00

Indirizzo di saluto

Marina Giannetto, Sovrintendente Archivio Storico della Presidenza della Repubblica
Agata C. Amato, Università degli studi di Roma “Tor Vergata”
Nicoletta Marconi, Università degli studi di Roma “Tor Vergata”

 

ore 10:20

I sessione: Donne per l’arte e l’architettura

Introduce e modera
Claudia Conforti, Università degli studi di Roma “Tor Vergata”

Consuelo Lollobrigida, University of Arkansas Rome Center
L’architettrice Plautilla Bricci e il mercato femminile dell’arte nella Roma dei Barberini

Nicoletta Marconi, Università degli studi di Roma “Tor Vergata”, Luca Calenne, Archivio Storico Diocesano “Innocenzo III” di Segni
Le donne nei cantieri edili di Roma e provincia tra XVI e XVIII secolo

Lucia Mannini, Chiara Toti, storiche dell’arte, Firenze
Artiste a Firenze nella prima metà del Novecento

Roberto Dulio, Politecnico di Milano
“Come so fare io, nessuno sa”. Ghitta Carell ritrattista tra le due guerre

Margherita Guccione, MAXXI Roma
Lina Bo Bardi. “Quello che volevo era avere storia”

 

Discussione

 

ore 15:00

II sessione: Donne per le istituzioni, la cultura e la società

Introduce e modera
Simona Feci, Università degli studi di Palermo, Società Italiana delle Storiche

Nicoletta Bazzano, Università degli Studi di Cagliari
Donna Italia simbolo del lavoro

Marina Formica, Università degli studi di Roma “Tor Vergata”
Le donne del Risorgimento romano

Marina Caffiero, Sapienza Università di Roma
Tra monasteri e salotti. L’istruzione femminile a Roma in Antico Regime

Maria Rosa Di Simone, Università degli studi di Roma “Tor Vergata”
Doveri e diritti delle “dame” nel pensiero di Giovanni Battista De Luca

 

Discussione conclusiva

Modera: Angela Giustino, Università degli Studi di Napoli Federico II, Centro Italiano Femminile

 

ore 17:30

Presentazione del volume

Le donne nel cantiere di San Pietro in Vaticano. Artiste, artigiane e imprenditrici dal XVI al XIX secolo, a cura di Assunta Di Sante e Simona Turriziani, Il Formichiere, Foligno 2017

 

Introduce e modera:

Pietro Zander, Fabbrica di San Pietro in Vaticano

 

Relatori:

Barbara Jatta, Direttore Musei Vaticani
Stefania Nanni, Sapienza Università di Roma
Maria Paola Fiorensoli, Casa Internazionale delle Donne

Saranno presenti le curatrici e gli autori

Alla Giornata di Studi è associata la Mostra Donne a lavoro. Immagini dagli archivi, a cura di M. Giannetto, N. Marconi, E. Eramo e V. Florio

Roma, Palazzo Sant’Andrea, via del Quirinale 30

dal 17 gennaio al 17 febbraio 2019

 

Organizzazione scientifica:
Marina Giannetto (Archivio Storico della Presidenza della Repubblica)
Nicoletta Marconi (Università degli Studi di Roma Tor Vergata – DII)

Organizzazione tecnica e segreteria:
Elena Eramo – eramo@ing.uniroma2.it
Valentina Florio – florio@ing.uniroma2.it

Per partecipare all’evento è necessario accreditarsi inviando i propri dati (nome, cognome, data e luogo di nascita) entro il 14.01.2019 all’indirizzo: archivio_storico@quirinale.it

4-7/12 – Ingegneri a Villa Adriana. Tanti eventi all’Archivio storico della Presidenza della Repubblica

L’Archivio storico della Presidenza della Repubblica ospita, dal 4 al 7 dicembre 2017, la celebrazione di 15 anni di ricerca del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ingegneria Informatica dell’università di Roma “Tor Vergata” con una mostra, due seminari e la presentazione del libro “Le rappresentazioni planimetriche di Villa Adriana tra XVI e XVIII secolo: Ligorio, Contini, Kircher, Gondoin, Piranesi” della prof. Giuseppina Enrica Cinque, edito dall’École française de Rome.

