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28/09 – convegno “Biotecnologie per lo Spazio”

L’ENEA e l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” organizzano il convegno “Biotecnologie per lo Spazio”,  il 28 settembre 2017, ore 9.00, presso l’Aula Convegni – Edificio della Didattica – Macroarea di Ingegneria.

Secondo gli organizzatori, la presenza umana a lungo termine nello spazio profondo e negli avamposti su Marte è un obiettivo realistico di diversi progetti spaziali sia pubblici che privati. Sempre che gli astronauti, grazie a nuove biotecnologie, possano essere indipendenti dalla Terra.

Si parlerà di nano-materiali, nutraceutici, sviluppo di sistemi biologici di supporto alla vita, fino alla biologia sintetica.

Il prof. Marco Gambini, direttore del Dipartimento di Ingegneria Industriale di Ingegneria Tor Vergata, porterà i saluti istituzionali. Seguirà poi, tra gli altri, l’intervento dei ricercatori Denise Bellisario, Fabrizio Quadrini e Loredana Santo del DIpartimento di Ingegneria industriale sul tema delle “Soluzioni tecnologiche per superfici antibatteriche in ambiente spaziale”.

Il convegno è organizzato nell’ambito degli eventi per la Notte Europea dei Ricercatori. Per partecipare è necessario iscriversi mandando un’e-mail al seguente indirizzo: biotecnologie@enea.it

 

A lato, il programma completo.

 

ANSA, 2/10/2015 – Pesci robot contro acqua alta a Venezia –

Tecnologia Enea, droni sottomarini sorveglieranno anche il Mose

(ANSA) – ROMA, 2 OTT – Si comportano come dei pesci robot con l’obiettivo di difendere Venezia dall’acqua alta, proteggere il patrimonio storico-artistico e controllare i fondali. E’ lo sciame di droni sottomarini, chiamati ‘Venus Swarm’, che sorveglieranno anche il Mose. La tecnologia, messa a punto dall’Enea e dall’università di Roma Tor Vergata e presentata all’Expo Venice, utilizza decine di droni a distanza di pochi metri tra loro. Ogni robot costituisce un sistema wireless sottomarino. “Venus è l’elemento base di un sistema a sciame composto da più veicoli cooperanti e coordinati, ed è il risultato di anni di studi dei laboratori di robotica – spiega Vincenzo Nanni dell’Enea – una linea di ricerca che prende spunto dall’imitazione delle forme di aggregazione animale e dell’intelligenza di gruppo”. Lo ‘sciame’ utilizza suono e luce per comunicare: il sistema ottico permette di trasmettere una grande quantità di informazioni ma solo in acque molto pulite e a brevi distanze; il sistema acustico ha minori prestazioni ma è utilizzabile in acque ‘sporche’.
Il lavoro dei pesci-robot punta alla sorveglianza delle strutture in mare come piattaforme petrolifere, gasdotti e porti, ma anche i soccorsi per la gestione dei flussi migratori in mare, la salvaguardia della biodiversità sottomarina, il controllo dell’inquinamento e il rilevamento di reperti archeologici. In futuro, la collaborazione tra Enea e Tor Vergata mira a realizzare una vera e propria ‘autostrada’ digitale sottomarina, grazie all’impiego della tecnologia ‘ibrida’ con il miglioramento del ‘dialogo’ tra robot e lo scambio di informazioni verso la superficie.

 

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