Nanotecnologie: il futuro dei sensori a nanoporo per un cambio di passo nella ricerca in biologia e medicina

Blasco Morozzo Mauro Chinappi intervistati
Blasco Morozzo Mauro Chinappi intervistati

Le interviste in Laboratorio

Mauro Chinappi – Blasco Morozzo della Rocca

 

di Pamela Pergolini

I sensori a nanoporo sono alla base di dispositivi portatili – che in genere hanno l’aspetto di una chiavetta USB – per sequenziare il DNA e hanno permesso notevoli sviluppi in genomica. Ora la prossima sfida sarà utilizzare i sensori a nanoporo per l’analisi delle proteine, molto più complesse del DNA. Ed è verso questo obiettivo che punta la ricerca a cui hanno lavorato i due docenti dell’Università di Roma Tor Vergata,  Mauro Chinappi del Dipartimento di Ingegneria Industriale e Blasco Morozzo della Rocca del Dipartimento di Biologia, in collaborazione con il gruppo di ricerca guidato da Giovanni Maglia dell’Università di Groningen, in Olanda, nel Laboratorio Single-molecule biophysics.
Secondo la ricerca, pubblicata nell’ultimo numero di Nature Biotechnology 
con il titolo Translocation of linearized full-length proteins through an engineered nanopore under opposing electrophoretic force”, sarebbe possibile utilizzare i sensori a nanoporo per analizzare anche le proteine. Ad oggi, tecnologie in grado di sequenziare in modo semplice singole proteine non sono disponibili. Una tecnologia per il sequenziamento diretto di proteine potrebbe portare a una rivoluzione nella ricerca in biologia e medicina.
Per le nostre Interviste in laboratorio abbiamo chiesto agli autori della ricerca, Blasco Morozzo della Rocca, docente di Bioinformatica, e Mauro Chinappi, docente di Fluidodinamica, di raccontarci in che modo hanno lavorato insieme per cercare di capire l’efficacia di approcci ingegneristici sulla cattura e il trasporto di proteine attraverso una tecnologia innovativa come quella dei biosensori a nanoporo.

D. Qual è l’aspetto principale che lega la Biologia molecolare a questo campo dell’ingegneria, la Fluidodinamica?
R.Mauro: Nelle bionanotecnologie il confine tra le discipline è molto sfumato. In questo progetto ci occupiamo del trasporto di liquidi attraverso canali, che è tradizionalmente un argomento di cui si occupa la fluidodinamica. Nello specifico, i canali di cui ci occupiamo in questo studio sono costituiti da proteine, dunque per la loro progettazione sono indispensabili conoscenze di biologia molecolare.
R. Blasco: Nonostante il nostro inquadramento formale, abbiamo entrambi una formazione multidisciplinare e questo ci permette di poter affrontare problemi complessi con visioni complementari. È una situazione che nella scienza contemporanea si verifica sempre più spesso … fortunatamente aggiungerei.
D. Parliamo dei nanopori: quali sono le caratteristiche di questi sensori altamente innovativi, come funzionano?
R. Mauro: Un singolo poro di pochi nanometri di diametro connette due camere in cui c’è acqua e sale. Un voltaggio applicato tra le due camere causa il passaggio di ioni da una camera all’altra. La corrente elettrica associata al passaggio di ioni può essere misurata facilmente con un amperometro. Quando una molecola è nel poro, il passaggio di ioni è ostacolato e quindi passa meno corrente elettrica nel sistema, un po’ come quando cade qualcosa in un lavandino e fluisce meno acqua attraverso lo scarico.

