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Engineering Science in onda su RAI Campus Italia
di Sabina Simeone @sabinasimeone
Il 23 gennaio è andata in onda la 10 puntata di CAMPUS Italia, trasmissione che si occupa del mondo dell’alta formazione nel nostro Paese, trasmessa via satellite in tutto il mondo dal canale internazionale RAI Italia della tv di Stato.
E quella è stata l’ulteriore occasione di parlare della Macroarea di Ingegneria dell’università di Roma Tor Vergata. In particolare del corso di laurea in Engineering Science, offerto interamente in lingua inglese. Avevamo anticipato qualche tempo fa l’arrivo della troupe di CAMPUS Italia in macroarea.
Sono stati intervistati il Rettore, prof. Giuseppe Novelli; il responsabile del corso di laurea, prof. Roberto Verzicco e il prof. Luigi Ramazzotti, docente di Architettura e Composizione Architettonica. Oltre a loro, sono stati testimoni dei progetti di ricerca tre giovani studenti: Francesco Pretagostini per il progetto VELOLAB; Stefania Rossi per STILEhouse; Federica Sposato per il progetto FLUIDOLAB.
A sottolineare “il saper fare” dei laureati in Ingegneria a Tor Vergata è il Rettore. Al tempo stesso i ragazzi affermano che il vedere il realizzarsi di un progetto è la parte più gratificante della ricerca. A tutti il prof. Verzicco assicura che la professione dell’ingegnere è una professione “che non conosce la disoccupazione”.
Nella puntata di CAMPUS Italia in streaming trovi Engineering Science di Tor Vergata dal 10’ 40’’ al 20’ 30’’.
Campus Italia a Ingegneria Tor Vergata
La troupe di Campus Italia, trasmissione di RAI Italia vista via satellite in America, Africa e Asia (e in streaming in Italia), grazie all’ufficio stampa d’ateneo, è stata a Ingegneria Tor Vergata il 17 e 18 dicembre scorsi per realizzare un servizio su alcuni progetti di didattica e ricerca che quest’anno hanno coinvolto innovativamente gli studenti.
In particolare, la giornalista Lucia Tugnoli si è soffermata su tre casi assai interessanti: STILE house, VELOLAB e FLUIDOLAB a cui hanno lavorato gli studenti di ingegneria. Per loro, tre ragazzi sono stati intervistati: Stefania Rossi (STILE house), Federica Sposato (FLUIDOLAB), Francesco Pretagostini (VELOLAB).
STILE house – Senz’altro un progetto di ateneo poiché gli studenti provengono da diversi corsi di studio: ingegneria edile-architettura, ingegneria energetica, ingegneria meccanica, economia. Dalla collaborazione tra Tor Vergata e la West Virginia University è nata STILE – Sustainable Technology Integrated in a Learning Experience, progetto che come suggerisce il nome stesso cerca di combinare aspetti fondamentali per la competizione Solar Decathlon 2015 organizzata dallo US Department of Energy: sostenibilità energetica attraverso soluzioni innovative e un’estetica semplice ma raffinata. Il concept si basa sulla contrapposizione formale tra i due elementi che compongono la casa: un box abitativo dalla volumetria chiara e una copertura, sviluppata come elaborazione della forma archetipica dell’arco, elemento fondante dell’architettura romana classica.
Trova tutte le info nella pagina web dedicata all’avventura italiana e statunitense di STILE house.
VELOLAB – È un laboratorio multidisciplinare aperto a tutti gli studenti del 3° anno del corso di laurea in Engineering Sciences e ha come scopo la costruzione di una velomobile, l’ottimizzazione delle sue prestazioni e lo sviluppo di un nuovo modello a pedalata assistita.
Una velomobile è un veicolo a pedali adatto a piccoli spostamenti nei grandi centri urbani dove problemi di traffico e inquinamento rendono particolarmente attraenti le alternative di mobilità sostenibile.
Le attività del VELOLAB hanno lo scopo di insegnare agli studenti non solo a confrontarsi con i problemi tipici dell’ingegneria già durante gli studi di primo livello ma anche di incoraggiare il lavoro in team e l’integrazione tra colleghi di studio.
Il progetto è iniziato con l’individuazione di uno spazio adatto alle attività e con la realizzazione dell’officina che avrebbe ospitato la collaborazione della velomobile. Dopo aver acquistato tutti gli utensili necessari (limitatamente a un budget messo loro a disposizione) hanno iniziato la realizzazione della velomobile secondo un progetto open-source che ha richiesto l’acquisto e il reperimento di materiale di commerciale o di parti realizzate ad hoc.
Durante la fase di costruzione gli studenti si sono organizzati in turni in modo da non affollarsi tutti contemporaneamente intorno al prototipo in costruzione e ciò li ha indotti a passarsi le consegne a ogni cambio turno.
Attualmente la velomobile è in fase di completamento e appena ultimata si procederà con la sua strumentazione (sensori di velocità, potenza, cadenza di pedalata, accelerometri, ecc) in modo da poterne valutare le prestazione mediante dati di telemetria su un percorso standard.
La fase successiva prevede l’ottimizzazione aerodinamica, strutturale e ciclistica del veicolo il cui incremento di prestazioni verrà misurato rispetto alla configurazione di base.
Una volta ultimata questa prima fase del progetto si inizierà una seconda fase in cui si produrrà una versione di velomobile a pedalata assistita che consenta spostamenti a medio raggio nella città.
Le attività previste richiedono competenze nella meccanica, nell’energetica e nell’elettronica che sono i principali indirizzi del corso di laurea in Engineering Sciences.
FLUIDOLAB – È un laboratorio di ricerca per l’applicazione della biofluidodinamica ai problemi di emodinamica cardiaca. È stato realizzato un duplicatore della circolazione sistemica ossia un apparato sperimentale che permette di replicare in modo controllato e parametrico il flusso nel ventricolo sinistro del cuore e la dinamica delle valvole connesse (mitralica e aortica) insieme all’aorta ascendente e discendente.
Lo scopo è quello di studiare contemporaneamente sia la dinamica del sangue all’interno del ventricolo sinistro e dell’aorta, sia la dinamica delle parte strutturale che determina il moto del sangue. Tutto ciò permette di studiare sia le alterazioni emodinamiche prodotte da patologie come la dilatazione del ventricolo o l’aneurisma aortico sia le performance di protesi valvolari e le alterazioni prodotte rispetto al normale flusso.
L’apparato permette di regolare in modo preciso e indipendente la frequenza cardiaca, la frazione di eiezione del ventricolo, la pressione di funzionamento e la resistenza alla circolazione così da poter studiare in modo completo e parametrico la dinamica del sistema nei vari regimi di funzionamento.
Tra le misure possibili, oltre a quelle di pressione e portata, vengono registrate le deformazioni della struttura e il campo di velocità del sangue all’interno del ventricolo e attraverso le valvole mediante telecamere ad alta velocità e lame di luce laser. Ciò permette di correlare alterazioni morfologiche a problemi funzionali al fine di escogitare strategie per la diagnosi precoce di patologie o procedure di rimedio.
Le attività vengono svolte in collaborazione con il Policlinico Tor Vergata.