 

L’insieme degli eventi, incentrato sul tema dell’attività di ricerca e di didattica condotta, a partire dal 2003, da Giuseppina Enrica Cinque, professore della Macroarea di Ingegneria di “Tor Vergata”, nella Celeberrima Villa Hadriani Imperatoris in Agro Tiburtino, sito archeologico che, dal XV secolo a oggi, non ha mai cessato di stimolare l’interesse di studiosi attratti dalla quantità e qualità delle sue decorazioni e soluzioni architettoniche, è stato organizzato dal Dipartimento di Ingegneria Civile e Ingegneria Informatica (DICII) dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, dall’École française de Rome in collaborazione con l’Istituto Autonomo “Villa Adriana e Villa d’Este”.

 

Contrariamente alle abitudini dei romani in età imperiale, l’imperatore Adriano amava le latrine singole. Il render della latrina singola del Giardino-Stadio di Villa Adriana, ritrovata in seguito alle indagini condotte dal gruppo di Ingegneria, sarà esposto, tra altre ricostruzioni a scala naturale, oltreché rilievi e disegni che occuperanno 22 pannelli, nella mostra “Ingegneri a Villa Adriana: 15 anni di ricerca del dipartimento di Ingegneria Civile e Ingegneria Informatica” aperta dal 4 al 7 dicembre 2017 nella prestigiosa sede dell’Archivio storico della Presidenza della Repubblica a Palazzo Sant’Andrea.

 

La mostra è il particolarissimo contenitore per la tre giorni dedicata agli Ingegneri a Villa Adriana: un’occasione imperdibile e importante dedicata allo studio degli oltre 60 ettari dell’area monumentale di proprietà dell’erario che hanno portato a importanti scoperte: dalla latrina singola imperiale appunto, alla ricostruzione del pavimento e delle pareti di alcune sale della Villa col ritrovamento delle decorazioni marmoree, allo studio dell’impianto termico che garantiva fresco d’estate e caldo in inverno, unico nel suo genere, ai riscontri degli studi condotti da Leonardo da Vinci sulle soluzioni architettoniche adottate nella Villa.

 

In programma anche due seminari didattici che la dott. Marina Giannetto, Sovrintendente dell’Archivio storico, ha voluto accessibili agli studenti tra i quali, oltre a quelli di Ingegneria e di Architettura, si trova anche un gruppo delle scuole superiori che partecipa al programma di “Alternanza Scuola-Lavoro”. Ma l’appuntamento clou delle giornate sarà il 5 dicembre, ore 16.30 – 18.30, con la presentazione della monumentale opera “Le rappresentazioni planimetriche di Villa Adriana tra XVI e XVIII secolo: Ligorio, Contini, Kircher, Gondoin, Piranesi” di Giuseppina Enrica Cinque (École française de Rome, 2017).

 

Questo il programma

4 dicembre

ore 9.00 – inaugurazione Mostra

ore 10.00 – seminario didattico “Villa Adriana: studi e ricerche”

5 dicembre

ore 16:30 – Presentazione del libro di G.E. Cinque “Le rappresentazioni planimetriche di Villa Adriana tra XVI e XVIII secolo: Ligorio, Contini, Kircher, Gondoin, Piranesi”, edito da l’École française de Rome.

6 dicembre

ore 10.00 – seminario didattico “Siti archeologici, conservazione e valorizzazione”

 

Il volume

Attraverso un’accurata disamina delle prime rappresentazioni planimetriche della Villa imperiale, analizzate in relazione a quanto attualmente rilevato e rilevabile, l’Autrice approfondisce l’operato e i contributi di quanti, nel corso di circa due secoli, hanno rivolto la loro attenzione indagatoria alla Villa.

Per alcuni di essi, tra i quali Pirro Ligorio, Francesco Contini, Giovanni Battista Piranesi, Jacques Gondoin e Francesco Piranesi, i risultati, talvolta inediti e certamente inattesi, costituiscono una solida base sulla quale fondare nuovi indicatori di ricerca, anche e non solo per quanti sono interessati allo studio dell’immane Villa imperiale tiburtina.