R. Blasco: Molecole diverse danno luogo a diversi segnali elettrici. Quindi, dalla variazione di corrente elettrica è possibile identificare la molecola che in quel momento sta occupando il poro. I sensori a nanoporo per l’analisi del DNA sono ormai una tecnologia consolidata: è molto semplice portare il DNA al poro perché è una molecola carica – e quindi è possibile guidarla con un campo elettrico – ed è anche relativamente semplice controllare il suo passaggio nel poro usando dei motori molecolari. Estendere questi approcci all’analisi di proteine è molto più complesso in quanto le proteine non hanno una carica omogenea. Una delle novità del nostro lavoro è aver mostrato come sia possibile indurre la cattura e il trasporto di proteine grazie ad un fenomeno fluidodinamico noto come elettroosmosi.
D. Che significa nella pratica “ingegnerizzare” un nanoporo biologico? Il nanoporo che avete utilizzato è stato costruito appositamente per questa ricerca?
R. Mauro: Ad oggi è possibile mutare la sequenza delle proteine per generare pori che espongano al loro interno regioni cariche positivamente o negativamente. Tuttavia, capire se e quali mutazioni sono utili per un certo obiettivo non è semplice. Le nostre simulazioni hanno permesso di comprendere in che modo le modifiche della superficie interna del poro alterino il flusso di acqua (l’elettroosmosi). Ulteriori simulazioni hanno poi permesso di quantificare le forze agenti sulla proteina all’interno del poro mostrando, ad esempio, che la forza dovuta al flusso elettroosmotico può essere così intensa da permettere di catturare e trasportare proteine anche quando la forza elettroforetica è orientata in direzione opposta.

R. Blasco: Uno dei vantaggi di usare pori biologici è che la loro struttura è determinata dagli aminoacidi che la compongono, i quali a loro volta sono codificati nel DNA che si usa per la loro produzione. In questo modo è possibile creare molte combinazioni diverse e testare il loro comportamento o efficacia rispetto a una funzione che si vuole implementare. I nostri collaboratori in Olanda, in particolare Adina Sauciuc, ne hanno prodotti oltre una decina, per cercare di capire quale andasse meglio. Incrociando i dati dei modelli, degli esperimenti e delle simulazioni abbiamo identificato le combinazioni migliori per il nostro scopo.

 

D. Una domanda di biologia: qual è l’utilità di poter identificare e sequenziare proteine?
R. Blasco: Le proteine sono tra gli attori principali dei fenomeni biologici, sono le operaie, le esecutrici delle più svariate funzioni, da quelle più semplici e strutturali a quelle complesse come la trasmissione di segnali nervosi o la conversione della luce in energia chimica, tanto per fare qualche esempio. Anche se spesso si dà molta importanza al DNA e ai geni (giustamente), l’informazione che essi contengono viene “messa in pratica” dalle proteine. Queste poi subiscono altre modifiche durante la loro vita, maturano con delle modificazioni chimiche, che sono spesso associate a fenomeni di regolazione e anche all’insorgenza di patologie. Potere identificare e sequenziare le proteine, con strumenti rapidi ed efficaci, avrebbe implicazioni di vasta portata anche per la diagnosi di malattie e la cura dei pazienti.
D. Questa innovativa tecnologia ha permesso di ottenere sviluppi nel sequenziamento del DNA a partire dagli anni ‘10 del 2000, quali nuove prospettive alla ricerca può aprire questo vostro studio?
R. Blasco: Ad oggi, tecnologie in grado di sequenziare direttamente singole proteine non sono disponibili. Esistono approcci che forniscono informazioni sul proteoma, ma richiedono dei passaggi complessi. In alcune tecniche le proteine vanno tagliuzzate e ricomposte, per altre servono complessi cicli di reazioni o macchinari molto sofisticati e costosi. Una tecnologia per sequenziamento diretto di proteine potrebbe portare a un cambio di passo nella ricerca in biologia e medicina forse paragonabile a quel che è accaduto qualche decade fa con la disponibilità di sequenziatori di DNA a basso costo, i cui riflessi e ricadute si stanno raccogliendo anche ora.
R. Mauro: Il nostro studio è un tassello che potrebbe aiutare a risolvere uno dei problemi principali dei sensori a nanoporo per le proteine: la possibilità di controllare il trasporto delle proteine attraverso il poro. Fino a qualche anno fa, solo pochi gruppi di ricerca studiavano la possibilità di usare approcci nanofluidici come l’elettroosmosi per controllare il trasporto di proteine. Ora vari gruppi si stanno muovendo in questa direzione e, il nostro studio, in qualche forma, suggerisce che questa sia una direzione promettente.
D. In quali altri campi possono essere utilizzati i sensori a nanoporo?
Blasco: Ovunque siano coinvolti attori biologici! Oltre alla medicina, la microbiologia e l’ambiente mi vengono in mente tutti quei processi industriali che coinvolgono organismi, come la produzione di yogurt, vino e birra.

