Il Convegno Internazionale “adventus Hadriani 118 – 2018”, che celebra i 1900 anni dell’arrivo a Roma di Adriano nelle sue vesti imperiali e l’avvio della costruzione di Villa Adriana, (http://aha.uniroma2.it/it/) si apre alla storia dell’architettura come sintesi di molteplici competenze e muove da una precisa necessità: ai molti nuovi dati archeologici forniti da studi e campagne di scavo condotti negli ultimi dieci anni, non è corrisposto un altrettanto indispensabile aggiornamento delle conoscenze in ambito storico/architettonico.
Con il Convegno si vuole offrire un’importante occasione di confronto e sintesi, al fine di produrre un bilancio aggiornato del rivoluzionario contributo offerto dall’imperatore e dai suoi peritissimi interpreti all’invenzione e alla diffusione di nuovi modelli formali e costruttivi, nonché alla ingegnosa evoluzione delle tecnologie. Gli esiti del capitale contributo offerto all’architettura nel corso dell’impero di Adriano, autentico caposcuola e committente Urbi et Orbi, sono disseminati in larga parte del territorio imperiale e costituiscono oggetto privilegiato di riflessione.
Tema centrale del Convegno, quindi, è l’innovazione architettonica nell’impero di Adriano; ampio spazio è riservato anche alle questioni inerenti le origini e le molte declinazioni delle sue sperimentazioni, rintracciabili nelle opere costruite in tutta l’ecumene romana e osmoticamente filtrate nella pratica operativa e nella teorizzazione architettonica della prima età moderna.
Il convegno è organizzato da
Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, Macroarea di Ingegneria, Dipartimento di Ingegneria Civile e Ingegneria Informatica – Dipartimento di Ingegneria dell’Impresa
Sapienza Università di Roma, Facoltà di Architettura, Dipartimento di Storia, Disegno e Restauro dell’Architettura
Universidad Pablo D Olavide, Sevilla, Departamento de Geografía, Historia y Filosofía
Universidad de Sevilla, Departamento de Prehistoria y Arqueología
Escuela Española de Historia y Arqueologia en Roma – CSIC
Ministero di beni e delle attività culturali e del turismo. Villa Adriana e Villa d’Este
e gode del patrocinio di
Unitwin/Unesco Chairs Programme in Culture
UNESCO, Chair of Landscape, Cultural Heritage and Territorial Governance
BENECON, Research Centre of Competence of the Campania Region for Cultural Heritage, Ecology and Economy, Naples, Italy.
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Convegno internazionale 3 – 6 luglio 2018
presso l’Archivio Storico della Presidenza della Repubblica, Palazzo Sant’Andrea
Via del Quirinale 30
Date e luoghi del Convegno
Roma 3 luglio, ore 17 -Sala Conferenze, Archivio Storico, Palazzo Sant’Andrea, via del Quirinale 30
Roma 4 luglio, ore 9 -Aula Magna, Facoltà di Architettura, Sapienza Università di Roma, piazza Borghese, 9
Roma 5 luglio, ore 9 -Sala Conferenze, Escuela Española de Historia y Arqueología en Roma, via di S. Eufemia 13
Tivoli 6 luglio, ore 9 -Sala Conferenze, Santuario di Ercole Vincitore, via degli Stabilimenti 5
L’apertura dei lavori sarà il pomeriggio del 3 luglio alle ore 17:00
Indirizzo di saluto
- Marina Giannetto, Sovrintendente Archivio storico della Presidenza della Repubblica
Introduce e coordina
- Giuseppina Enrica Cinque, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, DICII
Interventi di:
- Bon Valsassina, Direttore Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, MiBACT
- M. Gracia Aldaz, Ambasciatore di Spagna in Italia
- Fagiolo, Centro di Studi sulla Cultura e l’Immagine di Roma, Ouverture: Adriano e le cupole
ore 18:15
Lectio magistralis
- M. Reggiani, L’architettura in età adrianea nell’Africa mediterranea, ovvero Africa proconsolare, Numidia e Mauritanie, nel quadro delle influenze storico – artistiche e culturali
Memorie di Villa Adriana al Quirinale
Mostra 3-31 luglio 2018
Archivio Storico del Palazzo Sant’Andrea
via del Quirinale 30
In contemporanea al convegno “adventus Hadriani 118 – 2018”, sarà inaugurata la mostra “Memorie di Villa Adriana al Quirinale”. Una preziosa piccola mostra di immagini e rilievi mirata a sottolineare gli stretti rapporti tra il Palazzo Presidenziale e l’imperiale villa adrianea a Tivoli.