 

La presentazione del volume prevede i saluti della Dott. Marina Giannetto, Sovrintendente dell’Archivio storico della Presidenza della Repubblica, del Dott. Andrea Bruciati, Direttore dell’Istituto Autonomo “Villa Adriana e Villa d’Este”, del Prof. Ing. Renato Gavasci, Direttore del Dipartimento di Ingegneria Civile e di Ingegneria Informatica dell’Università di Roma “Tor Vergata”, del Prof. Nicolas Laubry, Directeur des études pour l’Antiquité dell’École française de Rome, e del Dott. Giuseppe Proietti, Sindaco di Tivoli, in seguito ai quali si aprirà la discussione con interventi dei Dott. Elena Calandra, Direttore dell’Istituto Centrale per l’Archeologia, Direzione Generale Archeologia, belle arti e paesaggio, MiBACT, dal Prof. Arch. Carmine Gambardella, UNESCO Chair on Landscape Cultural Heritage and Territorial Governance, dal Prof. Franco Salvatori, Direttore del Dipartimento di storia, patrimonio culturale, formazione e società dell’Università di Roma “Tor Vergata”, dal Prof. Alessandro Viscogliosi, Professore della Facoltà di Architettura dell’Università di Roma Sapienza, moderati dalla Prof. Arch. Nicoletta Marconi dell’Università di Roma “Tor Vergata”.

 

La mostra

La mostra, come il titolo non nasconde, propone il lavoro di studenti, dottorandi e ricercatori guidati dalla prof. Giuseppina Enrica Cinque, provenienti dal dipartimento di Ingegneria Civile e Ingegneria Informatica dell’università di Roma “Tor Vergata”. Sarà inaugurata lunedì 4 dicembre, alle ore 9:00, dalla Dott. Marina Giannetto, sovrintendente dell’Archivio storico della Presidenza della Repubblica, dal Prof. Renato Gavasci, direttore del Dipartimento di ingegneria civile e ingegneria informatica e dalla Prof. Giuseppina Enrica Cinque: nella mostra “Ingegneri a Villa Adriana” i disegni esposti e il video proiettato riassumono l’imponente apparato iconografico contenuto nel volume e percorrono i 15 anni di ricerca e di attività didattica svolti nella Villa, attraverso un percorso scandito dalla successione dei traguardi e dei risultati ottenuti, talvolta sorprendenti, prevalentemente conseguiti con il fondamentale supporto degli studenti di Ingegneria (nei corsi di laurea Civile, Ambientale, Edile e Edile-Architettura) che, coinvolti nel progetto di ricerca, si sono prodigati con entusiasmo e notevole impegno, ottenendone in cambio un ampio raggio di esperienze e di conoscenze. Nella mostra, in particolare, saranno esposte tavole illustrative di alcune delle maggiori novità desunte dalle indagini, quali, per esempio, le decorazioni pavimentali e parietali, in opus sectile, di un ambiente del cd Edificio con Tre Esedre e della fastosa latrina singola, imperiale, del corpo settentrionale del cd Giardino-Stadio, entrambe illustrate mediante ricostruzioni virtuali a scala naturale, le cui riproduzioni sono prestate dall’Istituto Autonomo “Villa Adriana e Villa d’Este”, oltreché di dettagli e particolari che, emersi nel corso delle indagini, forniscono elementi di conoscenza indispensabili anche per la redazione di progetti di salvaguardia e restauro.

 

Il primo seminario didattico, “Villa Adriana: Studi e Ricerche”, (4 dicembre ore 10) sarà rivolto all’illustrazione dei risultati delle ultime indagini condotte dal Prof. Dott. Rafael Hidalgo Prieto dell’Universidad Pablo de Olavide di Siviglia, dal Dr. Phil. Hubertus Manderscheid, dal Prof. Ing. Luca Cipriani e dal Dott. Arch. Filippo Fantini dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, dal Prof. Dott. Marco Maiuro della Sapienza, Università di Roma, dal Prof. Dott. Elena Calandra della Sapienza, Università di Roma, dalla Dott. Anna Maria Reggiani e dalla Dott. Benedetta Adembri, dell’Istituto Autonomo “Villa Adriana e Villa D’Este”, le cui relazioni faranno seguito ai saluti della Dott. M. Giannetto e a una relazione introduttiva della Prof. Arch. G. E. Cinque.