 

 

LE PAROLE DELLA SCIENZA
Le parole del giorno
ELETTROOSMOSI: trasporto di acqua indotto da un campo elettrico esterno, da qui il nome elettroosmosi, dal greco ὠσμός “spinta, impulso”. Immaginiamo, ad esempio, un canale sulle cui pareti ci siano, cariche fisse negative e supponiamo che in questo canale ci sia una soluzione elettrolitica (acqua e sale). Queste cariche fisse sulle pareti del canale attireranno gli ioni positivi presenti in soluzione. A questo punto avremo all’interno del canale una prevalenza di ioni positivi. Sotto l’azione di un campo elettrico esterno, questi inizieranno a muoversi e trascineranno l’acqua.
ELETTROFORESI: movimento di una particella o molecola carica indotto da un campo elettrico esterno. È un fenomeno che si usa molto, ad esempio, nelle analisi biochimiche per muovere e separare molecole (proteine, DNA) per poi identificarle.

 

Sezione trasversale del nanoporo (in bianco), attraversato dal peptide (in azzurro, con gli aminoacidi carichi in rosso per i negativi e in blu per i positivi). Il poro attraversa una membrana lipidica (strato grigio) che divide il sistema in due compartimenti, immersi in acqua e sale (sfondo viola e grigio). Se tra i due lati applichiamo una differenza di potenziale si generano forze elettroforetiche (EF) e flussi elettroosmotici (EOF). Nel sistema raffigurato i EOF riescono a soverchiare le EF permettendo la traslocazione della proteina e la sua analisi.
 

7/03 – “Hybrid electric vehicles”: ne parla Simona Onori della Stanford University

Giovedì 7 marzo, in aula B5  – Edificio Nuova Didattica della macroarea di Ingegneria, alle h. 16, la professoressa Simona Onori della Stanford University terrà un seminario dal titolo “Hybrid electric vehicles: energy management strategies and tools for optimal energy storage systems selection”. La prof. Onori, tra l’altro, ha conseguito il dottorato di ricerca in Computer Science and Control presso Ingegneria “Tor Vergata”.

Gli organizzatori dell’incontro, tra cui il prof Vincenzo Mulone, oltre a coinvolgere gli studenti di “Sistemi E Componenti Per La Conversione Dell’energia Da Fonti Rinnovabili” del corso di laurea in Ingegneria Energetica  invitano vivamente tutti gli interessati a partecipare.

 

abstract

 

Hybrid vehicles offer additional degrees of freedom in controlling the instantaneous torque delivered to the wheels due to their more complex powertrain architecture. This ‘content-rich’ architecture provides many opportunities to improve fuel economy and reduce emissions. Realistic figures of achieavable improvement in fuel economy in HEVs range from 10% for mild hybrids to more 30% for highly hybridized vehicles. This potential can be realized only with a sophisticated control system that optimizes energy flow within the vehicle. Adopting systematic model-optimization methods, using meaningful objective functions and optimal control tools to improve the energy management controller give a more formal framework to deal with such a problem.

In this talk, we will present developments and trends of control and optimization for supervisory controllers in hybrid electric vehicles using optimization tools and we also present solutions for the selection and sizing of energy storage technologies (either in a standalone or hybrid configuration).

 

 

 

8/03 – scadenza delle candidature per il Master OSCUAI

Al via la VI Edizione del Master di primo livello in Risorse Umane del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Roma Tor Vergata.

