(AGI) – Roma, 2 ott. – Droni dall’organizzazione e le dinamiche simili ai pesci per difendere Venezia dall’acqua alta. Questa – spiega una nota dell’Enea – e’ la tecnologia presentata ieri a ExpoVenice durante il convegno “Le tecnologie di comunicazione a tutela delle acque marine ed interne: ricerca ed attualita’”, organizzato dalla Direzione Generale per i Servizi di Comunicazione Elettronica, Radiodiffusione e Postale del Ministero dello Sviluppo Economico in collaborazione con Linkem, che oltre all’Enea ha visto la partecipazione, tra gli altri, di Universita’ di Roma Tor Vergata, Ispra e Corpo delle Capitanerie di Porto. “Venus e’ l’elemento base di un sistema a sciame composto da piu’ veicoli cooperanti e coordinati ed e’ il risultato di anni di studi dei laboratori di Robotica”, sottolinea Vincenzo Nanni dell’Enea, “una linea di ricerca che prende spunto dall’imitazione delle forme di aggregazione animale e dell’intelligenza di gruppo”. Questo tipo di formazione robotica a “sciame denso” utilizza decine di droni a distanza di pochi metri tra loro, a differenza delle attuali applicazioni in cui ogni dispositivo naviga a centinaia di metri l’uno dall’altro. I singoli robot, detti anche nodi di rete, costituiscono un sistema wireless sottomarino che utilizza suono e luce per comunicare: il sistema ottico permette di trasmettere rapidamente una grande quantita’ di informazioni, ma solo in acque molto pulite e a brevi distanze mentre il sistema acustico, anch’esso riprogettato specificamente per questa speciale configurazione, ha minori prestazioni, ma e’ utilizzabile in acque ‘sporche’ e a brevi distanze. Per il futuro, la collaborazione Enea-Tor Vergata punta alla realizzazione di una vera e propria autostrada digitale sottomarina con l’implementazione di un sistema di comunicazione ibrido: su Venus Swarm verra’ installato un modem innovativo e multicanale ottico-acustico, che sfrutta la stretta sinergia tra i canali utilizzati e la ridotta distanza.Grazie all’impiego della tecnologia ibrida il “dialogo” tra robot e lo scambio di informazioni verso la superficie, raggiungeranno valori di megabit al secondo con straordinari miglioramenti rispetto alle attuali possibilita’.
L’impiego dei pesci robot nel controllo e nell’ispezione dei fondali di zone costiere e di acque oceaniche offre grandissimi vantaggi rispetto all’utilizzo di sistemi robotici singoli e sofisticati, ma molto costosi. Per gli sciami si prefigura uno scenario di lavoro intenso. Si parte con la sorveglianza delle strutture in mare come piattaforme petrolifere, gasdotti e porti che potrebbero essere bersaglio di sabotaggi e attacchi terroristici. L’accesso ai porti attualmente viene controllato solo dalla superficie. La nuova formazione robotica dell’Enea invece e’ in grado di individuare l’eventuale attacco dai fondali. Anche i soccorsi potrebbero contare sulla squadra di robot pinnati per la gestione dei flussi migratori in mare. Ma non solo. Gli esperti spiegano che la flotta di pesci ipertecnologici bio-inspired potrebbe essere utilizzata anche per la salvaguardia di fauna e flora sottomarine, per il controllo dell’inquinamento e per il rilevamento di reperti archeologici sui fondali. Enea e Universita’ Tor Vergata stanno inoltre lavorando ad una proposta di progetto europeo su vita marina e alimentazione umana che si basa sullo studio dell’interazione tra sistemi robotici e banchi di pesci per migliorare le condizioni di salute e di benessere generale degli allevamenti di itticoltura. (AGI) Rme/Pit .