Il secondo seminario didattico, “Siti archeologici: studi, conservazione e valorizzazione”, (6 dicembre ore 10) che chiude l’insieme delle manifestazioni, è indirizzato a fornire un ventaglio di informazioni pluri e multi disciplinari, ciascuna passibile di supportare i processi progettuali nei contesti della tutela e della valorizzazione. La Prof. Arch. Nicoletta Marconi, dell’Università di Roma “Tor Vergata”, che coordinerà l’intera giornata dei lavori, terrà una relazione introduttiva alla quale faranno seguito gli interventi dei Dott. Valeria Beolchini e Antonio Pizzo dell’Escuela Española de Historia y Arqueología en Roma, dell’Ing. Elena Eramo del DICII dell’Università di Roma “Tor Vergata”, del Prof. Dott. Marco Fabbri dell’Università di Roma “Tor Vergata”, del Dott. Ing. Simone Garagnani dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, del Prof. Dott. Fernando Gilotta e dei Dott. Leopoldo Aveta e Angela Izzo dell’Università della Campania “L. Vanvitelli”, del Dott. Andrea Gaucci dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, dell’Arch. Marina Magnani Cianetti, dell’Arch. Rosa Mezzina, Direttore del Castello Svevo di Bari e del Castello Svevo di Trani, Polo Museale della Puglia, MiBACT, del Prof. Arch. Alessandro Viscogliosi della Sapienza Università di Roma.

 

DOVE Archivio storico della Presidenza della Repubblica a Palazzo Sant’Andrea, Via del Quirinale 30, Roma. Tel 06 46993332

QUANDO dal 4 al 6 dicembre 2017. Per gli orari cfr il programma.

COME ACCEDERE Per l’ingresso è necessario accreditarsi inviando una email con nome, cognome, luogo e data di nascita all’indirizzo: archivio_storico(at)quirinale.it

DomusCity3: mostra di Composizione Architettonica. Fino al 12 luglio

copertina_DOMUSCITY3Sarà visitabile fino al 12 luglio la mostra DOMUSCITY3 di fine anno del corso di Composizione Architettonica 1 (prof. Antonella Falzetti), allestita nei corridoi dell’Edificio Didattica della Macroarea di Ingegneria e inaugurata la giornata dell’OpenDay dell’ateneo, il prossimo 5 luglio.

“Il corso e il laboratorio di Composizione Architettonica 1 rappresentano per gli allievi del Corso di Laurea di Ingegneria Edile-Architettura il primo confronto con il progetto di architettura”, sottolinea la prof. Falzetti.

“Il corso affronta argomenti legati al tema della residenza, attraverso un itinerario di avvicinamento al progetto di una casa, partendo dallo studio e dall’analisi di riferimenti selezionati, fino a costruire un piccolo insediamento residenzaile all’interno di un paese di fondazione spagnolo, Calahonda, con lo scopo di conferire una metodologia coerente alla scala edilizia e a quella urbana”.

“Gli aspetti propedeutici di base e di formazione della grammatica della composizione sono stati trattati maggiormente del Laboratorio, dove gli studenti hanno lavorato su una dimensione pedagogica astratta che individua in una formella 25*25 cm l’unità di misura dello spazio di lavoro. La formella rappresenta un “cluster concettuale”, un modello fisico/plastico che accoglie gli esercizi compositivi incentrati sull’uso della geometria e dei segni, che va assimilato ad un linguaggio astratto, ma coerente con il progetto dellle forme.”

“Per quanto leatoria una composizione è per sua natura soggetta ad una serie di procedure di montaggio e di verifica, che  non diventano mai regole, ma agiscono come elemento di controllo conferendo al risultato formale un carattere di concretezza.”

“Con le forme si fanno piccoli oggetti, di fanno case, si fanno le città. L’unità di base, la formella, benché densa di contenuti, diventa mattone, rivestimento, materiale con il quale costruire un oggetto di architettura”.