Il Master di I livello in Organizzazione e Sviluppo del Capitale Umano in Ambito Internazionale (OSCUAI) è un percorso formativo rivolto a professionisti, dirigenti e quadri di aziende ed enti pubblici e privati che desiderino ampliare le proprie competenze e conoscenze e valorizzare e rafforzare la propria expertise nel campo delle Risorse Umane e che vogliano migliorare le proprie digital skills. Il Master è rivolto anche a laureati nel settore socioeconomico, ingegneristico e umanistico che intendano specializzarsi in HR e apprendere i principali strumenti, metodologie e tool in linea con l’evoluzione tecnologica e sociale. Il Master – organizzato e diretto dal Prof. Ing. Domenico Campisi, Ordinario di Ingegneria Gestionale presso l’Università “Tor Vergata” – ha un approccio metodologico orientato all’innovazione, capace di supportare le esigenze degli allievi e personalizzare il percorso di training di ciascuno, anche in coerenza con le nuove necessità determinate dall’evoluzione tecnologica con particolare interesse per i nuovi strumenti digitali e all’acquisizione di digital skills.

Scopo del Master è quello di trasformare ogni allievo in un professionista del mondo delle Human Resources (HR) in grado di operare nelle più avanzate organizzazioni ed imprese di servizio e di produzione, oltre che nel settore pubblico.

La mission, in linea con le principali linee strategiche del HR del futuro, è quella di promuovere la comprensione di tutti gli aspetti legati allo Human Resources Management in enti pubblici e privati, oltre che nelle PMI in un’ottica di sviluppo e arricchimento di know how. Il Master prevede interventi, seminari e testimonianze di docenti universitari e dei principali esperti del settore HR e di manager e rappresentanti di impresa operanti nel digital marketing, social engagement and communication, team building, business english, public speaking e PR.

Il Master dispone di una piattaforma esclusiva di e-learning continuamente aggiornata da docenti, esperti e allievi in cui oltre ad essere presenti dispense, ebook delle lezioni, sono caricati anche webinar on demand, video, articoli, recensioni di libri e altri materiali per approfondire le tematiche affrontate in aula, e infine presenta una sezione dedicata a offerte di lavoro e stage per facilitare maggiormente l’incontro tra domanda e offerta. La piattaforma garantisce anche un costante monitoraggio dell’apprendimento di ciascun modulo, a cura sia del docente che del tutor.

La partecipazione al Master garantisce una maggiore spendibilità sul mercato del lavoro in quanto offre la possibilità, soprattutto ai professionisti di allargare e rafforzare il proprio network e rendere aziende e persone più competitive in ambito nazionale ed internazionale.

Il Master offre l’opportunità di ottenere delle borse di studio:
10 BORSE DI STUDIO A COPERTURA TOTALE del costo di partecipazione, riservate a dipendenti della Pubblica Amministrazione e ai figli (disoccupati o inoccupati di età massima 40 anni) di dipendenti pubblici e a 2 candidati particolarmente meritevoli selezionati dalla commissione.
5 BORSE DI STUDIO A COPERTURA PARZIALE del costo di partecipazione, riservati a candidati meritevoli selezionati dalla commissione.
REQUISITI RICHIESTI per la partecipazione alla selezione: laurea di I livello (laurea triennale), preferibilmente conseguita nelle aree filosofico-letterarie, economico-giuridico, ingegneristico.
SCADENZA per la presentazione delle candidature: 8 Marzo 2019.
INIZIO del corso: 29 Marzo 2019.
SEDE: Macroarea di Ingegneria, Università di Roma “Tor Vergata”.
MODALITÀ: didattica frontale assistita da piattaforma e-learning.
DURATA: 1 anno.
Per informazioni, approfondimenti, per le modalità di iscrizione e presentazione della domanda di ammissione contattare:

Segreteria didattica e organizzativa Master

Cell: +39 3510151994
E-mail: info@masteroscuai.it
Sito web: http://www.masteroscuai.it/ Facebook: https://www.facebook.com/groups/masterOSCUAI/ Linkedin: https://www.linkedin.com/in/master-oscuai-0321b7149/