Non a tutti è noto, infatti, che alla metà del Cinquecento la parte più antica del palazzo del Quirinale era l’abitazione romana, “sul colle”, del cardinale ferrarese Ippolito II d’Este e che tale abitazione, con l’annesso giardino, venivano impreziositi da quanto via via emergeva dagli scavi fatti eseguire dal ricco Cardinale a Tivoli, in quella che era stata la villa dell’imperatore Adriano. Se già il papa Alessandro VI Borgia, nonno da parte materna del cardinale Ippolito II, aveva intrapreso scavi nella medesima Villa, nell’area in seguito denominata “Accademia”, saranno le attività finanziate dal figlio di Lucrezia Borgia a tramandare, fino ai giorni nostri, molte delle informazioni sulla Villa imperiale, così come appariva nel Cinquecento. Il cardinale Ippolito II, infatti, aveva incaricato Pirro Ligorio, architetto e suo “antiquario”, di soprintendere gli scavi e di redigere una pianta della Villa. Ed è proprio dai testi di Pirro Ligorio che oggi è possibile avere un’immagine della Villa imperiale come appariva all’epoca delle più feroci spoliazioni di statue, marmi, decorazioni pavimentali e parietali. Tra tali testi, quelli pertinenti gli scavi finanziati dal Cardinale ferrarese sono i più dettagliati e, tra questi, si legge del ritrovamento di una “testa colossa dela Dea Iside ò vero Inache, con quel gran Bubo, che haveva appiedi”. Se “Bubo uccello”, separato dal busto colossale di Iside, ancora oggi decora una delle fontane più antiche dei giardini Presidenziali, solo di recente a Villa Adriana è stato trovato il suo gemello: una statua di medesima altezza e con differenze realmente minime.
Occorre andare avanti nel tempo, fino ad arrivare alla presa di Roma da parte di Napoleone per ritornare ad avere parti di Villa Adriana nel Palazzo Presidenziale: in un’epoca in cui dalla Villa oramai i ritrovamenti di pregevoli opere d’arte diventano sempre meno frequenti, gli spoliatori si danno d’attorno per cercare anche le più piccole porzioni di mosaici e di marmi pavimentali al fine di venderle, sia pure per ricavarne soltanto piani di “tavolini” d’arredo. Sfuggono a tale sorte alcuni mosaici che, più o meno integri, più o meno manomessi da abili restauratori, vengono usati dall’architetto napoleonico a Roma, Luigi Stern, per decorare due delle sale imperiali del Quirinale. Poco documentati e studiati, le riproduzioni fotografiche a colori di tali mosaici sono esposte nella mostra, accompagnate da una iniziale rassegna documentaria e dall’apparato delle informazioni dimensionali.
Tali mosaici, inseriti come elementi di decoro nei pavimenti della Sala delle dame e del Salone degli ambasciatori dell’Ala alessandrina del Palazzo del Quirinale, sono stati studiati dal gruppo di ricerca RiVA Ingegneria della Università di Roma “Tor Vergata” anche grazie alla documentazione conservata presso l’Archivio storico della Presidenza della Repubblica.
Una sezione della mostra, inoltre, è dedicata alle prime edizioni, in diverse lingue, del Memorie di Adriano di Marguerite Yourcenar, esposte dal Centro Internazionale Antinoo per l’Arte – Centro Documentazione Marguerite Yourcenar, e affiancate all’opera scultorea di Paola Crema, Reperto n.2…Hadriani (alluminio e bronzo, 2018).
La mostra è stata curata rispettivamente dal Gruppo di ricerca RiVA Ingegneria, Università di Roma “Tor Vergata” (Giuseppina E. Cinque, Fiammetta Di Stefano, Pier Luigi Traini) e dal Centro Internazionale Antinoo per l’Arte – Centro Documentazione Marguerite Yourcenar.
La mostra sarà aperta fino al 31 luglio, dal lunedì al venerdì ore 10 – 18, su prenotazione.
Per prenotare archivio_storico@quirinale.it Nella mail andrà segnalato il giorno e l’orario della visita e i dati anagrafici dei visitatori : nome, cognome, luogo e data di nascita ai fini dell’accreditamento al complesso monumentale di Palazzo Sant’Andrea.