Mostra, Le Corbusier e gli studi per “Ma Maison” e per una residenza presso Chicago

Giovedì 28 gennaio 2016, dalle ore 16,30, viene presentata la mostra Standard Montaggio Organizzazione. Le Corbusier e gli studi per “Ma maison” e per una residenza presso Chicago allestita in una sala della Galleria Accademica di Palazzo Carpegna.
Introdotti da Francesco Moschini, Segretario Generale dell’Accademia Nazionale di San Luca, interverranno Giuseppe Novelli, Rettore Università degli Studi di Roma Tor Vergata, Marida Talamona, docente Università degli Studi Roma Tre, Francesco Taormina, docente Università degli Studi di Roma Tor Vergata.

L’esposizione rimarrà aperta sino al 27 febbraio 2016, dal lunedì al sabato, dalle ore 10 alle 19.
ACCADEMIA NAZIONALE DI SAN LUCA
Roma, piazza dell’Accademia di San Luca 77 ‘ tel. 06.6798850 06.6798848 ‘ www.accademiasanluca.eu

Gli schizzi per “Ma maison” (1929) e per i “Plans pour la résidence du président d’un collège près de Chicago” (1935) sono pubblicati nel terzo volume (1934-1938) dell’Oeuvre complète corbusieriana, nelle pagine dedicate alle Petites maisons. I disegni sono il tramite tra due architetture costruite, la “maison de week-end” alla periferia di Parigi e la “maison aux Mathes”, entrambe realizzate nel 1935 con tecniche e materiali prevalentemente tradizionali, mentre le due case schizzate sembrano fare riferimento a quella estetica della levigatezza che aveva caratterizzato quasi tutta la precedente produzione di Le Corbusier. Tuttavia, e questa può essere la ragione della loro pubblicazione nell’Oeuvre complète, le due case schizzate dimostrano come le due realizzate corrispondano, al di là della apparente diversità di linguaggio, ad eguali principi: lo standard, in modo più dichiarato, ma anche il montaggio quale mezzo per comporre l’architettura e la conseguente organizzazione della sua costruzione. La mostra si sofferma su questa prevalente attenzione ai significati del progetto, prima ancora di contribuire a colmare l’assenza di studi specifici su “Ma maison” e sui “Plans pour la résidence du président d’un collège près de Chicago”. Standard, montaggio e organizzazione non sono infatti altro, per Le Corbusier, che aspetti di uno stesso modo del procedere del progetto di architettura e di intendere la costruzione degli spazi di vita che dal progetto deriva. La specializzazione delle tecniche, e delle tecniche del progetto in particolare, non è ancora contrapposizione in Le Corbusier, la loro qualificazione non ha ancora relegato la funzione dell’architetto al compito di gestire le conflittualità ingovernabili che separano oggi architettura e mondo della vita. Lo studio sulle due case contribuisce dunque a spiegare una distanza apparentemente incolmabile e quanto mai attuale, ed è per tale ragione che esso è stato condotto come esperienza didattica nel laboratorio di Composizione architettonica tenuto da Francesco Taormina presso l’Università di Roma Tor Vergata, prima di farsi meditata e finalizzata ricerca. La ricerca, svolta con un gruppo di laureandi, ha inteso restituire il senso degli schizzi come parte di processi incompiuti, facendo ricorso a plastici che permettono una maggiore fedeltà rispetto alle propensioni progettuali, alla varietà delle soluzioni appena indagate da Le Corbusier, a una incertezza che non può cedere alle forzature e alle distorsioni della precisione di una trascrizione disegnata. L’esposizione di questi plastici ne anticipa la già concordata donazione, da parte dell’Università di Roma Tor Vergata, alla Fondation Le Corbusier di Parigi, perché possa disporre di questo materiale del tutto inedito per le proprie iniziative internazionali. L’esposizione è inoltre completata dalle copie restanti dei disegni forniti nel 1987 dalla Fondation per la mostra “La casa di Le Corbusier” di Palazzo Braschi, a Roma, e oggi conservati presso il DICII_ Dipartimento di Ingegneria Civile e Ingegneria Informatica della stessa Università di Roma Tor Vergata: avvicinati anche dal tema abitativo, allora come oggi il compito di questi disegni è quello di indicare ai visitatori l’importanza della qualità grafica quale espressione del pensiero architettonico.

Realizzazione plastici: Alessandro Gramiccia, Enrico Martini, Alessandro Masi
(studenti del Corso di Laurea in Ingegneria Edile-Architettura dell’Università di Roma Tor Vergata)

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