Per informazioni circa requisiti, tempi e modalità di richiesta della Borsa di Studio: INPS BANDI ATTIVI

Tirocini: il Comune di Ariccia cerca ingegneri

Il Comune di Ariccia intende promuovere iniziative di tirocinio pratico rivolte a studenti frequentanti i corsi di laurea triennale e magistrale dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” – Macroarea di Ingegneria, riferiti in particolare ai seguenti dipartimenti

  • Dipartimento di Ingegneria Elettronica;
  • Dipartimento di Ingegneria Industriale;
  • Dipartimento di Ingegneria Civile-Informatica;
  • Dipartimento di Ingegneria dell’Impresa;

I programmi relativi ai tirocini avranno come oggetto l’acquisizione nella pratica della conoscenza di realtà professionali, definite al fine di completare il percorso formativo accademico dei tirocinanti.
Le aree di preferibile interesse già individuate dal Comune di Ariccia – soggetto ospitante – per lo sviluppo di attività progettuali e per i percorsi formativi e di orientamento connessi con l’attivazione dei tirocini sono le seguenti, con le indicazioni delle rispettive unità organizzative all’interno delle quali verranno svolte le attività di tirocinio:

  • controllo di gestione, nuovo sistema di valutazione del personale – Area I – Settore risorse umane;
  • studio finanziamenti Comunitari ed Enti sovracomunali – Area I – Settore Bilancio e programmazione economica;
  • definizione piani di razionalizzazione ed efficientamento – Area I – Settore Provveditorato ed economato;
  • gestione magazzino farmacie comunali (gestione scorte) – Area I – Settore farmacie comunali;
  • reingegnerizzazione dei processi e dei procedimenti – Area I – Settore CED;
  • piano di manutenzione e gestione dei mezzi comunali – Area II – Settore Manutenzione;
  • piano di efficientamento del patrimonio comunale – Area II – Settori LL.PP. ed Urbanistica;
  • piano di ripristino ed efficientamento degli impianti sportivi comunali – Area II – Settore Sport;
  • mobilità sostenibile – Area III – Settore trasporto pubblico locale;
  • studio, applicazione e verifica attuazione contratto servizio igiene urbana – Area III – Settore Ambiente.

I tirocini curriculari avranno la durata massima di sei mesi, non rinnovabili né ripetibili.
Il Comune di Ariccia riconosce rimborsi spese associati ai singoli tirocini curriculari in linea con quanto già stabilito per i tirocini definiti ai sensi della D.G.R.L. n.199/2013.

L’istanza, secondo il modello allegato al presente avviso, dovrà essere prodotta all’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” – Macroarea di Ingegneria – ufficio tirocini curriculari. La verifica dei vari percorsi formativi verrà svolta dal Servizio Risorse Umane del Soggetto ospitante, al quale competerà anche l’attività di coordinamento coi i vari tutor dei singoli progetti.

Le domande, compilate secondo l’allegato schema, dovranno essere inviate entro il 10/01/2018, esclusivamente al seguente indirizzo di posta elettronica santamaria@ing.uniroma2.it unitamente a copia di un documento di identità in corso di validità e ad un breve curriculum vitae.

Gli aspiranti ritenuti ad insindacabile giudizio del Soggetto selezionatore più meritevoli potranno essere convocati anche per un eventuale colloquio, secondo le modalità che saranno comunicate agli interessati, al fine di verificarne le attitudini e la disponibilità alla frequenza del tirocinio.
Lo svolgimento del tirocinio non comporta l’instaurazione di un rapporto di lavoro subordinato.
Informazioni aggiuntive potranno essere richieste all’Ufficio tirocini curriculari della Macroarea di Ingegneria – tel. 0672597281 – santamaria@ing.uniroma2.it , ovvero al Settore Risorse Umane del Comune di Ariccia, tel. 0693485226 – mail ufficiopersonale@comunediariccia.it

Ariccia, 18/12/2017
Il Dirigente Area I
Dott. Claudio Fortini